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Suicidi dal Ponte di Ariccia, le ultime novità per evitarli. Il Sindaco svela: “Baionette ovunque e modifiche alle reti”

Una triste fama, quella del Ponte, che Ariccia e gli ariccini si scrollerebbero volentieri di dosso, se solo si riuscisse a trovare una soluzione in grado di dissuadere l'aspirante suicida dal farla finita

E’ una scia di morte che non sembra trovare un freno, quella che da decenni, ormai, condanna il Ponte monumentale di Ariccia – intitolato alla memoria di Papa Pio IX – a vedersi appioppata l’etichetta ben meno nobile di “Ponte dei Suicidi” o “Ponte della Morte”. Tanti, troppi negli anni i gesti di autolesionismo estremo, che sono coincisi con l’ultimo atto di tante vite interrottesi troppo presto. Sotto il peso della solitudine, di malattie, di delusioni e di tutti quei cortocircuiti che spingono a farla finita. L’ultimo suicidio, avvenuto all’inizio di questa settimana, ha visto un giovane ariccino cercare e trovare la morte gettandosi dal viadotto cittadino

Una triste fama, quella del Ponte, che Ariccia e gli ariccini si scrollerebbero volentieri di dosso, se solo si riuscisse a trovare una soluzione in grado di dissuadere l’aspirante suicida dal farla finita. Hanno tradito le attese, fin qui, le reti metalliche apposte oltre 20 anni fa da Anas, con lo scopo di interrompere eventuali “voli” dal parapetto; una soluzione, tuttavia, che non sempre ha evitato il gesto estremo, vista la possibilità di lanciarsi ulteriormente nel vuoto. 

Eppure c’è chi, come il Comune di Ariccia, sta lavorando assiduamente nella ricerca di una soluzione, che possa porre un freno e salvare vite, così come confermato a “Castelli Notizie” dal Sindaco Gianluca Staccoli, che ha evidenziato come l’Amministrazione si sia confrontata più volte, in questi mesi, con forze dell’ordine ed Anas, allo scopo di approntare strategie in grado di limitare il tragico e doloroso fenomeno.  

Scartata, al momento, la soluzione del plexiglass, che è stata comunque al vaglio del Comune, allo scopo di dotare il ponte di una barriera di protezione, il Primo cittadino ariccino ha svelato che si sta facendo di tutto, tanto più in concomitanza coi lavori di manutenzione del viadotto, per ridurre i suicidi. 

“Ci stiamo adoperando studiando diverse soluzioni, affinché si riescano a salvare più vite possibili. Abbiamo chiesto ad Anas di posizionare ovunque le baionette che oggi sono solo sulle logge, dove si è appurato che c’è minore propensione a scavalcare per via delle lance”.

Proprio questa, al momento, sembrerebbe essere la soluzione più percorribile e, si spera, più utile. “L’idea è quella di apportare delle modifiche migliorativi alle reti – svela Staccoli -, visto che ad oggi non hanno dato grandi risultati”. Ma è proprio estendendo le baionette a tutta la balaustra che ci si augura si possa creare un sistema che sia di impedimento al “secondo tuffo”, che ha sin qui trasformato le reti in un ulteriore trampolino verso la morte.

Da non escludere, infine, l’utilizzo della tecnologia, adottando un sistema fatto con telecamere e software in grado di percepire movimenti insoliti e segnalare in tempo reale ogni emergenza, con tanto di dissuasore acustico, e una voce che dialoghi con la persona malintenzionata, con lo scopo di fermarla. Il tutto in stretto collegamento con le forze dell’ordine.

“Si tratta di innovativi sistemi digitali, che stiamo vagliando  – ha raccontato Gianluca Staccoli -, a conferma che è nostra intenzione studiare ogni soluzione possibile per scoraggiare gesti di autolesionismo, sempre tenendo bene a mente che molto si può fare anche contribuendo a promuovere iniziative di comunità, che vedano coinvolte istituzioni, famiglie, scuola e associazioni, per essere realmente vicini a chi è provato e ha bisogno di aiuto”.

Ponte di Ariccia
Ponte di Ariccia Staccoli e Anas
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