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Marino, Comandini: “Palaghiaccio, centro commerciale o struttura per sport e spettacolo?”

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“Il ‘nuovo piano regolatore’ votato a fine mandato dall’amministrazione pentastellata è stato adottato in forma molto restrittiva, tant’è che molti costruttori di zona, vedendo già bloccata l’area del Divino Amore, sono andati in escandescenza. Piano che, è bene ricordare, deve ancora terminare l’iter regionale è non è definitivo”.

Inizia così una riflessione social di Marco Comandini, esponente di Europa Verde Marino.

“Naturalmente questi (i costruttori) pensano che un’altra amministrazione possa permettere loro quello che l’altra ha fortemente limitato. Vedremo. Oggi un cittadino chiedeva del Palaghiaccio su un social e mi sono trovato a confrontarmi col presidente del Consiglio Comunale, anche se parlare di confronto è eccessivo vista l’evanescenza delle risposte. Ebbene – aggiunge Comandini – in un commento il presidente, espressione della Lega, dava a intendere che il M5S, col ‘nuovo piano regolatore’, avesse cambiato la destinazione d’uso dell’area del Palaghiaccio da carattere sportivo a commerciale. Non è così: la realtà è molto diversa da quanto si provasse a far intendere a chi leggeva, e la spiego”.

“Dalle tavole del nuovo PRGC – argomenta l’esponente di Europa Verde Marino – la zona del Palaghiaccio è semplicemente definita come area da riqualificare in ambito ambientale, paesaggistico, ecologico, architettonico. Una zona A.R.P., cioè Ambito di Rigenerazione Polarità, il che, tradotto, significa di riqualificazione urbana prioritaria. Ebbene, questo non significa affatto (come provava a far intendere il presidente di estrazione Lega) che quella zona fosse stata trasformata in commerciale, ma semplicemente che si dovesse riqualificare”.

“La scelta della destinazione d’uso, se commerciale o sportivo, e il presidente del Consiglio comunale di Marino dovrebbe saperlo bene, spetta unicamente al Consiglio comunale, organo sovrano di decisione. Alla mia domanda, naturalmente, non ho ricevuto risposta”.

“Un centro commerciale, da statistiche, per ogni posto creato ne fa perdere tre nel commercio al dettaglio, e anche qui a Marino non farebbe eccezione: ne risentirebbero fortemente i piccoli negozi nei dintorni, che già hanno le loro difficoltà, senza parlare della viabilità già precaria di suo. Per la cronaca – conclude Comandini – io non ho mai cambiato idea: quel luogo sarebbe uno spazio di aggregazione e un valore aggiunto fantastico non solo per Marino, ma per tutta la Regione, ricordando i meravigliosi concerti, i mondiali di Boxe, le competizioni di pattinaggio. È vero, la proprietà è del privato, ma il Comune che ha anche convenzioni in essere decide, o dobbiamo sempre e solo far arricchire il privato?”.

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