Attualità

È la giornata mondiale dell’acqua ma i Laghi dei Castelli Romani stanno morendo

Generico marzo 2022

Nella giornata mondiale dell’acqua, istituita per sensibilizzare la riduzione dello spreco e un uso responsabile del liquido più importante della terra, fari puntati sull’abbassamento del livello idrico dei laghi dei Castelli Romani. I bacini di Castel Gandolfo (lago Albano) e di Nemi stanno morendo. Un “soffocamento” lento e doloroso, dove la terra e la sabbia rubano metri all’acqua, a ritmi disarmanti e pericolosi. E la mano assassina è anche e sopratutto quella dell’uomo, da una parte complice dell’abbassamento delle acque, dall’altro incapace di trovare soluzioni per ridare dignità ai due laghi. Il punto della situazione sono proprio i due sindaci interessati a farlo.

PAROLA ALLE ISTITUZIONI – Così la prima cittadina di Castel Gandolfo, Milvia Monachesi: “Il nostro lago purtroppo continua ad abbassarsi in maniera inesorabile, nell’ordine dei 50/60 centimetri l’anno. Come per un bilancio, dove le uscite superano le entrate, occorrerebbe una riduzione degli emungimenti (di cui titolari non sono i comuni, ma gli Enti superiori) e un aumento delle immissioni. Come Comune stiamo partecipando ad un contratto di falda che ha proprio lo scopo di cercare proporre soluzioni efficaci. Il 20 aprile ci sarà una tavola rotonda proprio sul lago. Stiamo analizzando anche la possibilità di convogliare parte delle acque della sorgente Palazzolo nel lago. Altro problema – sottolinea la Monachesi – che sta rallentando le procedure è legato alla marea di enti competenti. È vero che il lago Albano è qui ma coinvolge un sottosuolo che interessa Roma fino al litorale. I soggettiva sono numerosi: dalla Regione Lazio alla Città Metropolitana, dai molteplici comuni interessati, dal Parco al consorzio di bonifica, dal demanio statale a quello regionale, ad esempio. In questi anni come municipio di Castel Gandolfo abbiamo provato a convogliare sinergia e tavoli, ma purtroppo da soli non sia va da nessuna parte. Serve un lavoro collettivo, in tal senso confidiamo nel contratto di falda lago Albano/Nemi”. Stesso tenore e stessa preoccupazione anche sul lago di Nemi, ed è il sindaco Bertucci a parlare: “Proprio nella giornata mondiale dell’acqua, voglio ribadire la criticità dei livelli delle acque dei laghi del Lazio, in maniera particolare per il lago di Nemi dove la carenza di piogge e l’abbassamento delle falde costringe il livello dell’ago oltre 4 metri sotto il livello dell’emissario. Sono diverse le operazioni che si possono fare per tutelare il livello delle acque dei laghi, per il lago di Nemi andrebbero sospesi totalmente tutti gli emungimenti delle stazioni di pompaggio Acea, non solo quelle presenti sulla conca del lago, ma soprattutto quelle intorno alla falda acquifera dei castelli romani che parte dall’area della Casilina. Ma soprattutto andrebbe realizzato in tempi rapidi il progetto che prevede una nuova condotta che dall’acquedotto del Peschiera, da 14.000 lt/s con tubazione di 70 km, conduce fino ai castelli romani, consentendo così la fine di tutti gli emingimenti in falda. Poi – continua il primo cittadino di Nemi – sappiamo che il 30% dell’acqua potabile disponibile, viene utilizzata per il servizio idrico umano,
il 70% va “sprecata” in agricoltura e nell’industria. Infatti nelle zone industriali dei castelli rimani, i pozzi delle industrie utilizzano acqua potabile per i vari sistemi di produzione e/o raffreddamento, quando invece potrebbero adottare un sistema di riciclo dell’acqua”. Voci di preoccupazione giungono anche dalla Regione Lazio con il presidente della commissione Urbanistica Politiche Abitative e Rifiuti, Marco Cacciatore: “Il livello di abbassamento dei laghi dei Castelli Romani non nasce certamente oggi ed è un tema attuale e allarmante. Ed è il risultato della azione umana come insostenibili attività edilizie che hanno avuto effetti devastanti sulla gestione idrica. Una situazione drammatica che possono raccontarci i nostri nonni che nei decenni hanno visto “restringersi” i laghi Albano e di Nemi. È chiaro ed evidente che serve una inversione di rotta e serve uno sforzo collettivo per tutelare due bellezze ambientali e naturali dei Castelli Romani”.

