“L’assoluzione di Alejandro Augusto Stephan Meran, che il 4 ottobre 2019 ha ucciso a Trieste i due poliziotti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, il primo dei quali nato e cresciuto a Velletri, rappresenta un’enorme vergogna che riapre una ferita non ancora rimarginata in tutta la comunità veliterna”, dichiara Tony Bruognolo, Segretario Politico della Lega Provincia Roma Sud, a commento dell’articolo pubblicato ieri da “Castelli Notizie“, col quale si evidenzia anche l’indignazione dei familiari del poliziotto veliterno ucciso dal cittadino di origini domenicane, che ha ammazzato Demenego e Rotta per motivi a dir poco futili.
“A quanto ci dicono i genitori di Matteo – evidenzia Bruognolo -, oltre il danno dell’assoluzione per completa infermità mentale, ci sarebbe anche la beffa del pagamento delle spese processuali a carico delle famiglie delle vittime. Una decisione scellerata che non tiene conto, non solo del dolore provocato ma che suona come uno schiaffo in faccia considerando che i due giovani sono stati uccisi nell’esercizio delle loro funzioni di servitori dello Stato. Alla famiglia Demenego, miei concittadini, va tutto il mio sostegno, la mia solidarietà e il mio impegno nel cercare di ristabilire un ordine accettabile delle cose, consapevole che nessun risarcimento potrà restituirgli Matteo”, conclude Tony Bruognolo.
Indignazione e sdegno anche nelle parole di Giorgio Greci, capogruppo della Lega in Consiglio comunale: “Dolore si somma a dolore, per una tragedia che ha colpito profondamente la nostra comunità, ancora scossa per quanto di tragico accadde quel giorno dell’autunno di 2 anni e mezzo fa. Bene ha fatto Matteo Salvini a protocollare un’interrogazione urgente ai ministri dell’Interno e della Giustizia sul caso dell’assoluzione, definendo quanto accaduto una “vergogna insopportabile”, visto che la famiglia si è vista costretta a pagare anche tutte le spese processuali per un valore di 35mila euro. Senza rimborsi da parte dello Stato. Oltre ad esprimere la mia vicinanza e solidarietà alla famiglia di Matteo – aggiunge e conclude Giorgio Greci – paleso il mio rammarico per il trattamento riservato a chi ogni giorno rischia la vita a protezione della nostra sicurezza ed incolumità, senza trovare alcuna giustizia neppure di fronte ad episodi così tragici”.
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