Politica

Ciampino, il confronto Ballico-Porchetta accende le elezioni

S’aveva da fare e, alla fine, s’è fatto: parliamo del confronto pubblico, andato in scena ieri sera al Fat Max 2.0 di via Dalmazia, tra i candidati a sindaco di Ciampino Daniela Ballico e Alessandro Porchetta, organizzato dall’Assocommercianti e moderato dalla giornalista dell’agenzia Dire Silvia Mari.

Un dibatto che, al di là delle divergenze politiche dei protagonisti e degli spettatori, divisi in due vere e proprie “fazioni”, ha certamente appassionato tutti i presenti. E non poteva essere altrimenti, visto il carattere forte dei due competitores e la tensione di questi ultimissimi giorni di campagna elettorale, che mette in palio una posta altissima per entrambi: il ritorno alla guida della città di Ciampino per Daniela Ballico, che vuole riprendere un percorso interrotto prematuramente, e la realizzazione di una discontinuità totale col passato, sia col centrosinistra che col centrodestra, per Alessandro Porchetta, deciso a cambiare Ciampino radicalmente.

Riportiamo di seguito le domande poste ai due candidati e le loro risposte, per le quali entrambi avevano un tempo massimo di 3 minuti.

È pensabile una diversa ripartizione delle percentuali TARI, pensando a una diversificazione tra il privato e l’attività produttiva? Si può pensare a un pagamento mensile e in che tempi sarebbe concretizzabile?
Ballico: “La TARI è una nota dolente commerciante e per i cittadini. Durante la pandemia, per tutte le attività il Comune di Ciampino ha messo da parte più di 700mila euro, dunque c’è stato uno sgravio del 100% per la parte variabile per le attività completamente chiuse e del 20% per le altre. Inoltre, avevamo stanziato 200mila euro per aiutare i commercianti rispetto alla TARI, dunque già durante la mia amministrazione una sensibilità sul tema c’è stata, come c’è stata una riduzione per le utenze domestiche. Avevamo partecipato anche a un bando per la Tariffa dei Rifiuti Puntuale, che prevede che ognuno paghi in maniera commisurata a quanti rifiuti produce. Oggi la TARI è in gran parte gestita e scadenzata da ARERA, che stabilizza che la rateizzazione dell’immondizia non si può fare, se non per bimestre. Noi abbiamo 3 rate, a maggio, a luglio e a dicembre, se ne potrebbero fare 4 aggiungendo una rata a marzo. Per quest’anno non è possibile, potrà esserlo con una Delibera di Giunta dall’anno prossimo”.
Porchetta: “Io ritengo la questione della rateizzazione importante, ma penso che sia fondamentale ragionare sui motivi che portano a una tassazione TARI elevata. Sicuramente c’è un problema legato all’evasione cronica, e in questo senso serve un’amministrazione comunale molto decisa sul recupero dell’evasione stessa. C’è poi da discutere sulle performance della società Ambi.En.Te., che determinano gli indicatori delle tariffe. Servono una riforma della società Ambi.En.Te., della sua governance e della sua struttura, e un percorso di trasparenza sulle società partecipate di Ciampino. Per quanto riguarda la Tariffa Puntuale, ovviamente siamo d’accordo, ma bisognava approcciare a questo tema molto prima”.

