POLITICA

Rifiuti, Righini – Piacentini (Fdi): “Tutelare Comuni della Provincia dalla politica romanocentrica di Zingaretti”

marsilio righini

Giancarlo Righini, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Regionale Agricoltura e Ambiente e Luisa Piacentini, vicepresidente del C.A.L. Lazio sono intervenuti con una nota stampa per esprimere una serie di perplessità riguardanti la volontà di uniformare i Comuni della provincia romana alla Capitale nell’ambito della gestione integrata dei rifiuti urbani da parte della giunta Zingaretti.

“La giunta Zingaretti – riporta il comunicato congiunto – sembra decisa ad accentuare la sua politica romano centrica a scapito del territorio provinciale. A destare l’allarme tra i sindaci del Lazio è la P.L. Reg. 330 sulla: “Disciplina degli Enti di Governo d’Ambito Territoriale Ottimale per la gestione integrata dei rifiuti urbani”. Nel testo, che presenta tanti punti da rivedere, si prefigura un A.T.O. comune per Roma e la sua provincia. Soluzione che ci vede decisamente contrari perché come sosteniamo da sempre, i Comuni virtuosi da anni nella gestione del ciclo dei rifiuti non devono vedersi scaricare sulla loro terra l’immondizia di altre zone.

Condividiamo le preoccupazioni espresse nell’odierna assemblea di A.N.C.I. Lazio per il forte squilibrio di questa normativa a sfavore delle piccole Amministrazioni Locali e pertanto chiediamo che sia modificata ponendo la necessaria attenzione alle dimensioni dei territori, alla densità di popolazione, ai livelli di urbanizzazione, alle bonifiche da effettuare. La creazione di un A.T.O. comune pone interrogativi anche dal punto di vista dell’occupazione: che ne sarà del personale delle varie aziende partecipate ? Manca del tutto in questa PL un riferimento alla gestione delle isole ecologiche e dei siti di raccolta che alcuni piccoli centri condividono, né si prevede alcunché su mutui e ammortamenti.

Facile prevedere inoltre quanto si complicherebbero le procedure per i sindaci con la figura del Gestore Unico di nomina regionale. Riteniamo che l’iter di questa normativa non possa prescindere dal parere espresso dalla assemblea del C.A.L. in rappresentanza dei Comuni”.

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