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Ciampino, Porchetta: “IGDO, basta bugie da Ballico! Con noi un percorso chiaro”

AlessandroPorchetta_Presentazione

“Partiamo col dire che non esiste, ad oggi, alcun atto amministrativo per l’acquisto dell’area dell’IGDO, attualmente proprietà privata della società Incentro”. Lo dichiara Alessandro Porchetta, capogruppo di Diritti in Comune, con cui è candidato a sindaco di Ciampino insieme al sostegno di Partecipazione Attiva, Insieme per Ciampino ed Europa Verde.

“Un bel giorno – spiega Porchetta – l’ex sindaca Ballico comprende di non avere più la maggioranza in Consiglio comunale necessaria per l’approvazione della delibera di assestamento di bilancio. A quel punto inizia un opera teatrale, in vari atti, che dura sino ai nostri giorni”.

“Atto primo. Il giorno stesso del Consiglio comunale scrive un’esilarante lettera alla dirigente del Settore Economico per chiederle di ‘trovare immediatamente le risorse per comprare l’area ex IGDO’. Magicamente, in 20 giorni, si trovano le risorse nel bilancio comunale, circa 2 milioni di euro, ‘senza aumentare le tasse nè tagliando alcun investimento’. Magia nera?”.

“Atto secondo. Quelle risorse (capitolo di bilancio associato ai fondi vincolati, definiti da qui in poi per semplicità ‘Usi Civici’) non erano e non sono utilizzabili dall’Ente, essendo risorse vincolate da 15 anni nel bilancio comunale, né la Regione ne ha mai autorizzato l’uso”.

“Atto terzo. La commissaria prefettizia, appena subentrata alla Giunta Ballico, a conferma di quanto scrivo, approva l’assestamento di bilancio comunale, ma stralcia completamente la parte relativa ai fondi da destinare al fantomatico ‘acquisto dell’IGDO'”.

“Atto quarto. Esercitando quale strumento il Comune avrebbero acquisito una proprietà privata? La Ballico e il suo staff romano sostenevano in quei giorni che il Comune avesse un fantomatico ‘diritto di prelazione sull’area ex IGDO’, da esercitare addirittura a distanza di 5 anni dall’assegnazione dell’area al proprietario, e… a prezzo di assegnazione d’asta (1.6 milioni di euro)! Ennesima bugia – commenta Porchetta -, che almeno oggi non ripetono più, raccontata a mezzo stampa e nelle sedi istituzionali, smentita seccamente dalla stessa Sovrintendenza, che sull’immobile ha apposto un vincolo puntuale che ne impedisce la demolizione e ne promuove il recupero”.

“Incompetenza o malafede? Oltre a questi atti da commedia – aggiunge il candidato sindaco -, ribadisco che una delibera di indirizzo di Giunta che manifesta l’interesse pubblico su un’area privata non è niente di più che quello che recita il titolo: un semplice atto di indirizzo amministrativo che, al massimo, rappresenta un punto di vista politico, legittimo e anche condivisibile, ma che poco o nulla vale senza il consequenziale, ma mai avvenuto, passaggio in Consiglio comunale. È da questo che si deve partire per ribadire che catalizzare oggi la discussione sull’IGDO è un modo per distogliere gli occhi dai veri problemi, più concretamente risolvibili dal prossimo sindaco”.

“Per l’IGDO bisognerà lavorare, e molto, e nessuno ha il potere di risolvere con uno schiocco di dita una questione trentennale, complessa e che vede molti attori in campo, tra cui il Comune. Tutto quello che mostreranno in queste settimane, ovvero progetti faraonici, render 3D etc., altro non sarà che sterile propaganda di campagna elettorale, specie se non si è ancora preso atto che il vincolo puntuale sull’immobile, finalmente, taglia fuori ogni ipotesi di demolizione, quindi la destinazione attuale di Piano Regolatore è da riformulare completamente e senza la nuova destinazione non si può procedere. Inoltre, il Consiglio comunale dovrà predisporre una nuova variante speciale al PRG per indicare l’indirizzo e la funzione dell’area. In ogni caso, l’area necessita di un nuovo Piano Particolareggiato che stabilisca le funzioni degli spazi esterni e interni”.

“Per fare ciò, bisognerà definire le Linee Guida generali, che a nostro avviso dovranno scaturire dall’ascolto di esigenze e bisogni espressi dalla comunità, da porre come base del futuro intervento di riqualificazione dell’area dell’ex IGDO. Su questo torneremo con un focus dettagliato: la nostra coalizione immagina l’istituzione di un Laboratorio di Partecipazione Progettuale, che dovrà operare in un arco di tempo ben definito (6 mesi), in modo chiaro e trasparente, per garantire alla cittadinanza di potersi esprimere e confrontare sul futuro e la funzione di quell’area. È ovvio che in questo processo, oltre alle rappresentanze dei cittadini, dovranno partecipare e avranno potere di indirizzo l’amministrazione comunale, la Sovrintendenza e, come auspichiamo, la proprietà dell’area”.

“La proprietà può decidere di partecipare o meno alla progettazione condivisa dell’area. Sarebbe nel suo interesse farlo, ma in ogni caso questo non inficia la validità del percorso, che serve unicamente a fornire all’amministrazione le indicazioni su cosa e come fare. Non è vero, come si dice, che ‘è proprietà privata deciderà il proprietario’: esiste la guida pubblica alla programmazione cittadina, che si esprime nel Piano Regolatore e nelle sue varianti puntuali o generali. Solo a quel punto si elaborerà una proposta progettuale di massima, ampiamente condivisa e graficizzata sulla base delle linee guida”.

“Questi sono i primi passaggi amministrativi, dovuti e non eludibili, chi dice altro mente sapendo di farlo o è poco competente. Per procedere servirà un’amministrazione forte, in grado di sedersi a un tavolo e ragionare, lavorando giorno e notte per spingere il processo verso una risoluzione in grado di dare quel riscatto che il nostro centro cittadino merita”.

“Ultima nota, non da poco – conclude Porchetta -. Premesso tutto questo di cui sopra, la prospettiva rappresentata dalla candidata Ballico di andare a mettere in piedi un percorso così complesso semplicemente per spostare gli uffici comunali da una parte all’altra della città, mettendo a rendita privata l’intera ex cantina sociale, è semplicemente folle, miope e da combattere in ogni sede. L’IGDO dovrà aggiungere servizi, verde e spazi pubblici a una città in sofferenza, non sostituire quello di cui già disponiamo per soddisfare le ambizioni private di chi ha in mente di prendere in mano il centro cittadino per fare business”.

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