Qual è la vostra visione sulla Pro Loco? Come si può rilanciare il territorio sul piano sociale, culturale e del turismo?
Porchetta: “Quello che è successo con la Pro Loco durante l’amministrazione Ballico è per me uno dei punti più bassi raggiunti da questa città: invece di sgomberare la Pro Loco dopo 20 anni e toglierle lo spazio, che è un fallimento politico, un sindaco dovrebbe mettersi seduto al tavolo e cercare un dialogo per migliorare quello che non sta andando bene. Pensare, però, che il rilancio del territorio passi per il rilancio della Pro Loco è riduttivo, perché la Pro Loco è solo uno strumento per mettere in campo determinate iniziative che l’amministrazione da sola avrebbe difficoltà a mettere in campo. Altro errore è pensare di intercettare i pendolari che passano per Ciampino per rivitalizzare il turismo e il commercio. Secondo noi, oltre a iniziative più costanti sul territorio, c’è bisogno di un interesse stabile e puntuale per il territorio e la città, cosa possibile se si sfrutta il suo patrimonio archeologico, artistico, storico e ambientale, come il Parco del Muro dei Francesi e il IX Miglio dell’Appia Antica. Questo ruolo può ricoprirlo anche la cantina sociale, elemento di forte contrasto tra la nostra visione e quella della coalizione a sostegno di Daniela Ballico”.
Ballico: “I locali della Pro Loco sono stati sgombrati perché dovevamo aprire il cantiere per la ristrutturazione del teatro. C’è una convenzione, il teatro e la biblioteca saranno aperti e finiti a breve. Peraltro i locali della Pro Loco non avevano nemmeno i bagni e non erano agibili, dovremo trovare un’altra collocazione. Quanto ai beni archeologici di Ciampino, il Ministero dei Beni Culturali ci ha sempre detto che i reperti rimarranno dove sono proprio perché non ci sono spazi idonei per mostrarli con adeguate misure di sicurezza. Per quanto riguarda gli eventi, la Pro Loco si è ritagliata un suo spazio, con rassegne e caffè letterari vari, mentre noi come amministrazione abbiamo fatto diversi eventi, come la Notte Bianca, il Natale, le estati ciampinesi e altri ancora, che hanno portato in piazza più di 13mila persone. Intercettare i turisti è importante ed è importante ripensare a tutto ciò che può dare a Ciampino una sua identità”.

I 6 milioni che il consorzio industriale di viale Kennedy deve al Comune di Ciampino, possono essere utilizzati per migliorare il decoro urbano?
Ballico: “Che il consorzio di viale Kennedy debba da diverso tempo dei soldi al Comune di Ciampino è cosa nota. Noi, comunque, ci siamo attivati per partecipare a tutti i bandi possibili e immaginabili, e abbiamo preso 6 milioni di euro di cui 5 saranno investiti per rifare strade e marciapiedi e un milione sarà utilizzato per l’allargamento del ponte davanti a Parco Aldo Moro. I soldi che devono arrivare dal consorzio serviranno per riqualificare parti importanti della città, come Villa Imperiale dentro Parco Aldo Moro e altre al momento non fruibili dai cittadini, perché oggi i fondi del PNRR non ci sono”.
Porchetta: “Sui 6 milioni di euro, noi faremo tutte le verifiche e non faremo sconti a nessuno, ma credo che la candidata Ballico abbia troppe certezze. Nel bilancio di previsione 2022-2024 questi 6 milioni non ci sono, se poi ci saranno ben venga. Per quanto riguarda i parcheggi, abbiamo inserito nel nostro programma la possibilità di parcheggi gratuiti per un tempo breve, 15 o 30 minuti, nelle arterie principali del territorio: spesso un cittadino si deve fermare per una commissione o qualcosa di breve, quindi sarebbe buono dare la possibilità di un parcheggio gratuito, magari alternandone uno con un disco orario di durata breve a 4-5 blu. Altro punto, poi, l’identificazione di aree di scambio dove un cittadino possa prendere delle navette che lo portino al centro della città e a contatto con la rete commerciale. Ancora, la possibilità di pedonalizzare alcune aree, in via almeno temporanea, per dare una spinta al commercio”.

Siete disponibili a istituire un tavolo permanente con tutte le associazioni del territorio e con le attività produttive?
Porchetta: “Questo è un impegno centrale, perché c’è bisogno di una democrazia partecipata. Non basta, però, solo questo: noi pensiamo che ci sia bisogno del SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive), che possa dare sostegno alle attività commerciali, con persone competenti e in grado di dare risposte alla città”.
Ballico: “Noi saremo sempre disponibili a raccogliere tutte le istanze delle associazioni e dei commercianti. Oggi sicuramente il Comune ha più persone a disposizione nei vari uffici, perché con la nostra amministrazione sono aumentate le assunzioni. Il SUAP può essere certamente utile, produttivo e funzionale”.
Porchetta: “Se il Comune di Ciampino e tutti i Comuni di Italia hanno avuto crisi di occupazione è perché con il governo Berlusconi c’è stato il blocco del turn-over, che impediva a chi andava in pensione di essere sostituito. Adesso, grazie alla Ballico, ci saranno più dipendenti? Io credo che bisognerebbe prendersi le responsabilità politiche e guardare anche a chi si sostiene a livello nazionale”.
Ballico: “Porchetta vuole candidarsi a sindaco e non sa che se un Comune non ha un bilancio consolidato non può nemmeno assumere. Quando io sono diventata sindaco il bilancio consolidato nemmeno c’era…”.

