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“Benvenuto Frascati”, presentato il Vino dei Castelli Romani con la degustazione di 22 etichette del Consorzio

Una mattina alla scoperta del vino Frascati raccontato attraverso 22 grandi etichette delle Cantine del territorio. Una degustazione che si è tenuta nella suggestive ed accoglienti sale dell’azienda di Casale Marchese a cui ha partecipato la stampa di settore e quella locale, intervenuta per dare il “Benvenuto” alle nuove annate della rinomata DOCG dei Castelli Romani.

Un evento promosso dal Consorzio di Tutela e Denominazione del Vino Frascati che si inserisce perfettamente nella kermesse Vinalia Priora, organizzata dall’amministrazione tuscolana. Tre giorni di degustazioni, dal 23 al 25 aprile, che consentiranno ad appassionati e semplici visitatori di approcciare ai migliori vini del territorio coperto dalla denominazione di origine controllata e garantita.

Un percorso degustativo, quello che si è tenuto stamattina, guidato dai sapienti racconti dell’enologo Lorenzo Costantini che, con grande passione, ha illustrato le variegate caratteristiche del territorio dei Castelli Romani declinate nel suo prodotto simbolo. Una produzione ricca e di qualità, mai uguale a se stessa per varietà di territorio, morfologia, clima e temperature. Un’eredità vulcanica ben definita che rappresenta l’impronta distintiva dei tanti Frascati presenti in commercio.

Suggellato dai grandi sapori della tradizione rivisitati e presentati dallo chef nostrano Fabio Campoli, all’evento hanno partecipato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il senatore Bruno Astorre, la sindaca di Frascati Francesca Sbardella, il sindaco di Monte Porzio Catone, Massimo Pulcini, l’assessore all’Agricoltura di Frascati Claudio Cerroni e il consigliere delegato alle Attività Produttive Alessio Ducci.

“Un tesoro che riguarda la nostra storia, il nostro passato e il nostro futuro. Stiamo scommettendo e scommetteremo – ha ribadito il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, indicando il tavolo con le etichette del Frascati – sulla valorizzazione di un patrimonio unico come lo sono queste eccellenze enogastronomiche. Prodotti non delocalizzabili che il mondo chiede al nostro Paese capace di vantare e portare avanti grandissime tradizioni. Questa manifestazione è il simbolo di una scommessa che condivido in tutto e per tutto e rappresenta la capacità di tante aziende che si sono rimesse in gioco puntando tutto sulla qualità piuttosto che la quantità. Le etichette sono il simbolo  della qualità e la garanzia di ciò che si beve”.

 

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