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Albano commemora l’eccidio delle Fosse Ardeatine: la ricorrenza in nome del partigiano Marco Moscati video

In occasione della 78esima ricorrenza dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, avvenuto il 24 Marzo del 1944, il sindaco di Albano Massimiliano Borelli ha tenuto un discorso presso Largo Moscati per ricordare le 335 vittime rastrellate ed uccise durante la rappresaglia tedesca. La sua attenzione si è rivolta in modo specifico a Marco Moscati, partigiano che combatté strenuamente per la libertà nei territori dei Castelli Romani e la cui salma fu riconosciuta tra le tante accatastate in via Ardeatina.

Considerato un eccidio non razziale, ma politico e spaventoso per le immani proporzioni, la strage delle Fosse Ardeatine ha visto coinvolte persone di ogni tipo: sacerdoti, militari, uomini ritenuti sovversivi e pericolosi dai generali tedeschi vennero strappati dalle loro case e condotti verso le cave sulla via omonima per essere uccisi ad uno ad uno con un preciso colpo sparato all’altezza del collo.

Massimiliano Borelli, davanti all’Amministrazione Comunale e all’Associazione dei Bersaglieri, ha continuato il suo discorso affermando che la storia passata abbia l’assoluto bisogno di essere ricordata e commemorata tramite eventi del genere, soprattutto nell’attuale momento politico che l’Europa sta affrontando.

“Purtroppo stiamo vivendo, a distanza di tanti anni, una simile situazione non tanto distante dall’Italia. Pensavamo che non sarebbero più accadute cose del genere, ma oggi ci ritroviamo davanti una situazione molto simile a quella che i paesi europei vissero nel lontano 1939 e negli anni a seguire” ha continuato il sindaco, parlando di occupazione, violenza ed epurazione di coloro, uomini e donne, che decisero di opporsi ad un regime totalitario.

Ed è proprio questo il motivo per cui è fondamentale presenziare e partecipare a determinati eventi, per ricordare tutti coloro che combatterono per la libertà, per esprimere il proprio giudizio e la propria opinione senza essere accusati di avere idee sovversive, per permettere a noi nel futuro di vivere una vita migliore della loro.

“Non siamo fuori dalla storia, siamo dentro quegli avvenimenti” è stata la frase conclusiva del sindaco della cittadina, un insieme di parole che ha lasciato tutti gli spettatori in preda a riflessioni profonde e imprescindibilmente attuali.

 

 

 

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