”La discarica di Albano Laziale resta chiusa. Il Tribunale del riesame di Roma ha respinto il ricorso per ottenere il dissequestro dell’impianto per un vizio procedurale, in quanto l’impugnativa non sarebbe stata presentata dalla Ecoambiente (gestore della discarica) ma dal suo amministratore (indagato dalla Procura di Velletri al pari della società per la mancata presentazione della fideiussione a garanzia della gestione postmortem trentennale dell’invaso)”, lo scrive la Dire. Secondo quanto apprende l’agenzia, ”verrà presentato ricorso per Cassazione contro questa decisione ma, quand’anche l’ultimo grado di giudizio dovesse dare ragione al gestore della discarica di Albano, i tempi sembrano destinati ad allungarsi decisamente in vista di una nuova eventuale pronuncia del Riesame (in caso di accoglimento del ricorso in Cassazione)”.
”E così sia Roma che i tanti comuni della Città Metropolitana conferitori ad Albano (attraverso diversi impianti di trattamento) dovranno entrare nell’ottica di fare a meno di quella discarica per qualche altra settimana. La Capitale sembra essersi messa al sicuro per qualche mese raddoppiando il quantitativo delle esportazioni all’estero (da 50mila a 100mila) in modo da permettere ai due tmb di Malagrotta di riprendere a trattare ogni giorno (da metà della prossima settimana) 1.250 tonnellate di rifiuti indifferenziati raccolti. Il problema rischia di riguardare tutti quei comuni della Città Metropolitana che ora, visto l’allungamento dei tempi per il dissequestro della discarica dI Albano, potrebbero chiedere di accedere nella già ingolfata discarica di Viterbo. Un nodo che dovrà sciogliere la Regione Lazio”, scrive ancora l’agenzia Dire (www.dire.it).
FdI: “Sempre più evidente che su discarica Albano è mancata la dovuta trasparenza” – “La decisione del Tribunale del Riesame di Roma che ha respinto il ricorso per il dissequestro della discarica di Albano non fa altro che aggravare una situazione già compromessa. E’ sempre più evidente che sul sito di Roncigliano fin dall’inizio è mancata la dovuta trasparenza e che la Regione Lazio ha operato con un atteggiamento che lascia quanto meno perplessi, come il silenzio sulle tre interdittive antimafia che si fa ogni giorno sempre più assordante. Fare finta di nulla o peggio ancora fuggire dalle proprie responsabilità e un atteggiamento della Giunta Zingaretti al quale oramai siamo abituati. Ma come nel caso delle mascherine e di concorsopoli non ci faremo intimidire e continueremo a chiedere a gran voce la verità soprattutto per i cittadini di Albano che hanno diritto di conoscere la verità delle carte. In gioco c’è la tutela della loro salute e su questo non si possono accettare atteggiamenti ambigui o reticenti”. E’ quanto dichiarano il deputato e presidente provinciale romano di FdI, Marco Silvestroni e i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo e Giancarlo Righini.