POLITICA

Castel Gandolfo, intervista alla sindaca Monachesi: “Dieci anni belli e intensi. Grazie a tutti”

milvia monachesi

Le prossime elezioni comunali 2022 a Castel Gandolfo daranno alla comunità locale un nuovo sindaco e un nuovo consiglio. E significheranno, cosa non da poco, pure la fine del secondo mandato amministrativo della prima cittadina Milvia Monachesi. “Dieci intensi e bellissimi”, dice, confidandosi a Castelli Notizie. Una donna gentile ed educata, sempre disponibile con la stampa e la collettività, la Monachesi ha preso le redini della città castellana nel 2012, traghettandola poi in questo delicato periodo di emergenza pandemica. La sindaca racconta la sua esperienza, le sue sensazioni dopo una lunga decade di governo.

Sindaco, siamo agli sgoccioli del suo mandato, un ciclo che si chiude. Sensazioni?
“Tantissime sensazioni, e tutte belle. Sono onorata di aver ricoperto il ruolo di Sindaco di Castel Gandolfo, una città che amo tantissimo non solo perché ci sono nata, ma soprattutto perché è una città unica per la sua bellezza e la sua storia, per il suo fascino. Sono stati dieci anni di vita intensissimi, che mi hanno dato tantissimo in termini di esperienza, di relazioni, di amicizie con belle persone che mi rimarranno nel cuore e che ringrazio una per una. Ho incontrato anche pochissime persone meno belle (le dita di una mano avanzano per contarle) ma anche loro sono stati utili, perché hanno rafforzato il mio carattere e le mie convinzioni. Sono anche contenta di essere giunta al temine del mio mandato, perché per un sindaco non è mai un traguardo scontato, sapendo di aver dato il massimo che potevo in una situazione storica innegabilmente molto difficile e critica sotto tantissimi aspetti”.

Ha trovato dieci anni fa una eredità importante, come ha lavorato in questa decade?
“I pilastri fondanti alla base della mia attività di sindaco sono stati la concretezza e la prospettiva, con i piedi a terra e gli occhi all’orizzonte. Mi sono dedicata all’ ascolto ed al dialogo, per poter dare tutto il supporto possibile per il problema del singolo, e al tempo stesso ho lavorato per avere una città più vivibile e più in rete con tutti i castelli romani, valori condivisi pienamente da tutta l’Amministrazione”.

Di cosa va più fiera tra i provvedimenti messi in campo, Sindaca?
“Sono più di uno: essere riuscita a convincere i miei colleghi sindaci della necessità di lavorare in rete a livello turistico, perché quella che è la vocazione naturale del nostro territorio si trasformasse in maggiori opportunità di lavoro e di sviluppo dell’’economia locale. Così quello che era un Consorzio di 17 Comuni per la gestione delle biblioteche (Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani) oggi ha ampliato lo Statuto e le attività diventando il Sistema Castelli Romani, con una regia (DMO) che opera per promuovere il brand Castelli Romani a livello italiano ed europeo in modo organizzato ed efficace. Sono anche orgogliosa di essere riuscita a rimuovere un degrado che durava da oltre 60 anni, quello delle vecchie Tribune delle Olimpiadi del 60. E’ stato complicatissimo da un punto di vista burocratico e politico, ma alla fine si è trovata l’intesa tra tutti i soggetti coinvolti e oggi stanno per partire i lavori di demolizione. Al posto delle vecchie tribune avremo presto spazi attrezzati per lo sport e per le famiglie, e maggiori parcheggi. Abbiamo anche aperto un dialogo con il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e con il Ministero alle Infrastrutture per rendere compatibile l’afflusso turistico con la sostenibilità ambientale, attraverso importanti opere strutturali di collegamento della stazione con il centro storico ed il lago, da inserire nella Pianificazione giubilare.

Da alcuni anni Papa Francesco ha deciso di non trascorrere il periodo estivo a Castello. Si sente di rivolgergli un appello o un pensiero?
“Il pensiero verso Papa Francesco è di grandissima stima e gratitudine per quanto si sta spendendo a favore della pace nel mondo. E’ un papa coraggioso, che affronta i temi più scottanti senza mai tirarsi indietro, e nel corso del suo mandato ha sempre cercato le strade più difficili e inesplorate dove portare la Parola di Dio. Forse per questo ha scelto di non venire a Castel Gandolfo, non posso saperlo, ma so che ha aperto e messo a disposizione di tutti la sua residenza ed i suoi giardini, precedentemente visibile solo a una pochissimi fortunati, e grazie a questo Castel Gandolfo beneficia di un turismo costante. Quindi posso solo dire grazie Papa Francesco, anche se la speranza che possa tornare a Castel Gandolfo c’è sempre (lo dice sempre anche Lui che non bisogna perdere la speranza!)”.

Ultima domanda semplice o, forse, anche complicata: cosa si sente di dire alla comunità cittadina di Castel Gandolfo?
“La prima parola che mi sento di dire, come ho già detto, è grazie a tutti, persona per persona. Non ho certamente la pretesa di dire che tutto è stato fatto, perché ci saranno sempre cose da fare, e certamente avrò commesso degli errori o dimenticanze per i quali mi scuso. Ma il mio obiettivo principale che spero sia stato riconosciuto dai miei concittadini, è quello di aver vissuto il mio mandato come un servizio a favore di tutti indistintamente, per lasciare un paese più sereno, più accogliente, più sostenuto, più aperto, più inclusivo, più ordinato e vivibile. E il mio desiderio è che questi valori che mi hanno ispirato e in cui ho creduto possano continuare a camminare, anzi a correre ancora più speditamente, sulle gambe del nuovo sindaco e della nuova Amministrazione”

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