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Arresti cardiaci e corsi Blsd, ad Albano altri 16 cittadini al corso per apprendere le tecniche di primo soccorso fotogallery

corso primo soccorso albano

Altre 16 persone hanno seguito il corso Blsd-pblsd e Disostruzione delle vie aeree tenutosi il 2 aprile presso la Delegazione di Cecchina del Comune di Albano Laziale in collaborazione con l’associazione “Una mamma per le mamme”. L’iniziativa rientra nel progetto “La vita nelle tue mani”, dell’Associazione Rianimazione di Albano Laziale, che mira a formare i cittadini laici e sanitari a saper riconoscere e rispondere ad un arresto cardiaco improvviso con semplici valutazioni ed azioni che qualsiasi cittadino può, anzi, dovrebbe saper fare.

“Negli ultimi anni le malattie cardiache sono in continuo aumento, e così gli arresti cardiaci. Ecco che dunque risulta fondamentale formarsi con corsi Blsd anche in tempo di Covid” ha detto il dott. Francesco Ferrieri, presidente dell’Associazione di Formazione e Ricerca sanitaria “Rianimazione”, che propone corsi di Blsd – Pblsd, Disostruzione delle vie aeree, Trauma Care e primo soccorso ai Castelli Romani.

L’importanza dei corsi Blsd: a cosa servono?

In Italia, circa 70.000 persone ogni anno perdono la vita in seguito ad un Arresto Cardiaco. Nell’80% dei casi, la persona colpita si trova lontano o fuori da presidi sanitari, quindi a casa, al lavoro o in un luogo pubblico, mentre è intenta a trascorrere in pace il tempo libero o a fare attività fisica

Il corso Blsd (Basic Life Support Defibrillation) è rivolto sia ad operatori laici che sanitari, insomma a tutti coloro che vogliono apprendere delle tecniche di primo soccorso. L’obiettivo di questi corsi è infatti quello di insegnare le valutazioni e azioni, nonché le metodologie per prevenire un danno anossico cerebrale a chi viene colpito da arresto cardiaco improvviso, a causa della mancanza di ossigeno al cervello per diversi minuti.
Nel corso si impara inoltre a riconoscere segni e sintomi di un infarto del miocardio, le manovre di disostruzione delle vie aeree in età adulta e pediatrica e, a saper attivare correttamente il sistema di emergenza sanitaria.

Non basta quindi aspettare che arrivi l’ambulanza senza far nulla?

Chiamare l’ambulanza senza prestare un intervento di primo soccorso immediato, in caso di arresto cardiaco, è molto rischioso per la salute della vittima. Nel nostro Paese, l’attuale tasso di sopravvivenza dopo un arresto cardio-circolatorio è solamente del 2%: ciò è determinato dal tempo di intervento dei soccorritori qualificati del 118 che mediamente, per diverse cause, si aggira intorno ai 12-15 minuti.

Secondo i dati di un recente studio Eurostat sui paesi dell’Unione Europea, 1 persona su 3 muore per cause evitabili: nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di morte per arresto cardiaco, al quale non sarebbe seguito un soccorso precoce e adeguato.

L’unica maniera possibile per ripristinare la normale frequenza cardiaca è quella di iniziare un efficace massaggio cardiaco precoce e in alcuni casi, se necessario, erogare uno shock elettrico al cuore attraverso l’utilizzo di un defibrillatore semiautomatico che può utilizzare qualsiasi cittadino.

Una rianimazione cardiopolmonare precoce da parte del cittadino, precedente all’intervento del 118, aumenta notevolmente le possibilità di sopravvivenza della persona.

Che contributo date alla cittadinanza?

“Rianimazione”, in quanto Associazione no profit di Formazione e Ricerca sanitaria e sociale, persegue lo scopo di diffondere la cultura del Soccorso, delle Manovre Salvavita e dell’Educazione Sanitaria.
Il nostro team è composto da Infermieri e Medici esperti nel settore dell’emergenza e della formazione sanitaria.
Siamo molto più di un semplice gruppo di professionisti. Ci consideriamo una grande famiglia con una visione in comune, determinata a usare passione e capacità per fare la differenza nella vita delle persone.

In un anno, grazie a diverse collaborazioni con Istituzioni e associazioni del territorio di Albano Laziale (Diastasi Donna Odv, Una mamma per le mamme, Asd Dojo zen…) e all’attenzione di alcuni centri sportivi, abbiamo formato poco più di 400 cittadini a saper riconoscere un arresto cardiaco ed intervenire prontamente con le manovre salvavita. Il nostro sogno sarebbe di formare quanti più cittadini possibili, perché intervenire con efficaci manovre di rianimazione cardio-polmonare (RCP), in attesa dell’arrivo dei soccorsi, potrebbe essere vitale per la persona colpita da arresto cardiaco. La percentuale di sopravvivenza è infatti strettamente legata alla tempestività dell’intervento di soccorso. Per questo, in attesa dell’arrivo dei soccorsi, chi è testimone di un evento drammatico, deve saper intervenire. Grazie a queste manovre sarà possibile pompare meccanicamente il sangue nel corpo, proseguendo, seppur in modo ridotto, all’ossigenazione di organi e tessuti. La disponibilità dei defibrillatori ed il pronto impiego, associati ad attività informative e di sensibilizzazione in materia di primo soccorso, potrebbero salvare solo in Italia tra le 42.000 e le 48.000 vite ogni anno.

 

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