Politica

Monte Compatri – E’ polemica sulla proposta di convenzione con il Comune di Colonna sulla rigenerazione urbana

Panorama di Monte Compatri
È una polemica dal lungo strascico quella intrapresa venerdì nel Consiglio Comunale di Monte Compatri e rimbalzata nel fine settimana sui profili social del Sindaco e del Consigliere De Carolis, impegnati in un serrato e aspro botta e risposta di accuse e difese. Al centro del dibattito, la proposta di convenzione tra Monte Compatri e Colonna per poter richiedere i contributi per gli investimenti di rigenerazione urbana della legge 234 del 30/12/2021, che consente ai comuni al di sotto dei 15.000 abitanti di presentare in forma associata richieste di finanziamento per la rigenerazione urbana per un limite massimo di 5 mln di euro.
In fase di presentazione, l’Assessore Mengarelli ha spiegato che, dopo un incontro tra i due sindaci, si è deciso di partecipare insieme ad uno dei progetti previsti dal bando relativo alla mobilità sostenibile. L’intenzione è quella di realizzare una “strada dei vini e degli oli” di cui si dovrà valutare la reale fattibilità economica, data la sua vastità: l’idea progettuale si fonda su “un implemento della mobilità sostenibile, legata ai centri storici – ha spiegato Mengarelli – una navetta elettrica dal centro storico di Monte Compatri a Colonna fino ad arrivare a Laghetto e una infrastruttura stradale dove vorremmo migliorare la viabilità e la sicurezza in termini di illuminazione, manto stradale e marciapiedi partendo da Monte Compatri fino ad arrivare a Laghetto, passando per Colonna, Via Frascati Colonna e via delle Marmorelle fino alla Casilina”.
Ad unire nel dissenso la minoranza non è stato il progetto in sé, quanto il contenuto della convenzione, postato in seguito da De Carolis e letto in aula dal consigliere di minoranza Ansovini. Nella contestata convenzione si prevede quale ente capofila il Comune di Colonna, in capo a cui ricadrebbe l’approvazione e la gestione dei progetti mentre il gruppo tecnico avrebbe solo funzione consultiva e non di veto. Questi i punti chiave contro cui si è compattata l’opposizione: in modo unanime tanto Ansovini quanto D’Acuti e De Carolis hanno chiesto di conoscere la ratio che sottostà all’individuazione di Colonna come ente capofila, nonostante sia inferiore a Monte Compatri per estensione territoriale e popolosità, ma anche di capire quali sono le infrastrutture su cui si sta lavorando e infine di tutelare il Comune di Monte Compatri con una convenzione più equa in cui si stabilisca “una percentuale minima di soldi, relativamente al progetto, da destinare al Comune di Monte Compatri”.
Alle richieste di maggiori garanzie e di maggiori poteri all’ufficio tecnico del Comune di Monte Compatri, Mengarelli ha risposto che, nonostante l’unitarietà del progetto, “ogni opera sarà valutata economicamente singolarmente. Stiamo facendo un progetto insieme e non arriveremo al punto che i tecnici alla fine debbano dire di no”, mentre sull’individuazione di Colonna come capofila l’Assessore ha voluto sgombrare il campo da dietrologie, affermando: “non abbiamo dato preclusione al fatto che Colonna potesse essere capofila, la richiesta c’è stata e noi l’abbiamo accolta in maniera tranquilla ed entusiasta”.
Spiegazioni che non sono state sufficienti a placare le opposizioni, le cui richieste di ritirare il punto all’ordine del giorno per rivalutare la convenzione in commissione ed emendarla con garanzie e tutele scritte per il comune monticiano alla fine hanno trovato accoglimento, raccogliendo il plauso delle opposizioni in aula ma lasciando poi ampio spazio allo scambio di accuse sui social.
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