Torna ad essere nuovamente al centro dell’attenzione della politica cittadina, grazie all’interessamento del consigliere comunale Rosario Neglia (Lega), il caso delle frutterie di Genzano che invadono i marciapiedi per esporre la propria merce. In passato il caso è stato più volte sollevato dal suo collega di minoranza, Fabio Papalia, come confermato dall’interrogazione consiliare del 30 settembre scorso (LEGGI QUI). In quel caso il Sindaco replicò in maniera laconica, dicendosi in contatto con le forze dell’ordine e con le autorità sanitarie.
Da allora, tuttavia, poco o nulla è cambiato e la merce continua ad essere accatastata lungo i marciapiedi, occupandone una buona parte. Se i clienti di queste frutterie sono evidentemente tanti, come sono in tanti ad apprezzarne l’economicità e la vastità dell’offerta, non mancano coloro che hanno provato a fare osservazioni in merito allo stato di conservazione della frutta e verdura, oltre che in tema di deturpamento del decoro urbano.
“Un’Amministrazione attenta – ha dichiarato Neglia al nostro giornale – si affretterebbe ad emettere un’apposita Ordinanza per vietare l’esposizione esterna delle casse di frutta e verdura. Invece non sembra esserci particolare attenzione da parte della Giunta Zoccolotti su questo fenomeno. Non ho nulla in contrario su chi vi lavora, ma non è certamente un bene che si vada avanti in questo modo, visto che si manca di rispetto a tutti gli altri commercianti e viene meno anche la salubrità della merce esposta e venduta”.
Neglia ha poi ricordato che “più volte anche la Corte di Cassazione ha ribadito che la messa in commercio di frutta all’aperto, ed esposta agli agenti inquinanti, costituisce una violazione dell’obbligo di assicurare l’idonea conservazione delle sostanze alimentari”.
“Non si può ignorare – ha aggiunto il consigliere comunale genzanese – che l’occupazione avvenga a volte anche su suolo privato e quotidianamente i gestori di tale attività espongono frutta e verdura all’aperto a ridosso della carreggiata. Si ricorda che la Corte di Cassazione con la sentenza n. 6108 del 10/02/2014 ha sancito il divieto di esporre frutta e verdura all’aperto, fuori dai negozi, sui marciapiedi o sulle bancarelle in zone soggette al traffico, per cattivo stato di conservazione degli alimenti stessi. Verdura e frutta esposte all’aperto sono infatti soggette a subire un deterioramento ed un peggioramento qualitativo da parte degli agenti atmosferici e delle sostanze inquinanti, con possibili effetti negativi sulla salute dei consumatori”.
Neglia, non ne ha fatto mistero, si sta facendo portavoce dei malumori di tanti cittadini e commercianti, uno dei quali è sembrato avere le idee piuttosto chiare e, senza remore, le ha esposte alla nostra redazione: “E’ inutile girarci intorno – ha detto -: la merce esposta sui marciapiedi non ci può stare! Non ci sono regole che valgono per alcuni e per altri no! La soluzione è semplice: gli viene sequestrata tutti i giorni e la si dà in beneficenza, finché non gli si fa passare la voglia di fare come gli pare, in spregio alle regole”. Poi l’affondo sul perché, nonostante tutto, non sia cambiato nulla: “Ma vi siete chiesti ci sta dietro a questi commercianti? Perché gli viene consentito di fare come gli pare?”.
commenta