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Settimana Santa – Ecco gli appuntamenti religiosi in programma alle Diocesi di Albano e Velletri

Generico aprile 2022

La “normalità” torna anche nel culto e tra i fedeli, che in questi due anni si erano abituati a vivere le proprie assemblee liturgiche in un modo tutto diverso, molto condizionato dalla presenza di alcuni protocolli da rispettare: posti nelle chiese dimezzati, motivo per il quale nelle prime settimane dalla riapertura degli edifici religiosi, a maggio 2020, i volontari sono stati costretti a chiedere ai fedeli “ritardatari” di non accedere in quanto erano esauriti i posti disponibili, mascherine, distanze, nessun contatto fisico.

La pandemia non ha consentito, nei due anni passati, nemmeno di poter uscire in processione nelle varie occasioni in cui, per tradizione, i fedeli escono al termine della celebrazione per portare il messaggio evangelico per le strade delle città. Con l’abolizione del protocollo del maggio 2020 tra la Conferenza Episcopale Italiana e Governo Italiano, quest’anno le comunità parrocchiali e religiose potranno tornare ad “esercitare” il culto anche in questo modo, per testimoniare una “Chiesa in uscita” e che non resta chiusa nelle quattro mura dell’edificio.

Certo, non torneranno le tradizioni di una volta, molto partecipate soprattutto da bambini e ragazzi, come quella che a Genzano veniva chiamata la pratica del “batte u ‘ffiziu”, che consisteva nel battere, nel giorno del Venerdì Santo, dei bastoni sul sagrato della chiesa. Questo avveniva in segno di lutto, in quanto il venerdì della Settimana Santa si ricorda la crocifissione e la morte di Gesù e non si possono suonare le campane, che vengono disattivate dalla sera del giorno precedente, dopo la reposizione del Sacramento (tradizionalmente ma erroneamente chiamati “sepolcri”).

Come descritto dagli amici della pagina Facebook “Genzano: storia, tradizioni e dialetto”, questa pratica liturgica locale è stata rappresentata anche da Augustus J.C. Hare, nel 1875, nel libro “Days near Rome” (tradotto: “Giorni vicino Roma”), nel quale vi è un disegno rappresentativo – nel quale tra l’altro possiamo anche avere testimonianza dell’abbigliamento di centocinquanta anni fa – del momento insieme ad una descrizione in lingua inglese. L’opera presentata dall’associazione che si occupa della valorizzazione e della diffusione della cultura genzanese, sottolinea come le tradizioni cittadine abbiano sempre destato molto interesse nei visitatori, spesso di passaggio in quelle occasioni. Negli anni, infatti, soprattutto a Genzano, la processione del venerdì santo è diventato un vero e proprio evento cittadino.

La Settimana Santa 2022 segnerà, in ogni caso, la ripartenza delle comunità parrocchiali nella piena partecipazioni alle liturgie che i giorni che precedono la Domenica di Pasqua prevedono. Nello specifico, i vescovi delle Diocesi, su autorizzazione della CEI, hanno dato facoltà alle parrocchie di riprendere la pratica delle processioni del popolo in occasione del Venerdì della Passione del Signore, in molti luoghi – come nella città dell’Infiorata – chiamata anche “Processione del Cristo Morto”, in quanto si è soliti portare in processione la rappresentazione del corpo esanime del Signore ed, in molti casi, anche la statua della Madonna Addolorata, decorata con i fiori donati dai cittadini e dalle aziende locali (come ogni anno la processione seguirà un percorso deciso congiuntamente da consiglio pastorale parrocchiale e comando di Polizia Locale).

Monsignor Vincenzo Viva, vescovo della Diocesi di Albano da poco meno di un anno, celebrerà per la prima volta la liturgia della Settimana Santa come successore degli apostoli, presso la Basilica Cattedrale San Pancrazio martire di Albano. Dapprima, presiederà la messa crismale con il presbiterio diocesano il Giovedì Santo alle ore 10 e poche ore più tardi, alle ore 18, la Messa “in Coena Domini”. Il giorno dopo, l’Azione Liturgica inizierà alle ore 18 e, come da ordinamento, avrà un forma diversa rispetto ad una normale Messa, in quanto dopo il giovedì santo non possono essere consacrate nuove particole ed, in generale, non è consentito celebrare, fino alla sera del sabato. La Solenne Veglia Pasquale verrà celebrata da Mons. Viva alle ore 22 di sabato 16 aprile, mentre la messa di Pasqua sarà presieduta dallo stesso vescovo a Nettuno, presso la chiesa di San Giovanni Battista.

Analoga l’organizzazione presso la vicina diocesi di Velletri-Segni, con la differenza che il vescovo Mons. Vincenzo Apicella nel pomeriggio di mercoledì 13 aprile ha celebrato la Messa crismale, con la benedizione degli olii. Per i fedeli cattolici sarà, quindi, un ritorno all’intensità della preghiera e dei riti che da secoli scandiscono i giorni precedenti alla Pasqua di Resurrezione, con i vescovi italiani che hanno esortato le comunità a partecipare in presenza alle celebrazioni e di lasciare che le dirette televisive siano riservate esclusivamente agli anziani ed alle persone impossibilitate ad uscire di casa perché diversamente abili o positivi al Covid-19. Particolare fervore, a Velletri, nella Parrocchia San Giovanni Battista, dove le funzioni sono al solito molto partecipate, come dimostrato dalle centinaia di fedeli che hanno presto parte alla Domenica delle Palme.

Anche il Santo Padre, Papa Francesco, tornerà a presiedere la preghiera della Via Crucis a Roma, nei pressi del Colosseo, insieme a tante famiglie del territorio, migranti ed alcuni profughi arrivati nelle scorse settimane dall’Ucraina, in fuga dal terribile conflitto in cui, al di là di ogni lotta politica, a farne le spese sono e saranno sempre i cittadini innocenti.

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