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Salute, Ariccia: al Polo diabetologico dell’ospedale ‘Luigi Spolverini’ la mostra “100 anni di insulina”

Il Polo diabetologico Spolverini di Ariccia ospiterà fino al 1 Aprile la mostra celebrativa dei cento anni dalla scoperta dell’insulina. Un importante anniversario onorato e celebrato con la realizzazione di pannelli espositivi che mostrano litografie e frasi celebri dei protagonisti storici

Il Polo diabetologico Spolverini di Ariccia ospiterà fino al 1 Aprile la mostra celebrativa dei cento anni dalla scoperta dell’insulina. Un importante anniversario onorato e celebrato con la realizzazione di pannelli espositivi che mostrano litografie e frasi celebri dei protagonisti storici che hanno contribuito in maniera rilevante alla scoperta, sviluppo e potenziamento di questo importante farmaco salvavita: l’insulina.

Nel 1921 la rivoluzionaria scoperta ha dato il via a un secolo di ricerca e innovazione che deve continuare a far progredire la salute umana e a salvare la vita di milioni di persone.

A cento anni dalla scoperta l’orizzonte è cambiato: prima di diabete si moriva, oggi le nuove sfide sono quelle di fornire soluzioni terapeutiche per migliorare qualità clinica e di vita delle persone con diabete, prevenendo ed evitando il rischio cardiovascolare, la nefropatia e altre complicanze.

L’esposizione per il centenario un momento per radicare la memoria e ampliare il confine di ciò che è possibile, facendo avanzare la cultura dell’ingegnosità e della collaborazione iniziata un secolo fa con Frederick Banting (Premio Nobel per la Medicina 1923), Charles Best, JJR Macleod (Premio Nobel per la Medicina 1923) e James B. Collip.

Cenni storici: il 27 luglio 1921, venne dato l’annuncio universale della realizzazione dell’insulina. Nel 1920 Frederick Banting, un medico condotto di London, nello Stato dell’Ontario, Canada ebbe l’intuizione di sviluppare l’insulina e presentò tale processo illustrandolo tramite un documento inviato al professor John JR Macleod, uno scozzese impiantato all’università di Toronto (si dice per ragioni politico-indipendentiste). Il professor alla lettura del documento non esitò un attimo a fornire tutto il necessario per sviluppare il farmaco al dottor Banting e agli affiancò uno studente di medicina, Charles Best, quale supporto nella realizzazione di un trattamento che avrebbe fatto la storia della medicina. A questi si aggiunse il chimico per la sintesi farmacologica James Collip. Nel 1923 Banting e Macleod ricevettero il Premio Nobel per la Medicina. Gli studiosi, in una catena di riconoscenza del lavoro dei colleghi, condivisero il Premio.

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