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A Pasqua agnelli in tavola: gli animalisti gridano “stop” alla carneficina

agnelli generica

Manca pochissimo a Pasqua e le famiglie italiane iniziano a prepararsi per il grande pranzo all’insegna della convivialità e della tradizione. Eppure, come ogni anno, c’è maretta su cosa mettere in tavola: su tutti, gli agnelli la cui vita continua a essere difesa a spada tratta dagli animalisti. In queste ore, infatti, partiti e associazioni di settore sono sul piede di guerra e chiedono ai cittadini di non favorire il commercio degli animali che tradizionalmente finiscono nei piatti pasquali. “Stop alla carneficina”, dice ad esempio il segretario nazionale del partito politico Rivoluzione Ecologista Animalista, Gabriella Caramanica, che intende “esprimere con forza la propria preoccupazione per quanto potrebbe accadere in occasione della Santa Pasqua, quando saranno macellati migliaia di agnelli e di conigli. Una pratica allarmante che si ripete ogni anno in nome della tradizione e della consuetudine ma che il nostro partito stigmatizza, nella speranza possa diminuire sensibilmente. In questo contesto, rivolgendo gli auguri di una serena Pasqua a nome di tutto il nostro staff, raccomandiamo di risparmiare queste anime innocenti destinate ad allietare la tavola ed soddisfare il proprio palato. Agnelli e conigli – chiosa la Caramanica – sono animali dolci e indifesi, esseri senzienti quanto noi e come noi soffrono e percepiscono l’avvicinarsi della loro fine. Che la Pasqua dunque sia anche il risveglio delle nostre coscienze. Ne abbiamo davvero bisogno”.

Appelli sono giunti anche dagli Animalisti Italiani che recentemente hanno lanciano la campagna “Save The Lamb”. Commenta il presidente Walter Caporale: “Nella domenica delle Palme abbiamo invaso pacificamente chiese e piazze di tante città italiane, dopo un blocco durato 2 anni a causa della pandemia. Tutto ciò è stato possibile grazie al contributo dei volontari che hanno distribuito depliant, adesivi e palloncini a favore di una Pasqua cruelty free, invitando i cattolici italiani a risparmiare la vita degli indifesi agnelli in nome della sua sacralità, tanto declamata dallo stesso Papa Francesco, secondo cui dobbiamo avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo. Voglio ringraziare – come riporta anche l’agenzia Dire – uno per uno le centinaia di nostri volontari che hanno diffuso un messaggio pieno d’amore in un tempo così oscuro e tristemente segnato dalla guerra in Ucraina. Una giornata di cooperazione, durante la quale la sinergia tra le persone è stata determinante. Ci auguriamo che la luce della Pasqua imminente illumini le coscienze collettive”. Da Pavia a Roma, da Trento a Napoli con indosso una felpa recante la frase di Leonardo Da Vinci “Non mangio niente che abbia un cuore”, i volontari dell’Associazione Animalisti Italiani erano quindi scesi in campo per una Pasqua senza crudeltà. Dal 2016 ad oggi, a quanto filtra, si è assistito ad una riduzione delle macellazioni, ma i numeri relativi al 2020 parlano ancora chiaro: quasi 3 milioni le vittime.

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