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Spettro ambientale sui Castelli Romani con l’Inceneritore di Santa Palomba. Le posizioni di Cacciatore e Bevilacqua (Europa Verde)

"La transizione giusta: oltre l'inceneritore, per un ciclo virtuoso dei rifiuti". Questo il titolo del convegno andato in scena questa mattina a Roma, al V Ponte Laurentino, dove  Europa  Verde, con Sinistra Civica Ecologista, hanno organizzato una iniziativa sulla chiusura del ciclo dei rifiuti a Roma e sulle prospettive della gestione futura, alla luce di un concetto di transizione ecologica sostenibile rispettosa delle Direttive Europee

Generico maggio 2022

“La transizione giusta: oltre l’inceneritore, per un ciclo virtuoso dei rifiuti”. Questo il titolo del convegno andato in scena questa mattina a Roma, al V Ponte Laurentino, dove  Europa  Verde, con Sinistra Civica Ecologista, hanno organizzato una iniziativa “sulla chiusura del ciclo dei rifiuti a Roma e sulle prospettive della gestione futura, alla luce di un concetto di transizione ecologica sostenibile rispettosa delle Direttive Europee”.

All’incontro pubblico, che ha visto presenti i vertici metropolitani e regionali dei due partiti, tra cui il consigliere regionale dei Verdi Marco Cacciatore, è intervenuta la co-portavoce di Europa Verde – Verdi Roma, la genzanese Marta Elisa Bevilacqua, alla prima uscita ufficiale dopo il nuovo incarico.  Proprio lei ha sintetizzato i motivi dell’incontro: “Oggi abbiamo discusso del perché siamo contrari all’inceneritore di Santa Palomba (Pomezia) e delle numerose, fattibili e concrete proposte alternative per chiudere il ciclo dei rifiuti, dalla riduzione, al riciclo, al riuso, ad una differenziata degna di questo nome. Abbiamo fatto, con la cittadinanza, proposte concrete, perché il tempo della demagogia è scaduto! La politica deve costruire, in tutte le sedi, dalle piazze alle amministrazioni, soluzioni democratiche e concrete”, ha dichiarato Marta Elisa Bevilacqua, il cui intervento è stato davvero apprezzato. 
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“La nostra ambizione – a suo dire – è quella di andare al di là delle soluzioni semplici, di cui le cittadine e i cittadini di Roma, ma anche della Provincia, non solo sono stanchi, ma anche preoccupati. Vogliamo discutere, perché ce n’è bisogno, di soluzioni concrete per togliere l’immondizia dalle strade, per differenziarla, per chiudere il ciclo dei rifiuti, senza creare la falsa illusione che un inceneritore, a cui viene dato il nome di termovalorizzatore – come se un nome possa cambiarne l’impatto – , possa risolvere gli annosi problemi di una città e del suo territorio. Forze politiche e civiche, realtà territoriali, amministrazioni virtuose hanno dimostrato che esiste un altro modo di gestire la politica dei rifiuti, vogliamo discutere di questo modello virtuoso anche per Roma, con soluzioni concrete, dialogando con la città e col territorio. Si può fare. La scelta dell’inceneritore è una scelta vecchia, superata dalla storia, non praticabile nel XXI secolo.

In una società, come la nostra, in cui diciamo di voler pensare alle nuove generazioni, dobbiamo avere l’ambizione di studiare una politica dei rifiuti che non impatti sull’ambiente in cui viviamo noi e, soprattutto, le future generazioni. Come si può pensare di risolvere un problema dell’oggi, anzi di oggi e degli anni passati, costruendo una struttura il cui impatto sarà, per l’ennesima volta, pagato dalle prossime generazioni oltre che da questa, in termini ambientali, della salute e- diciamolo- anche della deturpazione di un luogo? Gambe in spalla, c’è da mettere in atto, ma senza perdere tempo in progetti mirabolanti, che mai saranno realizzabili nei tempi auspicati, alle politiche del riuso, del riciclo, della riduzione, ad una differenziata degna di questo nome!”.

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All’incontro è intervenuta anche l’assessora regionale Roberta Lombardi, già candidata Governatrice del Movimento 5 Stelle, la cui presenza potrebbe essere sintomatica di un possibile strappo all’interno della Giunta Zingaretti: “Per risolvere il problema dei rifiuti a Roma – ha premesso la Lombardi – costruiamo insieme il fronte del sì. Un sì pragmatico e non ideologico ad un’impiantistica moderna che parta dalla raccolta differenziata e, in linea con i dettami europei, crei una catena del valore che faccia rientrare i rifiuti nella filiera produttiva come materiale post consumo. In un momento in cui la scarsità di materie prime si fa sentire sempre più forte, non possiamo permetterci di bruciare materie prime seconde. L’incenerimento non fa parte della transizione ecologica e non esiste una transizione giusta che non si fatta in maniera sostenibile e in ossequio ai principi dell’economia circolare. L’unica strategia virtuosa che guarda al futuro è quella che abbandona ogni tipo di combustione, perché i rifiuti stanno all’inceneritore come i combustibili fossili stanno all’energia: così come le energie rinnovabili sono la più giusta alternativa per uscire dal fossile, i rifiuti possono diventare valore solo attraverso l’economia circolare. Apriamo un dibattito non pregiudiziale e insieme ai cittadini, ai Comitati, alle Associazioni ambientaliste e ai sindacati, costruiamo per Roma un piano rifiuti alternativo, concreto, con un’impiantistica a servizio del territorio per scegliere insieme la migliore tecnologia disponibile, che rispetti i parametri europei e che vada verso il recupero di energia solo laddove ci sia una parte residuale di materia che non possa essere rimessa in circolo. Abbiamo un’opportunità straordinaria: quella di trasformare in vantaggio l’attuale carenza di impianti per il riciclo dei rifiuti, che esiste nella Capitale. Con le risorse straordinarie del PNRR, per tecnologie che non arrecano danno significativo all’ambiente, possiamo creare un modello virtuoso che sia di vanto per la città di Roma ed esempio per tutta Europa. Non sprechiamo questa occasione e creiamo un fronte compatto che dica Sì all’economia circolare, Sì al recupero di materia, Sì ad un futuro di sostenibilità, reale e non solo inserito nei programmi elettorali delle forze politiche”.

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“La realizzazione di un inceneritore da 600.000 tonnellate – ha dichiarato il consigliere regionale Marco Cacciatore, di Europa Verde – non è la risposta per risolvere l’emergenza rifiuti della Capitale. L’impianto contrasterebbe il Pacchetto Economia Circolare dell’Unione Europea come anche la normativa nazionale e il Piano Rifiuti regionale che lo recepiscono. Sarebbe poi in contrasto con ogni principio di gestione sostenibile dei rifiuti, sia per la tecnologia usata che per il mancato rispetto della gerarchia dei trattamenti.
Questo genere di impianti, d’altronde, non rispetterebbe la tempistica entro cui si deve agire per risolvere un’emergenza, e serve solo a socializzare le perdite e a massimizzare i profitti dei privati”.
All’incontro ha preso parte anche Filiberto Zaratti, coordinatore nazionale e co-portavoce regionale di Europa Verde.
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