“Soltanto a mente fredda si riesce a capire la portata dell’impresa compiuta ieri”. Inizia così un post scritto su Facebook da Massimiliano, papà di Gioele Paladini, atleta della SS Lazio Taekwondo di Rocca Priora, che al Palafiorio di Bari è diventato campione italiano di taekwondo per la categoria “cadetti”, “il più alto titolo al quale un ragazzo che intraprende questo sport aspira da quando mette piede per la prima volta sul tatami di una palestra”.
“Per arrivare a questo, come in tutte le cose che vanno conquistate e non regalate, l’impegno la passione e il sacrificio non sono mai mancati – ha aggiunto Massimiliano Paladini -. Un percorso compiuto negli anni in silenzio, senza mai esaltarsi, anzi, delle volte subendo anche qualche scherno per via del peso (-20 kg in 8 mesi) e soprattutto senza mai abbattersi”.
“Quanto visto ieri al Palaflorio di Bari […] è stato qualcosa di emozionante, non solo per il titolo vinto, ma soprattutto per la maturità che un ragazzo di nemmeno 14 anni ha dimostrato – ha detto ancora il padre del giovanissimo campione -. Ho visto soltanto colpi in testa e, per chi conosce un po’ questo sport, sa di cosa parlo. Stare concentrato per 3 durissimi incontri su un tatami a dare e prendere botte non è roba da poco, sia a livello fisico che, soprattutto, mentale”.
“Nella nostra famiglia abbiamo sempre inteso lo sport come veicolo di accompagnamento per un futuro migliore nella vita di tutti i giorni, dove educazione, scuola e rispetto delle regole vengono sempre al primo posto e, vedendo i risultati, posso affermare che questa cosa piano piano si sta concretizzando. Non siamo abituati ad abbatterci né ad esaltarci, siamo persone concrete, ed è questo quello che stiamo cercando di insegnare a nostro figlio, con la speranza che in futuro possa trovarne beneficio”.
“Infine – ha concluso -, avvenimento di non poco conto, con la vittoria di Gioele la Società Sportiva Lazio Taekwondo si è classificata al primo posto nella classifica del campionato Italiano cadetti maschili. Un risultato che ripaga, almeno parzialmente, i grandi sacrifici compiuti in questi ultimi anni dal maestro Carlo Cellucci e dal suo staff”.
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