POLITICA

PCI, Alboresi confermato segretario; Moro tesoriere. 31 eletti nel Comitato Centrale del Lazio

Si è concluso a Livorno il secondo congresso nazionale del Partito Comunista Italiano. Eletti, riconfermati, tra scroscianti applausi e inni comunisti (Internazionale e Bandiera Rossa) il segretario nazionale Mauro Alboresi e il tesoriere nazionale Ugo Moro.

Confermata la linea politica a fianco dei lavoratori, delle donne e dei giovani, in questa fase il PCI conferma il no alla guerra, il no alla NATO e il no a questa UE e ricerca l’unità dei comunisti e delle forze anticapitaliste.

Nelle conclusioni, Mauro Alboresi ha detto: “Il Partito Comunista Italiano è una importante realtà. C’è spazio per il Partito per la capacità di analisi e di proposta di cui siamo portatori. A livello nazionale, lo ha detto il Congresso a Livorno. Abbiamo svolto 63 congressi provinciali e 20 congressi regionali. Questo vuol dire varie cose: che siamo una presenza non episodica e non limitati ad alcune aree del Paese. Siamo quindi consapevoli di punti di forza e di debolezza circa la nostra organizzazione e proposta, ma anche di possibilità di crescita. La realtà che ci circonda è complessa, e in verità preoccupa. Non per caso la parola chiave di questa situazione è ‘crisi’. Ricostruire il Partito Comunista Italiano significa dare risposta a questa crisi: che è crisi di civiltà, crisi economica e finanziaria, crisi sociale, crisi morale e crisi politica. Il nostro compito, il nostro agire questo fa: svolge analisi della realtà e propone delle risposte. In questo senso possiamo dire che siamo in pochi a farlo e che forse con la completezza che mostriamo nel farlo forse siamo gli unici”.

“Questa guerra, ad esempio – continua il segretario nazionale – ci investe in una situazione drammatica, che può diventare più deteriorata e precipitare. Noi vediamo che la gestione dell’informazione, dei mass media circa la guerra, hanno scelto, i maggiori e la stragrande maggioranza, di essere espressione dei poteri forti. Oscurare le origini, nascondere l’accerchiamento che la NATO in quanto braccio armato di questa politica, sta operando da trent’anni, è figlia del pensiero unico. Stiamo vivendo dal dopo 2008, una crisi strutturale. Di tutta la proposta capitalistica. Ed ora che si vorrà proporre il rientro dai prestiti, come faranno paesi come il nostro, e soprattutto noi, a restituire in un anno il 60% del debito accumulato? Ed è un obbligo che a breve sarà sul tavolo e sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori. Ma se la situazione è questa, non occorrono correzioni. Occorre un rivolgimento. Occorre un cambio di società. Un cambio di sistema. E l’unica via è dare vita ad una società socialista. L’unità dei comunisti va perseguita e salvaguardata non per titoli, ma per l’individuazione di una cultura affine. Così l’unità della sinistra, di cui noi siamo convinti promotori, non può consumarsi in un soggetto indistinto e riproposto ogni volta, o, elettoralmente, in una lista indistinta. Vanno garantite, proposte, praticate, risposte unitarie di rispetto delle identità. Infatti noi proponiamo come azione la logica ‘Frontista’ perché è quella capace di mettere forze alternative unite nel medesimo obbiettivo”.

Numerosi e di qualità anche gli interventi: sia degli invitati che della quarantina di delegati intervenuti nel dibattito.

Gli eletti del Lazio
Componenti Comitato Centrale:
Lucia Addario, Maria Celina Angelini, Benedetto Anghetti, Maurizio Aversa, Bruno Barbona, Luca Battisti, Luigi Caria, Edoardo Castellucci, Marco Chiappini, Cristina Cirillo, Lenino De Angelis, Oreste Della Posta, Anna Maria Di Santo, Dionisi Angelo, Pietro Ferone, Ferro Adele, Giampà Gianluca, Alex Hobel, Antonio Mastrangeli, Eros Mattioli, Ugo Moro, Norberto Natali, Ornella Panfili, Sonia Pecorilli, Virgilio Seu, Andrea Sonaglioni, Bruno Steri, Walter Tucci, Roberto Vallocchia
Componenti Commissione Nazionale di Garanzia: Marina Rotondo, Francesca Turco.

 

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