Lettera al direttore

Lettere in redazione

Ciampino, un cittadino: “IGDO, si litiga troppo. Servono un progetto e competenza”

IGDO via Pignatelli

LETTERA IN REDAZIONE

“La questione dell’IGDO, a Ciampino, è oramai ‘vecchia come le montagne’. Si sono susseguiti: prima degli anni di inutili ‘chiacchiere politiche’ e qualche fiaccolata con megafono; poi, addirittura, l’assessore dedicato dal PD, che come risultato ha portato solo alla vendita a un privato del centralissimo comparto immobiliare, senza addivenire a nessuna opera di indirizzo chiara e produttiva per la città.

Adesso abbiamo anche il nuovo orizzonte della lista civica ad hoc, che porta avanti delle proposte, che però, in una campagna elettorale molto ‘elettrizzata’, sono viste solo come proposte di parte da parte della città e dei suoi stakeholder: non si entra nel merito della proposta e si polarizza lo scontro. Una categoria tipica della competizione elettorale di paese.

In questi mesi di campagna elettorale, abbiamo assistito anche al tentativo, mai realizzato, di fare un dibattito cittadino tra candidati sindaci, ma anche in questo caso: senza portare a nessun risultato. Queste divisioni esasperate non sono, a nostro avviso, produttive, in una città tribalizzata e con mille problemi irrisolti. Sarebbe necessario e utile un vero e proprio salto di qualità.

Noi cittadini, in questa campagna elettorale, per scelta politica, non avendo nessuno entusiasmo per il solito contesto e per i soliti metodi storicizzati, ha scelto solo di fare proposte concrete (come umile contributo civico), tenendosi ben lontani da polemiche. Non seguiamo la scia delle divisioni. Siamo fedeli al fatto di essere portatori di ‘idee fuori luogo’ e andiamo avanti per la nostra strada. Non ci faremo mai fagocitare dalla deriva imperante nella politica attuale.

Proprio in merito all’IGDO, riteniamo che il problema principale siano la eccessiva litigiosità e la scarsa visione del dibattito politico cittadino, che è, per gran parte, privo di competenze idonee a portare a compimento un progetto moderno e utile a far fare in salto di qualità alla città. Siamo passati dai virologi cittadini alle archistar di paese. Per dirla tutta, non ci pare ci sia proprio la volontà di discutere nel merito per cercare di arrivare alla fatica della concretezza. Ci sarebbe molto bisogno di prendere consapevolezza di questo limite politico-culturale.

Per risolvere la questione IGDO, visto che il quadro politico non ci sembra molto diverso da quello che ha portato a due commissariamenti, servirebbe, a nostro avviso una Fondazione dedicata e finalizzata alla ricostruzione e successiva gestione dell’area, favorendo lo sviluppo della città. Un’iniziativa simile è stata portata avanti, per esempio, con successo a Torino, per la Fondazione ‘Stadio Filadelfia’. La Fondazione dovrebbe reperire le risorse necessarie e attivare ogni sinergia pubblico-privato, svolgendo anche attività di tipo imprenditoriale, per restituire alla città un luogo che storicamente e tradizionalmente è il vero e proprio centro cittadino potenziale. Soci fondatori dovrebbero essere: enti pubblici, società, assicurazioni, investitori, ovviamente in accordo anche finanziario e contrattuale con l’attuale proprietà, nel rispetto di una destinazione d’uso condivisa. Il collegio dei fondatori dovrebbe essere di alto profilo e cercare di impegnarsi a tenere fuori una politica non competente dei tecnicismi, nominando, invece, personaggi in grado di capire le logiche di mercato e di sviluppo a interesse pubblico-privato di queste aree.

Per il progetto, si pensava di interessare professionisti di altro profilo, coinvolgendo anche il laboratorio G124 di Renzo Piano, che tanto si è avviato a fare nel rammendo delle periferie anche nella provincia di Roma. Ovviamente la cittadinanza sarà chiamata a partecipare, e la politica rappresentativa regionale e metropolitana avrà un ruolo di indirizzo. A patto di capire che vi è assoluto bisogno di umiltà nel comprendere che tempi viviamo e di intelligenza nello scegliere uno strumento operativo il più possibile: neutro, perimetrato, strategicamente agile e molto competente”.

Domenico Di Pietro

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