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Ponte di Ariccia, Emilio Cianfanelli perplesso per la mancata chiusura: “C’era un progetto di messa in sicurezza, che fine ha fatto?”

Emergono forti perplessità, da parte dell'ex sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli, di fronte alle pieghe prese dai sospirati lavori al Ponte Monumentale di Ariccia, attesi da anni e partiti solo nei mesi scorsi. Lavori che non comporteranno più la chiusura totale del viadotto, che a lungo si è ritenuto dovesse protrarsi per non meno di un anno.

Cianfanelli Ariccia

Emergono forti perplessità, da parte dell’ex sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli, di fronte alle pieghe prese dai sospirati lavori al Ponte Monumentale di Ariccia, attesi da anni e partiti solo nei mesi scorsi. Lavori che non comporteranno più la chiusura totale del viadotto, che a lungo si è ritenuto dovesse protrarsi per non meno di un anno.

Dopo le indiscrezioni pubblicate sul cartaceo di Castelli Notizie e poi riprese e diffuse anche sul nostro quotidiano telematico, anche il Comune di Ariccia, di concerto con ANAS, ha provato a far chiarezza sul proseguimento dei lavori di consolidamento strutturale e conservativo del Ponte Monumentale di Ariccia, intitolato a Pio IX, evidenziando come “il completamento dei lavori, per un investimento pari a 5,5 milioni di euro, è previsto entro la fine del 2022. Dopo le festività pasquali – hanno annunciato dal Comune – il transito sul ponte resterà a senso unico nel tratto da Genzano verso Albano. Per consentire in piena sicurezza la prosecuzione dei lavori, a partire dal 26 aprile fino al 26 ottobre, il ponte resterà fruibile a senso unico per il traffico diretto da Genzano a Roma mentre il traffico proveniente da Roma e diretto a Genzano sarà deviato sull’Appia Antica”.

Quanto si va profilando ha suscitato però il disappunto del consigliere d’opposizione, che al solito non le ha mandate a dire a chi amministra Ariccia, senza esimersi dall’attaccare frontalmente.

“La transazione – ha dichiarato Emilio Cianfanelli a “Castelli Notizie” – obbliga alla sostituzione della soletta di cemento armato. Il sindaco Staccoli non ha avuto il coraggio e l’onestà intellettuale di rispondere alle interrogazioni che chiedevano che venisse riferito in Consiglio comunale su un progetto diverso da quello fatto redigere dal prof. Petrangeli, al quale fino a prova contraria ci si dovrebbe attenere. La sostituzione della soletta e l’adeguamento antisismico con accoppiatori longitudinali, erano due prescrizioni impartite dal prof Petrangeli, ed accettate da Anas, riportate nel progetto esecutivo dell’Anas su cui è stato affidato l’intero appalto”.

“Cambiare ora totalmente il progetto dei lavori – ha aggiunto Cianfanelli – presuppone che Anas abbia consegnato al Comune un nuovo progetto, che il Sindaco ha sempre negato di avere, e che l’amministrazione comunale l’abbia approvato. Un modo di agire, questo, che riteniamo assolutamente pericoloso per la sicurezza del ponte, sebbene sia chiaramente il frutto di una promessa elettorale che Staccoli e la destra di Ariccia perseguono.

E’ sotto gli occhi di tutti – ha evidenziato ancora Emilio Cianfanelli – che la precedente amministrazione comunale, unitamente a quella attuale, dal 2016 hanno rallentato e pasticciato, lasciando all’Anas tutto il tempo per perdere tempo e non spendere i 5 milioni pattuiti. Adesso, però, il progetto esecutivo e i lavori devono essere collegati a quella transazione, che prevede un adeguamento antisismico trasversale e longitudinale e le indiscrezioni diffuse dal vostro giornale dimostrano che il Sindaco non ha avuto il coraggio e l’onestà intellettuale di rispondere alle tante interrogazioni depositate, a dimostrazione della sua volontà di rispettare una delle tante marchette elettorali”.

“Ci spieghino cos’è cambiato rispetto al progetto originario e come si possano mettere gli accoppiatori antisismici previsti, se non si chiude il Ponte, così come pure la soletta. Va ricordato che la prima ditta aggiudicataria è in contenzioso con l’Anas, proprio perché si è rifiutata di eseguire l’appalto in carenza di un’indicazione rispetto ai lavori per rendere il ponte antisismico secondo le leggi vigenti. Non sono un ingegnere – ha proseguito Cianfanelli – ma se varia quella transazione extragiudiziale, deve essere riportata in Consiglio, di modo che lo stesso abbia contezza che dopo eventuali ed accurate indagini non serve più la rimozione della soletta e gli accoppiatori antisismici”.

“Il Comune, in sostanza, deve dire chiaramente che il progetto del prof Pietrangeli non vale più, e non c’è più bisogno di fare questo e quello, fermo restando che se verranno stralciati lavori importanti per la ditta sarà senza dubbio più facile eseguire i lavori, con un margine di guadagno persino più ampio. Tuttavia se l’obiettivo primario era quello di mettere in sicurezza il ponte per i prossimi 500 anni allora tutto cambia e viene da chiedersi se questo modo di fare riesca a centrare questo obiettivo”.

“Qualcuno si è chiesto perché l’Anas non abbia dato la direzione dei lavori ad un ingegnere strutturista specializzato in ponti? Io la questione l’ho sempre presa molto seriamente, ed avendo presagito un tale epilogo ho scritto al Ministero dei lavori pubblici, al nucleo di vigilanza dei viadotti, alla direzione generale dell’Anas e al compartimento Lazio”.

“Basta rimpalli di responsabilità, si cerca chiaramente di eludere la transazione, che è uno strumento giuridico tutt’ora operante. La sicurezza chi ce la certifica? Chi ce la dà? L’ing. Pietrangeli, direttore di cattedra all’università sapienza, aveva sostenuto che andava cambiata totalmente la soletta, ora chi sostiene il contrario come è arrivato a tale conclusione? Chi ha vinto le elezioni ha promesso a commercianti e cittadini che il ponte non sarebbe stato chiuso e da lì in poi hanno mandato avanti il brodo, allungandolo, a testimonianza di un profondo degrado politico e culturale, in cui invece di prendere il toro per le corna, e fare i lavori come andavano realmente fatti, a beneficio della sicurezza di tutti, si cerca di salvare il salvabile e tirare avanti. A questo punto il Ministero dei lavori pubblici, con il suo dipartimento sulla vigilanza su ponti e viadotti, dovrà valutare se il nuovo piano Staccoli – Anas sia legale”, conclude Emilio Cianfanelli, senza nascondere la sua profonda amarezza per la piega presa dalla faccenda dei lavori del Ponte intitolato alla memoria di Papa Pio IX.

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