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Frascati – Le Mura del Valadier riaprono all’insegna della Scienza grazie al progetto SUSA

Frascati si conferma a pieno titolo Città della Scienza e la conclusione del progetto SUSA, celebrata oggi con la riapertura al pubblico delle Mura del Valadier, aggiunge un importante tassello alla costruzione di un polo scientifico di eccellenza e tra i più importanti d’Europa. Due anni di sinergia tra istituzioni ed enti di ricerca che hanno permesso di realizzare importanti progetti di sviluppo e divulgazione, finanziati con circa un milione di euro e finalizzati alla diffusione della cultura scientifica su un territorio che investe oltre 700mila abitanti e “10 km di Scienza”.

Alla base del progetto, avviato dall’amministrazione Mastrosanti su impulso dell’allora assessora Emanuela Bruni e portato oggi a compimento dall’amministrazione Sbardella, c’è la volontà di recuperare il rapporto tra un’area di grande rilevanza scientifica con una territorialità ai margini della Capitale, come il VI Municipio e la città di Frascati che ospita un polo dalle potenzialità enormi.

Il progetto SUSA, Sustainable Urban Smart Area, è un network che ha visto il coinvolgimento dell’Università di Roma “Tor Vergata”, di CNR, ENEA, INAF e INFN, Comune di Frascati e VI Municipio di Roma, finalizzato all’integrazione del mondo della ricerca e dello sviluppo economico con il territorio circostante per una crescita socio culturale ed economica. Presenti al taglio del nastro, oltre ai referenti SUSA,  anche il sindaco di Colonna Fausto Giuliani e la vicesindaco di Monte Porzio Catone, Caterina Morani.

Dopo aver inaugurato le sale espositive che oggi ospitano il sotto evento Scienza in Festa dedicato alle scuole, il complesso architettonico di via del Castello, suggestivo ponte tra passato e futuro, ha ospitato il momento conclusivo di questo progetto coinvolgendo in una tavola rotonda istituzioni ed enti grazie alla collaborazione e all’organizzazione di Frascati Scienza. 

Gli interventi, introdotti dalla giornalista Giorgia Burzachechi, hanno illustrato il ruolo dei vari enti all’interno del network, introducendo i prossimi progetti e individuando coralmente nelle Mura del Valadier uno spazio da dedicare alla scienza. Sono intervenuti la sindaca di Frascati Francesca Sbardella, la professoressa Maria Prezioso dell’università di Tor Vergata, Paola Battistoni e Alessandro Dodaro di Enea, Anna Di Ciaccio e Fabio Bossi di INFN, Daniele Limongelli di Banca d’Italia, Rita Pomponio, assessore alla Cultura del VI Municipio e Matteo Martini, presidente di Frascati Scienza.

“Oggi – ha detto Matteo Martini riferendosi alle Mura del Valadier – inizia una nuova fase con questo spazio dedicato alla Scienza che da oggi in poi speriamo rappresenti il trait d’union tra la città e il centro di ricerca. È importante far capire di cosa si occupano i nostri ricercatori e i nostri laboratori, anche perché nei prossimi anni quest’area di ricerca avrà un impatto importantissimo su tutta questa zona e sia i cittadini che chi arriva in visita, deve avere la percezione e comprendere che sta visitando l’area di ricerca più grande d’Europa. Il progetto Susa ha fatto un primo passo stabilendo un’importante connessione tra le istituzioni e via Enrico Fermi, per troppo tempo rimasta scollegata dalla città e dai cittadini”.

Un progetto e un futuro che promettono grandi opportunità per il territorio, per i giovani e per la città di Frascati che deve “essere orgogliosa – ha ricordato la sindaca Sbardella – di avere il polo scientifico più grande d’Europa. Proprio questa caratteristica ci vede impegnati come amministrazione nel progetto di brandizzazione di Frascati come Città del Vino e della Scienza, che caratterizzano il nostro grande patrimonio e rappresentano due grandi peculiarità che, insieme alla cultura, dobbiamo riuscire a mettere in sinergia e promuovere in maniera pop, come ricorda Frascati Scienza, il cui contributo è fondamentale grazie alla sua grande capacità organizzativa e di relazione”.

Dopo la tavola rotonda e la mattinata dedicata alle scuole, nel pomeriggio riprenderanno il via i laboratori aperti a tutti e si terrà un incontro informativo sul DTT (Divertor Totamak Test) una facility sperimentale in via di realizzazione nel centro ricerche Enea di Frascati, promossa da ENEA, Eni, CNR, INFN, Consorzi RFX e CREATE, Politecnico di Torino e Università di Tor Vergata, Tuscia e Milano Bicocca. Un progetto che ha come obiettivo la realizzazione di una macchina sperimentale che dovrà rispondere ad alcuni dei nodi più complessi sul cammino della fusione nucleare, il processo per produrre energia rinnovabile, sicura, inesauribile con lo stesso meccanismo che ‘accende’ gli astri; una sfida che coinvolge migliaia di scienziati in tutto il mondo e che vede l’Italia in prima linea nei grandi programmi internazionali di ricerca ITER1, Broader Approach e DEMO. Un progetto di frontiera del valore di circa 600 milioni di euro che mette insieme grande ricerca, innovazione tecnologica, sviluppo e competitività industriale, con ricadute stimate in un fattore 4, ovvero oltre 2 miliardi di euro solo dal punto di vista economico

 

 

 

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