Attualità

Frascati – Una vita tra cocktail e musica: intervista al cantautore tuscolano Marco Maggiorelli

Ventinove anni, frascatano doc, barman per professione e cantante per passione. Lo scorso 25 marzo è uscito il suo primo singolo “Fai conto” e da allora Marco Maggiorelli non si è più fermato tra concerti, registrazioni e la conferma di un cantautorato che giorno dopo giorno conquista una fetta di pubblico sempre più vasta. Dopo diverse tappe romane, giovedì 19 maggio Maggiorelli torna a giocare in casa e sale sul palco di Livello 13 nella sua Frascati, dove è nato e cresciuto. Ok, è vero, si dice che nessuno sia profeta in patria e che spesso il talento venga riconosciuto molto lontano da casa, ma a noi i luoghi comuni non piacciono e la storia di Maggiorelli la raccontiamo lo stesso, con quella presunzione che oggi ci fa dire: “quando diventerai famoso ricordati di quest’intervista”.

Un po’ hipster ma anche no, globtrotter ma innamorato della sua Frascati e di San Rocco dove si ritrova con gli amici quando non è al lavoro nel bar di Roma, appassionato di cocktail e miscele ma pure di maritozzi e pastasciutta, una schizofrenica playlist di spotify che spazia dall’Indie pop, al melodic hardcore fino a Dalla e Battisti: etichettare Maggiorelli è davvero difficile e viva Dio! aggiungiamo.  In perenne movimento, sempre alla ricerca di qualcosa che non c’è, (anche se poi alla fine… non c’è niente che non va) come ci ricorda la sua Fai conto, Maggiorelli incarna in pieno quel senso di irrequietezza e velata insoddisfazione che caratterizza la quotidianità di chi si interroga e cerca qualcosa di più dalla vita. Del resto la storia di Marco, quinto di 5 fratelli, parla di movimento e cambiamento continuo, nonostante radici ben salde e una famiglia numerosa ma molto unita. Un primo approccio alla musica intorno ai 10 anni, sfumato quando le lezioni di chitarra si sono fatte meno avvincenti con la questione solfeggio. Una passione risbocciata in seguito, negli anni del liceo classico che Maggiorelli ha “approfondito” per diversi (e diversi) anni…al Cicerone di Frascati. Un piccolo gruppo messo su con qualche amico, i “Left shoulder up”, una canzone sola, nessuno cantava, ma “stavamo insieme e ci andava bene così”, ricorda Maggiorelli.  A 22 anni, cassata l’esperienza con gli studi, Maggiorelli ha iniziato a lavorare come barman dal mitico Emmanuele Ragno a San Rocco, poi è volato ad Amsterdam dove ha frequentato un corso di barman professionale e poi Londra dove è rimasto per un anno e mezzo a lavorare. Tante andate e ritorni fino al 2020, quando è stata la volta della pandemia che lo ha bloccato a casa dei genitori a Rocca Priora e lì, ripresa in mano la chitarra è nata tra un puzzle, la ricerca della miscela per il cocktail perfetto e una serie tv su Netflix, la melodia e il testo di Fai conto.

Chitarra e voce, un testo che ti rappresenta in tutto e per tutto. Quando hai capito che Fai conto poteva essere qualcosa di più? 

Ho fatto ascoltare la canzone a diversi amici che mi hanno consigliato di andare in uno studio di registrazione dove ho registrato 4 pezzi. L’estate scorsa ho fatto una decina di live in giro per Roma, l’apertura di un concerto di una ragazza che si chiama Adelasia e altre cose simpatiche. Ho deciso così di  bombardare di mail diverse case discografiche con tutte le mie canzoni mi hanno risposto alcune etichette tra cui ragazzi di Luppolo dischi con cui oggi collaboro.

Cosa ispira la tua musica e i tuoi testi e da cosa nasce il tuo primo singolo?

Ogni volta che scrivo una cosa sono molto critico e ho molti dubbi. Poi ho capito che l’unico modo che ho per sapere se una cosa funziona o meno è farla sentire: in qualche modo buttarsi. E così è andata con Fai conto, perché sono stati alcuni amici ad incoraggiarmi a farla sentire in giro. Nello specifico Fai conto nasce come flusso di coscienza, una presa di consapevolezza che alla fine va tutto bene, che sono fortunato, ho un lavoro full time che mi piace e mi permette di stare a contatto con la gente, ho la passione per la musica che mi tiene vivo, ho i miei affetti, la famiglia, gli amici. Però alla fine… manca sempre qualcosa. In generale è la quotidianità ad ispirarmi, il mio vissuto. Qualcosa di molto schietto e sincero.

Cosa ti lega ai Castelli Romani e quali sono i tuoi luoghi del cuore?

Ovviamente sono legatissimo a Frascati dove ci sono i miei amici e i miei affetti. San Rocco, i locali e tutta l’atmosfera che li circonda rappresentano un vissuto importante e un presente dove mi piace passare del tempo appena posso.

Che musica c’è nella tua playlist?

Cerco di ascoltare un po’ di tutto e di tenermi aggiornato sulle novità, ma la mia è una playlist schizofrenica nel senso che contempla generi totalmente diversi tra loro. Sono cresciuto a pane e Vasco Rossi grazie a mia sorella, mio papà è un pianista jazz e mio fratello suonava il basso per una band hardcore: tante influenze che inevitabilmente mi hanno insegnato ad ascoltare e apprezzare generi diversi. Ora ho uno sguardo al passato: mi è sempre piaciuto Lucio Dalla, Lucio Battisti. Ho apprezzato Daniele Silvestri, Max Gazzè, Niccolò Fabi, mi piacciono Tommaso Paradiso, Franco 126, Gazzelle e ascolto cose nuove e cantanti emergenti come è giusto che sia.

Progetti?

A breve usciranno altri pezzi.. una ballata poi qualcos’altro per l’estate. Mi piacerebbe poi in futuro uscire con un vinile: qualcosa da toccare fisicamente e che in qualche modo possa rappresentarmi. Graficamente mi piacerebbe che fosse un po’ vintage, come le foto che mi ha scattato Alessandro Marolda, fotografo bravissimo e anche lui di Frascati.

Un futuro in musica quindi per Maggiorelli che domani, giovedì 19 maggio alle ore 23 fa tappa da Livello 13 in zona San Rocco, nella sua Frascati e tra gli amici di sempre. Una serata all’insegna dei musicisti dei Castelli Romani che a partire dalle 20.30 vedrà salire sul palco Emancipo di Rocca di Papa, a seguire  Riccardo Spalletta di Grottaferrata e infine Maggiorelli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

commenta