Politica

Ciampino, inaugurata la campagna elettorale per Alessandro Porchetta Sindaco

Ha inaugurato ieri pomeriggio la sua campagna elettorale Alessandro Porchetta, candidato sindaco di Ciampino con una coalizione civica di sinistra composta dalle liste Diritti in Comune, Partecipazione Attiva e Insieme per Ciampino.

E lo ha fatto in uno dei luoghi simbolo della città, l’ex cantina sociale, comprendente la biblioteca Pier Paolo Pasolini, il teatro Vincenzo Cerami, la galleria d’arte contemporanea e la sala consiliare Pietro Nenni. Un complesso che Alessandro Porchetta, insieme alla sua squadra, intende recuperare come luogo pubblico, gratuito e fruibile dai cittadini e che è tra i punti fondamentali della “città pubblica”, concetto chiave della sua proposta politica (“prima ancora che elettorale”, come spesso lo stesso Porchetta tiene a precisare).

L’evento di ieri pomeriggio, dunque, si è svolto proprio all’esterno di quello spazio, del quale è stata ripercorsa la storia ed è stato spiegato il progetto di recupero.

“La cantina sociale è un bene comune, che tanti di noi ricordano com’era fino a qualche tempo fa – così Dario Rose, ex consigliere comunale con Diritti in Comune, che ha introdotto l’incontro -. Ricordiamo anche il dibattito sulla biblioteca Pier Paolo Pasolini e sulla sala consiliare Pietro Nenni, che un consigliere con delega alla biblioteca voleva rinominare con nomi ‘meno divisivi’, come disse anche l’ex sindaca. E oggi qualcuno vorrebbe vendere gli spazi di questo bene culturale e storico per acquistarne altri: è una manovra di basso livello emotivo, perché quando i beni sono riconosciuti come storici e culturali vanno conservati”.

“Il tema della cantina sociale mi sta molto a cuore – ha detto l’ex sindaco di Ciampino Antonio Rugghia -. Sono contento che si sia riusciti a evitare la privatizzazione di questo spazio per metterci la filiale di una banca, grazie a un ricorso all’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione). Riprendere la cantina sociale significa riappropriarsi di un luogo che ha fatto diventare Ciampino veramente ‘Comune’ sul piano della socialità e della cultura. Oggi non è utilizzato nessun luogo tra quelli che ne fanno parte, nemmeno la Sala Consiliare, che dall’avvento del Covid non è stata più usata per i Consigli comunali e nemmeno messa a disposizione per conferenze. Ciampino ha bisogno di spazi e li reclama, specialmente in un momento come questo, in cui c’è bisogno di confrontarsi con i cittadini”.

“Al momento non sono stati completati i lavoro di completamento della biblioteca comunale, questo è il motivo per cui non si utilizza questa stecca di edificio di 1.000 metri quadri su due piani – ha aggiunto Rugghia -. Manca l’intervento per la pavimentazione, la tinteggiatura e l’impianto elettrico. Se venisse fatto, i cittadini avrebbero la biblioteca più importante del Servizio Bibliotecario dei Castelli Romani, peraltro vicino alla stazione ferroviaria, e una sala espositiva. Servono 100mila euro ed è dal 2014 che non si completa l’immobile, cosa inspiegabile, dal momento che Ciampino è proprietaria al 99% di due aziende di servizi pubblici che hanno un bilancio complessivo di 45 milioni l’anno. Manca la volontà politica, che invece Alessandro Porchetta ha e sono sicuro che con lui si potrebbe sistemare subito la cantina sociale”.

“Questo complesso ha un’importanza storica per Ciampino, perché intorno ad esso è iniziata la prima vera opera di urbanizzazione della città – ha spiegato Paola Cedroni di Partecipazione Attiva -. Il complesso è stato oggetto di un progetto di rigenerazione che non è andato a buon fine, e a distanza di anni rappresenta, di fatto, una sottrazione di spazi pubblici e un indecoro urbano che è sotto i nostri occhi quotidianamente. Quindi è evidente che c’è stata un’incapacità di amministrare a dovere un bene pubblico, una mala gestio e anche una carenza, secondo noi, di programmazione dell’esecuzione di un’opera importante. Non sappiamo se il problema per cui non si sia conclusa l’opera sia relativo agli appalti o ai fondi, ma ci siamo stancati di vedere soldi pubblici impiegati per opere che poi non vengono consegnate ai cittadini, perché non concludere un’opera significa sottrarre altri beni alla cittadinanza”.

