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Ariccia, all’Oratorio Don Bosco una domenica delle Palme partecipata con il Vescovo Vincenzo Viva

E’ stata una Domenica delle Palme speciale presso l’Oratorio del Don Bosco di Ariccia, che ha visto protagonista la comunità. I responsabili dell’oratorio, che collaborano costantemente con il parroco di Ariccia, mons. Giovanni Masella, hanno messo in palio un Uovo di Pasqua da 4 kg e un Prosciutto di 7,500 kg. Era stato preannunciato che il ricavato dei biglietti venduti sarebbe stato utilizzato dalla parrocchia per riacquistare il biliardino rubato, poi donato dalla protezione civile La Fenice, e comunque sempre a favore dei ragazzi dell’oratorio.

La giornata è stata premiata da una numerosa partecipazione e dalle risate e i giochi dei tantissimi bambini presenti. Un ringraziamento speciale, quindi, va a tutti gli amici dell’Oratorio del Don Bosco, tra cui Cristian Alera, Ovidio Bianchi e Maria Perciballi, che insieme a molti altri sono riusciti, come sempre, a sorprendere con una organizzazione impeccabile. Nulla sarebbe stato possibile senza la collaborazione di alcuni cittadini che si sono messi a disposizione per aiutare nella preparazione del pranzo, nello sporzionamento dei pasti e servendo ai tavoli, dove erano sedute tante famiglie e moltissimi cittadini.

Presente al pranzo sociale e per quasi tutta la giornata, Sua Eccellenza Monsignore Vincenzo Viva, Vescovo della Diocesi di Albano, che è rimasto fino al taglio della torta, spendendo parole di vicinanza e solidarietà a tutti coloro che oggi stanno vivendo circostanze di dolore e di angoscia nel mondo, sollecitando le famiglie ad educare i bambini alla pace e alla fratellanza. Dopo la consegna dell’uovo e del prosciutto ai fortunati vincitori, numeri sorteggiati da un bimbo di 5 anni della comunità ariccina, è arrivato il momento, forse, più emozionante della lunga giornata: il lancio dei palloncini.

Ogni bambino presente ha ricevuto un palloncino colorato che ha poi lasciato volare verso il cielo. Un tripudio di colori sullo sfondo di un cielo azzurro limpido, immagine che ha richiamato i cuori di tutti ad un solo pensiero comune: la pace che da la vita. Nel complesso periodo storico che stiamo vivendo, in un clima di destrutturazione, incertezza e sconforto, dovremmo tutti soffermarci a riflettere su come possiamo trasmettere questo grande senso di appartenenza e di fratellanza. La risposta la si può trovare certamente nel concetto di comunità, facendo esperienza diretta della solidità e della forza creatrice di questa forma organizzativa, vincente dal punto di vista sociale e culturale. Dove un sano e sincero sentimento di comunità riesce a superare gli impulsi individualistici, si ha la possibilità di condurre una vita certamente migliore, con la certezza di non essere mai soli.

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