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Velletri, “Quel puzzone del mio mostro”: alla scuola Zarfati-Carciano incontro con l’autrice Eleonora Caruso

Nella mattinata di oggi si è svolto, nella scuola Zarfati-Carciano, il secondo incontro con l’autore organizzato dalla Libreria Mondadori Bookstore di Velletri. Preziosa ospite della scuola è stata Eleonora C. Caruso, autrice del libro “Quel puzzone del mio mostro”, che gli alunni delle classi prime, seconde e terze hanno avuto modo di leggere con i compagni e le maestre e che hanno apprezzato moltissimo.

È un evento, quello dell’incontro con l’autore, ormai tradizionale per il plesso e che suscita sempre negli alunni grande attesa e forte emozione.

I temi proposti dal testo letto sono stati rielaborati secondo le tematiche e gli spunti di riflessione offerti che hanno riguardato le emozioni, ma soprattutto le paure, la loro confessione, il loro superamento. Il libro, dalla trama molto coinvolgente ed esilarante, ha attivato un lavoro introspettivo e, per alcuni alunni, ha avuto una sorta di azione catartica perché ha contribuito con i suoi protagonisti Leo e il suo mostro Caccola a portare alla coscienza i propri vissuti traumatici, le proprie paure, per liberarsi dal loro peso.

Dopo la lettura gli alunni hanno realizzato varie attività calibrate in base all’età e alle competenze acquisite e da acquisire che sono state raccolte nel volume intitolato “Quel puzzone del mio mostro Visto da noi”.

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L’incontro con l’autrice inoltre ha dato agli alunni la possibilità di prendere consapevolezza dell’esistenza della figura dell’autrice, un ruolo che non può darsi per scontato in bambini così piccoli e che con difficoltà riescono a mettersi nei panni dell’altro o a immaginare che dietro ogni pagina di un libro ci sia una persona.

La scrittrice Eleonora C. Caruso si è sottoposta con disponibilità e sincerità alle numerose domande degli alunni che hanno preso in considerazione la struttura del testo, la sua nascita, le curiosità sui personaggi e sul vissuto delle paure da parte dell’autrice da bambina e da adulta. L’apertura e la sensibilità dell’autrice novarese e il tono confidenziale e fortemente emotivo che ha saputo creare ha catturato l’attenzione dei bambini che hanno vissuto la giusta e coinvolgente conclusione di un percorso che li ha visti lavorare sulle proprie paure e sul riconoscimento delle emozioni nell’altro, apprezzando, insieme alle dolci parole della scrittrice, anche il ruolo che i timori, le insicurezze e i propri limiti possono assumere nella nostra vita se ben valorizzati.

Le insegnanti che con cura, nel corso di tutto di tutto l’anno scolastico, si adoperano anche per la crescita emotiva dei loro alunni attraverso percorsi di lettura, auspicano che anche questo prezioso intervento rimarrà nei cuori dei loro alunni e che sia un seme nella loro vita scolastica che possa germinare nel piacere per la lettura e per la scrittura.

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