Nella mattinata di giovedì 31 marzo sono riecheggiate le melodie dell’organetto all’interno del palazzo comunale di Velletri, con Emanuele Vicario, di appena 10 anni, che è stato ricevuto dal Sindaco Orlando Pocci e lo ha omaggiato del suono dello strumento di cui il piccolo veliterno è già diventato un astro nascente, vista la maestria e l’abilità che in pochi mesi ha dimostrato nel destreggiarsi con uno strumento musicale tra i più impegnativi.
Accompagnato dai suoi genitori e da Alessandro, il suo fratellino gemello, Emanuele si è esibito proprio al cospetto del Primo cittadino, che non ha mancato di palesare il suo apprezzamento, incoraggiando il piccolo musicista veliterno in questa sua passione.
Emanuele Vicario, che frequenta la 5^ C della scuola Primaria di Colle Palazzo, si è cimentato da poco con l’organetto. Eppure è stato amore a prima vista, tanto che in molti sono rimasti sbalorditi dalle capacità dimostrate nel padroneggiare l’organetto diatonico, che è dotato di bottoni e consente di suonare contemporaneamente la melodia e l’accompagnamento. Uno strumento diffuso in tutto il mondo, in particolar modo nelle tradizioni popolari. Emanuele, figlio d’arte, visto che sua mamma suona benissimo la fisarmonica, ha iniziato da pochissimo: risale infatti all’ottobre del 2021 la sua prima esperienza con l’organetto, che ha iniziato a suonare dal maestro Francesco Loffredi, di Alatri, che ne ha apprezzato sin da subito l’attitudine e il talento.
Emanuele ha bruciato le tappe, ed è già entrato a far parte della Diatonic Accordion International Festival, adocchiato da Frederic Deschamps, scopritore di talenti e grande interprete di questo strumento d’origini francesi. Un merito che Emanuele Vicario si è guadagnato proprio grazie al suo impegno, alla sua passione per l’organetto e alla bravura del suo maestro, capace di trasmette amore ai suoi allievi.
Proprio Daniela, la mamma di Emanuele, ci ha spiegato che l’organetto è una fisarmonica diatonica francese ed ha la particolarità di essere bitonica.
In Italia l’organetto, di cui Emanuele Vicario è l’astro nascente, essendosi dimostrato un vero e proprio bambino prodigio di questo strumento così tradizionale, è sinonimo di allegria e feste paesane, ma proprio lui desidera portarlo nell’innovazione del futuro musicale – grazie all’aiuto del suo maestro – arrivando a farlo apprezzare molto di più rispetto al presente. Lui che, in fondo, viene da una famiglia in cui certe tradizioni si tramandano, dai bisnonni ai pronipoti. E neppure la scuola ne risente, visto che i suoi voti sono ottimi, a conferma che ci si può destreggiare al meglio nella musica senza trascurare l’istruzione.
commenta