Attualità

Grottaferrata – Alla Fiera si parla di identità di genere: la testimonianza del fumettista transgender Alec Trenta

I temi dell’adolescenza al cospetto delle grandi questioni del presente, su tutte il ritorno alla normale quotidianità dopo i due anni di picco pandemico ma anche la complessa questione dell’identità di genere vista attraverso gli occhi di un giovane transgender ftm, Alec Trenta, fumettista 23enne autore del graphic novel  Barba – Storia di come sono nato due volte, edito da Laterza e non da ultimo la dignità delle donne, sin dalla giovane età, tema sviluppato nel suo intervento dall’attrice Simona Marchini.

Nel grande contenitore della 422esima Fiera di Grottaferrata, grazie alle due macroaree tematiche, idealmente rappresentate dal progetto del Distretto Socio-sanitario Rm 6.1 Riprendiamo il Volo e dalla Consulta Comunale per la Cultura, la storica manifestazione grottaferratese è entrata immediatamente a piedi uniti nella grande attualità. Riprendiamo il Volo, infatti, introdotto con dovizia dalla dottoressa Patrizia Pisano, responsabile dei Servizi alla Persona del Comune di Grottaferrata e dell’Ufficio di Piano distrettuale assieme alla psicologa, dottoressa Simona Eramo, responsabile del progetto, ha generato nello Spazio Eventi della Fiera un naturale confronto con gli studenti delle scuole del territorio che hanno gremito numerosi la sala.

Grande curiosità e interesse ha destato la testimonianza di Alec Trenta, autore peraltro del logo di Riprendiamo il Volo, sulla sua personale “affermazione di genere” di fatto riproposta nel graphic novel.

“Inizialmente l’ho scritto e disegnato per capire come stavo e come ero arrivato a nascere una seconda volta ricercando me stesso dopo la prima in cui ero venuto al mondo” ha detto Alec. “E’ anche bello pensare che questo possa essere un fenomeno circolare che preveda per ognuno la possibilità di nascere più volte”. Il giovane autore ha quindi spiegato come il percorso di accettazione non riguardi esclusivamente la sfera sessuale ma abbia più a che fare con la testa e con il cuore. Da cui la fondamentale questione del “nome vero, quello cioè che mi sono scelto”. La questione onomastica ha offerto quindi la possibilità alla professoressa Paola Cardarelli, dirigente scolastica del liceo Cicerone, di spiegare come nell’istituto frascatano da qualche anno, un regolamento interno chiamato Carriera Alias stia prevedendo per i giovani che manifestano l’esigenza di essere registrati con un nome diverso da quello scritto sui documenti anagrafici, la possibilità di affermare anche ufficialmente la propria identità di genere con l’obiettivo di evitare fenomeni di misgendering. “Un piccolo passo che abbiamo compiuto per fare in modo di iniziare ad affrontare il problema anche come istituzione scolastica” ha detto la dirigente.

SIMONA MARCHINI: “IL MIO IMPEGNO NELLA CONSULTA DELLA CULTURA PER EDUCARE I GIOVANI, IN PARTICOLARE LE RAGAZZE, AL SENSO DI RESPONSABILITA’”  – In sintonia pressoché perfetta, a seguire, l’intervento in Fiera dell’attrice Simona Marchini che affiancata dall’ex sindaco Angelo Viticchié e dalle presidenti del Centro Socio Culturale, Nicoletta Vinciguerra e della Pro Loco di Grottaferrata, Elisabetta Baratti, ha voluto fare il punto e sottolineare “l’impegno civile destinato in particolare ai giovani” da parte della Consulta della Cultura, organismo comunale dallo scorso autunno presieduto dalla grande attrice teatrale. “L’educazione artistica dei giovani dall’età infantile a quelle più adulte è il motivo principale per cui, oltre all’affatto per Grottaferrata, ho accettato di presiedere la Consulta della Cultura alla quale propongo progetti e persone con una storia e una qualità riconosciuta da mettere al servizio dei ragazzi” ha detto Marchini.

“Dobbiamo ravvivare nei ragazzi il senso di responsabilità, a partire dallo studio, per il loro bene, per dare un indirizzo alla loro vita che può giungere loro proprio dalla scuola. Oggi dobbiamo assolutamente ricominciare dai bambini e dai ragazzi. Anzi – ha detto la presidente della Consulta – faccio un grande appello alle donne, come pure agli uomini, affinché insegnino alle bambine a rispettarsi. I ragazzi vivono in una grande confusione che li porta a non distinguere più. Per questo mi rivolgo al femminile: alle mamme, alle nonne, alle zie che hanno la vocazione all’amore, alla condivisione e all’accoglienza, affinché ci prendiamo questa responsabilità di dare altri orizzonti alle ragazzine. Dobbiamo insegnare alle bambine che il rispetto di loro stesse insegna anche ai maschi a rispettarle di più. Le donne sono un elemento di equilibrio nella società, ruolo che non dobbiamo perdere”.

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