“Quanto agli interventi dei privati, hanno senso solo se aiutano l’amministrazione a perseguire l’interesse pubblico, e l’interesse pubblico è che questo complesso sia a disposizione dei cittadini. Sentiamo coalizioni che parlano di fondi del PNRR e di grandi progetti, ma le opere che vengono finanziate coi fondi del PNRR devono essere concluse entro dicembre 2026, altrimenti i fondi vengono persi. Bisogna essere attenti, ora come non mai, a chi mettiamo in mano la città: non basta governare e proporre progetti più soddisfacenti degli altri, ma si deve cambiare modo di governare, ed è quello che vogliamo fare noi. Ciampino con noi diventerà una città pubblica, inclusiva e aperta. Il simbolo di Partecipazione Attiva è un puzzle: Ciampino è un puzzle a cui sono stati tolti i tasselli, noi ce li vogliamo rimettere”.

“Questo è il nostro luogo pubblico per eccellenza – ha sottolineato Marina Veneri di Diritti in Comune -, lo abbiamo scelto per le nostre battaglie e per tutto quello che ci è stato a cuore. Le nuove generazioni che vivono a Ciampino non hanno luoghi pubblici, una biblioteca, posti per attività espositive, un teatro, quindi considerano Ciampino un dormitorio, cosa che noi non vogliamo. La scelta folle di chiudere la cantina sociale, anziché rifarne un po’ alla volta, dal 2006 a oggi, ha portato a Ciampino un ‘buco nero’. Evidentemente, almeno dal 2014 a oggi, non è stato un tema a cuore di chi ha governato la città. I soldi ci sono, ma vanno spesi bene e per opere di utilità pubblica. Riaprire gli spazi pubblici per noi è una priorità e sarà l’elemento principale di Alessandro Porchetta sindaco”.

“Appoggiamo Alessandro Porchetta – ha detto nel suo intervento Eleonora Di Bitonto, candidata consigliera con la lista Insieme per Ciampino – perché siamo convinti che con lui si possa arrivare a quel cambiamento positivo che i cittadini si aspettano da anni. Crediamo nel suo progetto e nella sua persona e condividiamo pienamente il suo programma. Noi siamo persone motivate, che credono in questa sfida e che pensano che sia arrivato il momento di dare un’opportunità nuova a Ciampino”.

“Crediamo fortemente nel progetto di Alessandro Porchetta – Mauro Testa, capolista di Insieme per Ciampino – perché crediamo che questa città si possa e si debba veramente cambiare, dato che troppe cose sono rimaste irrisolte, e la cantina sociale ne è un esempio. Servono pochi interventi e poco tempo affinché la cantina sociale torni il centro pulsante e il cuore culturale della nostra città. Ciampino dal 2014 è in sfacelo, e né la sinistra né la destra hanno risolto i problemi: non sono stati i ‘5 traditori’ a far cadere la Giunta di destra, né il bilancio a far cadere la Giunta di sinistra, ma la loro incapacità di governare, che ha portato a due commissariamenti. La nostra coalizione ha voglia di cambiamento, proteggerà l’operato di Alessandro Porchetta e farà sì che la cantina sociale non sia più un monumento all’inutilità”.

“La nostra coalizione, checché ne dica la Ballico, che organizza incontri sull’IGDO pubblico lasciando tre sedie vuote – ha concluso il candidato sindaco Alessandro Porchetta -, ha molte persone che possono raccontare la storia di questa città e immaginare un futuro diverso. La nostra idea si basa sul rilancio della città pubblica come obiettivo, ma anche sulla capacità amministrativa di mettere in campo i processi necessari all’obiettivo: competenze, capacità organizzative, capacità di analisi e di studio e una visione politica in totale contrapposizione rispetto a quella che c’è stata fino a oggi”.

“Ai cittadini dico che, se vogliono solo vedere conclusi i lavori di ristrutturazione dell’immobile e della sua struttura architettonica per realizzarci un centro commerciale, un bistrot e una banca, possono benissimo votare la Ballico, perché la sua proposta si fonda su un project financing abbastanza avanzato. Il nostro obiettivo politico è diverso, ambizioso e anche non semplice, perché richiede che si trovino risorse e richiede tempo, ma vogliamo ridare un cuore pulsante e uno spazio pubblico alla città, con una biblioteca, una galleria d’arte e una sala multimediale, insomma, uno spazio dove si produca cultura e che sia fruibile per la comunità. Vogliamo recuperare i luoghi pubblici e lo faremo”.

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