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Velletri, al Teatro Artemisio-Volonté Andrea Pennacchi porta in scena il suo monologo “Mio Padre”

Ieri sera, tra le vie strette del centro storico di Velletri, precisamente al Teatro Artemisio “Gian Maria Volonté” è andato in scena un meraviglioso spettacolo con protagonista un attore teatrale estremamente talentuoso: Andrea Pennacchi.

Il monologo “Mio padre. Appunti sulla guerra civile” interpretato magistralmente da Pennacchi racconta la morte di un padre attraverso un emozionante vortice di emozioni che colpiscono direttamente il cuore dello spettatore.

“Quando è morto mio padre, mi sono svegliato di colpo, come ci si sveglia dopo una festa in cui non ti divertivi e hai bevuto anche il profumo in bagno” racconta Pennacchi durante il monologo. “È mattina, ti svegli e stai male, ma il peggio è che non ti ricordi niente, e c’è un casino da mettere a posto. E tuo papà, che era bravo a mettere a posto, non c’è più. Così sono finiti i miei favolosi anni ’90. La fine di una festa, la nascita di una nuova consapevolezza”.

“Mio Padre” è un monologo vibrante, diretto, ironiche, ricco di musica e testi evocativi scritti realizzati da una scrittura congiunta tra Giorgio Gobbo e Gianluca Segato che è riuscito a conquistare l’intero pubblico del Teatro Artemisio “Gian Maria Volontè” creando un’atmosfera intima, privata e silenziosa interrotta esclusivamente dai lunghi e potenti applausi dedicati all’attore.

 

Il successo della serata che chiude la stagione 2022 del Teatro Artemisio-Volonté organizzata dalla Fondazione in collaborazione con l’ATCL si è riversato – questa mattina sui social netwotk- in particolare sulla pagina della FONDARC (Fondazione Arte e Cultura di Velletri) in cui il Direttore Giacomo Zito ha lasciato un suo personale pensiero sull’evento di ieri sera.

“Mi porto ancora dentro la sensazione che mi ha lasciato il grande Andrea Pennacchi con il suo potente, ruvido e insieme tenerissimo contributo a un teatro civile (di cui mai come ora ritengo di sentire personalmente il bisogno): nei meandri della mia memoria sono risuonate le voci di mio padre, dei miei nonni, e dei miei prozii, protagonisti di storie diverse da quella narrata da Pennacchi e testimoni di un tempo che appare ormai lontano, ma le cui voci, tutte insieme, hanno contribuito a nutrire la memoria di una ferita che, dopo quasi un secolo, ancora non si è rimarginata. E che rischia, in questo momento, di riaprirsi tragicamente.

Gli strascichi di una guerra, anche la più breve delle guerre, sono esponenzialmente più lunghi e durevoli della guerra che li ha provocati. Mantenere viva la memoria, come ha fatto stasera Andrea Pennacchi, è tra i possibili atti d’amore che possono salvarci.

Grazie ancora ad Andrea, a Giorgio Gobbo e Gianluca Segato. E grazie al Teatro, ovunque esso si manifesti”.

La stagione teatrale realizzata dalla FONDARC si è conclusa, ma il teatro, la musica e la cultura in generale continueranno a far vivere anche per i prossimi mesi il Teatro Artemisio-Volonté.

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