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Successo per il Retake Castelli Romani a Pavona: in tanti per ripulire via Roma e piantare nuove piante

Si è svolta domenica 24 aprile in occasione della Giornata della Terra, la manifestazione “Retake Earth Day” a Pavona di Albano Laziale, con l’ausilio di una cinquantina di volontari, che hanno risposto all’invito di Retake Castelli Romani per bonificare aree urbane. Il maltempo non è stato molto di aiuto ma ciononostante sono stati raccolti 23 sacchi di rifiuti indifferenziati, 5 sacchi di vetro, 12 sacchi di plastica, una bilancia, un aspirapolvere, due parti di lampioni e quello che sembra essere il posteriore semi completo di una macchina.

Durante l’evento sono state inoltre messe a dimora 4 piantine di salvia, 4 di menta glaciale, 4 di lavanda e 3 di rosmarino. A causa della pioggia i volontari hanno poi ricevuto il sostegno del Centro anziani che li ha ospitati per la merenda finale, contribuendo al loro ristoro.

Il gruppo Retake Castelli Romani, nato diversi anni fa, per una serie di circostanze ha interrotto per diverso tempo la propria attività, fino a riprendere con nuovo slancio. “A settembre 2021 mi sono decisa a prendere contatti con la sezione nazionale e da lì è nata la proposta di ridare vita alla sezione locale -ci spiega Chiara Ferrarelli, l’attuale referente di Retake Castelli Romani -. Così il 20 novembre abbiamo realizzato il primo Retake a Pavona e alcuni mesi dopo ci siamo preparati per organizzare l’evento di domenica scorsa, il nostro ottavo retake. Al momento ci siamo mossi sul territorio di Albano laziale, Frascati e Castel Gandolfo, dopo giugno prevediamo di estendere il nostro impegno anche agli altri comuni dei Castelli”

“Retake cerca di prendersi cura del territorio in modo sistematico – ci racconta ancora Chiara -, con una certa frequenza anche con eventi di minore visibilità mediatica con lo scopo di rendere un luogo non più abbandonato ma di restituirlo alla comunità per il suo pieno utilizzo a pieno beneficio. Uno degli obiettivi più importanti di Retake è anche rendere le persone più felici e questo lo facciamo attraverso la cura della persona e del territorio. Due attività che Retake ha declinato in diversi progetti: “Retake Scuole” per educare e coinvolgere anche i pù’ giovani nel prendersi attivamente cura del proprio territorio; “Retake solidale”, nel quale sono coinvolte le persone più fragili del territorio con l’obiettivo di creare inclusione; “Retake riuso e riciclo” perché non vogliamo limitarci a raccogliere rifiuti abbandonati ma vorremmo contribuire a diffondere una cultura basata sull’economia circolare: prima di gettare qualcosa nel cassonetto dobbiamo chiederci se ciò che per noi è in quel momento considerato un rifiuto non possa invece avere una seconda vita attraverso il ri-utilizzo e il ri-ciclo. Tra gli altri progetti c’è anche in-Retake, dedicato agli esercizi commerciali che si distinguono per il modello di gestione e comportamenti virtuosi nella cura dell’ambiente. Le aziende possono giocare un grande ruolo nel percorso di sviluppo della comunità in collaborazione con Retake” ha poi aggiunto Chiara.

“ In generale c’é una domanda che mi pongo da tempo: da quando ci siamo abituati a vivere in luoghi sporchi? Me lo chiedo perchè il nostro territorio è bellissimo, Roma, ai Castelli Romani, ma in generale in Italia abbiamo delle bellezze in ogni angolo. Ma tutto questo necessita di cura: se passeggiamo lungo l’Appia Antica, a partire dal territorio di Marino, i reperti romani si alternano ai rifiuti abbandonati, reperti sopravvissuti ad una serata a base di panini del vicino fast food e di birre. Se scegliamo di passeggiare lungo le sponde del lago di Albano, territorio del comune di Castel Gandolfo o del lago di Nemi, abbiamo i percorsi invasi di rifiuti di ogni tipo. Se raggiungiamo il litorale più vicino anche lì siamo sommersi dai rifiuti. Ovunque possiamo trovare affissioni abusive di ogni tipo che contribuiscono al degrado del nostro territorio. Con Retake non vogliamo solamente ripulire tutto ciò, vogliamo interrogarci seriamente su come si sia arrivati a questo e fare in modo che il cambiamento sia duraturo, per farlo è importante passare per la consapevolezza delle persone, di chi abita il territorio e iniziare ad agire insieme, facendo rete con associazioni, istituzioni, gruppi, scuole, aziende e singoli cittadini”.

Domenica scorsa dunque i volontari di retake si sono incontrati a Pavona di Albano laziale alle ore 16, più precisamente presso l’area giochi di via Roma, per poi spostarsi lungo l’intera via. Si sono occupati della pulizia dello spazio verde, della raccolta dei rifiuti abbandonati, della pulizia dei percorsi percorribili a piedi per renderli maggiormente fruibili e della piantumazione di piante aromatiche nelle aiuole dell’area. A questo evento sono state invitate diverse realtà del territorio per condividere il loro progetto, come “La casetta in campagna”, centro educativo curato dall’Associazione “L’Acchiappasogni” di Pomezia, il comitato di quartiere “Pavona Uno”, la sezione CNGEI dei Colli Albani APS, gli educatori e i ragazzi del Progetto “Terra d’Orto onlus”, realizzato dalla Comunità educativa “Il Profeta” di Rocca di Papa, la Comunità Laudato Sii dei Castelli Romani con la Parrocchia Sacra Famiglia di Nazareth di Cancelliera ( incluso lo stesso Parroco , don Antonio Salimbeni) e l’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo della Diocesi di Albano, l’associazione Donatori Sangue “Carla Sandri” dell’ospedale San Giovanni Addolorata di Roma e tanti cittadini volenterosi che si sono aggiunti.

Per l’occasione la città di Albano ha concesso il proprio patrocinio in quanto, come riportato dalle parole del Sindaco Massimiliano Borelli, la manifestazione è ritenuta “Una grande e meritevole iniziativa di carattere sociale e ambientale in quanto occasione per promuovere una coscienza collettiva”.

“Ci siamo divisi i compiti in base a quello che ognuno ha preferito fare: chi si è occupato di togliere le affissioni  abusive, chi con rastrello alla mano, di raccogliere le robacce e le foglie, chi con le proprie mani di raccogliere i rifiuti abbandonati….” ha infine concluso Chiara Ferrarelli, rappresentando una importante e sentita partecipazione.

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