ABBASSAMENTO IDRICO, CAUSE E SOLUZIONI – Ma quali sono le ragioni reali che stanno conducendo all’abbassamento idrico dei laghi dei Castelli? Le principali cause, spiega il WWF Roma parlando del lago Albano, “risiedono nella estrema urbanizzazione del territorio con conseguenze sulla permeabilità del terreno (la troppa cementificazione impedisce che l’acqua vada nelle falde che alimentano il lago)”. Ci sono poi troppi pozzi che “prelevano elevate quantità e forte aumento dei consumi (si stima anche che un buon numero sia abusivo e quindi non censito) ed eccessive canalizzazioni, tombamenti e interruzioni dei fossi naturali “costretti” ad andare direttamente in mare e raccogliendo meno acqua del dovuto”, spiega ancora il WWF. Infine tra le cause anche la diminuzione negli anni della piovosità che vira verso un carattere alluvionale e non è costante negli anni. Viceversa, cosa fare per ridare vita ai bacino lacustri di Nemi e Castel Gandolfo? Tra le possibili soluzioni, impedire l’apertura di nuovi pozzi e chiudere il più possibile quelli abusivi; ridurre i consumi ad ogni livello di utilizzo e prevedere l’approvvigionamento delle acque non potabili per tutte le attività che potrebbero usarle. E ancora: “Rinnovare le condutture idriche; Tutelare i fossi dall’antropizzazione; Impedire ogni ulteriore cementificazione dei suoli, soprattutto delle coste dei due laghi; e chiudere – esorta infine la nota associazione ambientalista – ogni adduzione di acqua dai laghi che non sia utilizzata per scopi agricoli all’interno delle coste dei laghi”.

UNA SPERANZA CHIAMATA CONTRATTO DI FALDA – Chi deve fare in modo che le soluzioni siano messe a sistema e concretizzate è chiaramente la politica. Se i laghi stanno come stanno, vuol dire che sinora le istituzioni hanno fallito. Sopratutto in un sistema di cose che coinvolge, come diceva e non a torto la Monachesi, una seria infinita di enti, in un lavoro e un impegno che dovrebbero essere sinergici e coordinati. Ci si è provato negli anni ma si è sostanzialmente rimasti nell’alveo delle buone intenzioni e delle promesse irrealizzate. Una nuova speranza è adesso il manifesto firmato qualche mese fa per un Contratto di Falda e di Lago per Albano e Nemi e per il Fiume Incastro che vuole collocarsi principalmente nell’accezione di strumento “per l’innesco di azioni a progettualità condivisa orientate allo sviluppo del territorio, per la tutela attiva e la gestione integrata della risorsa acqua (sotterranea e superficiale), nell’ottica della sostenibilità delle scelte e di una speranza di sviluppo”. Un Contratto che si muove seguendo i principi dei “Contratti di Fiume” riconosciuti dall’Art. 68 bis del Codice dell’Ambiente, come strumento concreto e integrato, di ricerca, di sintesi e di condivisone, a partire dalle azioni programmatiche e pianificatorie nello scenario del Piano del Parco Regionale dei Castelli Romani, da quelle dei Piani di Distretto delle Autorità dell’Appennino Centrale e Meridionale e da quelle dei Piani Regionali di settore. “Un Contratto – si legge – per superare le criticità di cui soffrono i due laghi: abbassamento del livello delle acque di circa 8 metri per l’Albano, rispetto a quello delle Olimpiadi di Roma del 1960 e di circa 4 metri per quello di Nemi; una falda acquifera in evidente stato di degrado qualitativo e quantitativo legato al sovrasfruttamento. Si vuole avviare, attraverso una vision programmatica innovativa ispirata dal programma d’azione del Green Deal Europeo, una analisi e una individuazione di interventi strutturali e non strutturali condivisi e partecipati”. Tante realtà che hanno aderito. Che sia davvero la volta buona?

leggi anche
contrato di falda e lago
Attualità
E’ realtà il “Contratto di Falda Lago Albano, Nemi e per il fiume Incastro”. Enti e Associazioni insieme per salvare i laghi dei Castelli Romani
IMG-20201205-WA0007
Attualità
Verso un Contratto di Falda per i Laghi Albano e di Nemi. Istituzioni a confronto al grido di “dobbiamo fare presto”
GiornataMondialeAcqua_2022_MenottiGaribaldi_Velletri
Attualità
Velletri, la scuola Menotti Garibaldi ha celebrato la giornata mondiale dell’acqua
LA DOGANELLA OGGI
Ambiente
Allarme siccità anche ai Castelli Romani, Roberto Salustri (RESEDA) sulle falde acquifere: “Vicini al punto di non ritorno”
commenta