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NEMI – Il turismo naturalistico riscopre il sentiero dell’Eremo di San Michele  video

Un percorso nel bosco a picco sul lago tra storia e suggestione sotto lo sguardo attento del custode Stefano Cocchi

E’ una Nemi che mostra fiera le sue ricchezze più intime e suggestive, quella che ha recentemente visto la completa riapertura e riqualificazione del sentiero dell’Eremo di San Michele, una caverna naturale adattata in epoche remote a luogo di culto, incorniciata dall’edera, tra natura e terrazzamenti sul lago. Il percorso naturalistico è tornato interamente praticabile, sia nella prima parte, che dal lago giunge all’Eremo, sia per il secondo tratto, che congiunge l’antico santuario fino ai giardini pubblici.

Qui, partendo dalla Terrazza degli Innamorati, si scende per circa 400 metri, lungo un percorso a tratti scosceso, attrezzato con staccionate e corde per sostenersi.

Dopo essersi aggiudicato un bando della Regione Lazio pari a 40 mila euro per la valorizzazione del patrimonio culturale nei piccoli comuni del Lazio, il Comune di Nemi ha avviato i lavori di ripristino del percorso turistico pedonale dell’Eremo di San Michele in Nemorensi, che permette oggi di godere a pieno dell’atmosfera suggestiva che il sito archeologico offre, con all’interno ancora conservato un tabernacolo dell’ XI secolo, realizzato con materiali di spoglio di epoca romana, e con le porzioni degli affreschi del 1400 visibili ancora oggi.

Un richiamo per appassionati e turisti, anche stranieri, ed un vanto per i cittadini, consapevoli del grande patrimonio storico e archeologico di cui il piccolo borgo dei Castelli Romani offre ed ha saputo coltivare nel tempo.

Ad adoperarsi concretamente per il ripristino del sentiero è stato Stefano Cocchi, con suo fratello Carlo, entrambi conoscitori della zona, dove hanno passato larga parte della loro infanzia.

“Ho fatto una promessa al parroco ed ogni settimana mi reco all’Eremo per sistemare eventuali incursioni dei cinghiali, annaffiare le piante e tutto ciò che serve per far trovare ai visitatori un luogo sempre bello e curato” ha riferito con fierezza Stefano, tipografo in pensione ed innamorato del suo territorio, tanto da diventare il custode dell’Eremo. Ogni sabato mattina si prende cura di questo suggestivo angolo naturalistico, dalle cui pareti trasuda una storia che è sempre pronto a raccontare agli avventori. “Abbiamo tante ricchezze ed è una bella soddisfazione vedere il grande interesse che suscita il nostro patrimonio”.

A settembre dello scorso anno, dopo ben 250 anni, il parroco di Nemi, padre Vincenzo Pennella, ha officiato presso l’Eremo di San Michele la Santa Messa alla presenza di alcuni fedeli e ospiti di quello che è stato un evento storico e fortemente spirituale.

eremo di san michele nemi
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