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Grottaferrata – Mauro Tomboletti: “Monetizzare su alloggi popolari esprime bassa cultura sociale”

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L’ex assessore di Grottaferrata Mauro Tomboletti, è intervenuto con una lunga riflessione critica sul tema della vendita degli alloggi popolari affrontata anche dal gruppo Grottaferrata Sostenibile.

“Secondo il vangelo di Giovanni – scrive Tomboletti –  le ultime parole di Gesù sulla croce furono: Tutto è compiuto! espressione che in greco è resa dal termine tetelestai; la radice deriva dal verbo “teleo” che significa: portare a termine o porre fine. Si tratta di una parola importantissima perché sta a indicare l’esito di una particolare azione. E’ esattamente ciò che il commissario prefettizio sta facendo, portando a compimento i progetti scellerati dell’ex Sindaco. Approvando la delibera n°48 del 01/O4/2022, viene proposto il giudizio per l’accertamento tecnico preventivo ex art. 696 c.p.c, innanzi al Tribunale Ordinario di Velletri, onde ottenere un elaborato peritale in cui venga cristallizzata la situazione in premessa descritta tra il Comune di Grottaferrata e la Soc. JDL. Tutto questo è funzionale alla monetizzazione dei quattro appartamenti, oggetto di convenzione. La decisione del sindaco di vendere gli appartamenti, è stato uno dei tanti motivi sul quale insorse la minoranza e parte della maggioranza, che indusse i consiglieri a mettere la parola fine all’arroganza, a chi intendeva governare il paese senza farsi troppi scrupoli.

Quattro appartamenti secondo la convenzione sottoscritta sono destinati a housing sociale e devono diventare di proprietà del Comune, quindi bene pubblico. L’intervento edilizio è stato già un’anomalia; l’area nel PRG è definita verde speciale G. Le aree comprese in questa categoria sono considerate di notevole interesse pubblico. Rimane incomprensibile come si sia potuto trasformare un’area preziosa e strategica con vincoli importanti, ad area edificabile con indici di cubatura intensiva. Ora un bene prezioso come quattro appartamenti stabiliti da una convezione, siano monetizzati è un fatto di una gravità che non ha precedenti. Il valore sociale di questo bene non può essere quantificato. Queste scelte amministrative, esprimono una bassa cultura sociale, che dimostra chiaramente scarsa umanità, una profonda disattenzione verso i problemi degli ultimi e di coloro i quali hanno maggiore bisogno di essere accompagnati dalla società per cercare soluzioni e vite più
dignitose. Troppo spesso la disabilità, le fragilità umane, il disagio, sono usate e strumentalizzate da ipocrite e false attestazioni di interesse ai soli fini elettorali. Ma quando bisogna agire e dare soluzioni concrete, questi sono i risultati, ciò che può essere di grande aiuto viene addirittura sottratto.

Agghiacciante fu l’affermazione di una consigliera sostenitrice dell’alienazione proposta dal Sindaco, che l’housing sociale, avrebbe svalutato il valore degli altri appartamenti, questa è la sottocultura imperante della passata maggioranza e del sindaco, che ha il coraggio di ripresentarsi alle prossime amministrative, portandosi sulla coscienza il fardello di essere il solo responsabile del cambio di destinazione d’uso della Bazzica, che secondo i progetti dell’associazionismo sociale e solidale di Grottaferrata, doveva essere “ La casa della solidarietà”, e che purtroppo verrà trasformata in ostello. Questo a dimostrazione di quanto detto, rispetto al totale menefreghismo verso i valori della socialità, di una classe politica che vorrebbe tornare a governare il paese. Come si può pensare di gestire una comunità complessa, se non si sa garantire un po’ di umanità, se non si ha nelle corde culturali l’inclusione sociale, se la diversità è un problema e non una ricchezza. Com’è pensabile lasciare la nostra comunità nelle mani di chi ha dimostrato di non avere nessuna sensibilità verso coloro i quali hanno maggiore bisogno di sostegno, e non parlo solo dei soggetti fragili, anziani disabili, ma anche l’aiuto che necessariamente va dato alle famiglie che vivono da soli problemi quotidiani. Sono queste le complessità di cui una comunità si deve far carico, non vanno permessi atti di faciloneria e supponenza che tolgono persino la speranza.

Dopo due anni di pandemia, una guerra alle porte dell’Europa, l’offerta di un maggiore e migliore stato sociale si deve fare ancora più forte, è fondamentale per riequilibrare ciò le crisi in atto hanno determinato. Gli spazi sociali vanno aumentati non vanno sottratti, il welfare state va ripensato, non abolito; perché è proprio nei momenti di crisi più profonda che c’è bisogno di investire in azioni umanitarie”.

Mauro Tomboletti

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