Cosa farete nei primi 100 giorni di governo per il commercio?
Ballico: “Dire che il commercio si può rilanciare in 100 giorni è bizzarro. Il nostro programma porterà i commercianti di Ciampino a vedere uno sviluppo di questa città, ma ci sono diverse componenti. Sicuramente il decoro della città, coi marciapiedi sistemati, il verde e i parcheggi. Sui parcheggi, voglio dire che non si possono fare tutti bianchi, perché per i commercianti è un danno. Io mi confronterò coi commercianti sulle strisce blu per trovare la soluzione migliore. Bisogna far uscire le persone per Ciampino e farle vivere in sicurezza. Lo sviluppo del territorio passa per l’intercettazione del turista, per gli eventi e per l’IGDO pubblico”.
Porchetta: “Io faccio tre proposte: riduzione delle spese pro capite, l’utilizzo di app per la georeferenziazione e un lavoro sulle politiche di marketing che inseriscano i prodotti dell’artigianato e del commercio tra le componenti del patrimonio culturale del Comune. Questi sono obiettivi semplici e perseguibili già nei primi 100 giorni”.

Dove si prendono le risorse per realizzare i grandi progetti che ci sono per Ciampino, come l’IGDO pubblico?
Ballico: “Noi vogliamo una Ciampino non sia più la città dormitorio conosciuta solo per l’aeroporto e che cambi per sempre. L’IGDO per noi deve essere pubblico e dentro ci deve andare il Comune, perché la piazza italiana ha anche la chiesa e il Comune, nelle palazzine dell’attuale municipio vorremmo uno studentato e nell’area dell’IGDO un polo universitario, magari con una facoltà di Veterinaria che farebbe sì che Ciampino fosse ricordata per sempre, considerato che a due passi abbiamo l’Istituto Zooprofilattico. Quello che noi vogliamo realizzare farebbe sì che in tantissimi vengano a spendere a Ciampino e la vivano. Per quanto riguarda l’ospedale di comunità, su cui Porchetta ci ha dato dei bugiardi, vogliamo metterlo all’interno dell’ex ostello Casale dei Monaci. Ci aveva chiamato anche il direttore dell’ASL Roma 6 Mostarda per chiederci se avessimo un locale per mettere l’ospedale di comunità, noi abbiamo detto di sì e abbiamo fatto una lettera per dare in comodato d’uso gratuito l’ospedale di comunità, poi il 2 settembre, dopo la nostra caduta, il commissario prefettizio non si è più impegnato per portare avanti questo discorso. Io continuerò a battermi affinché l’ospedale di comunità si abbia a Ciampino. Solo attraverso la porta dell’IGDO, comunque, usciremo dalla città dormitorio”.
Porchetta: “Io non sono solo per l’IGDO pubblico, ma sono anche per la cantina sociale pubblica e per la città pubblica, e sono convinto che Ciampino debba tornare ad avere un cuore pulsante. Ma da candidato a sindaco non vado a dire ai cittadini che ricomprerò l’IGDO a 1 milione e 600mila euro, perché è una falsità, visto che c’è un proprietario che non vende. Per cui, o il proprietario ci mette per iscritto che ci vende l’IGDO a quella cifra, e se è così siamo tutti contenti, oppure stiamo parlando di altro, perché oltre ai soldi servono una procedura per l’esproprio e la dimostrazione della pubblica utilità. Sul fatto di spostare gli uffici del Comune, io dico che questa visione poteva andare bene 30 anni fa, quando la città stava nascendo. Oggi gli uffici comunali ci sono, la cantina sociale è quasi conclusa, sono stati spesi 15 milioni di euro e oggi che mancano 3 milioni e 800mila euro andiamo a consegnare la cantina sociale a un progetto di finanza che non è una privatizzazione, ma smonta la funzione pubblica che quel polo aveva come matrice fondante. Noi nei primi 6 mesi restituiremo innanzitutto alla biblioteca la dignità che merita, concludendola i con 180mila euro che la stessa Daniela Ballico ha scritto che servono in una delibera, e restituiremo alla cantina sociale la funzione che era prevista, ossia una galleria d’arte, un teatro, una biblioteca e una sala multimediale che possa ogni giorno accogliere persone, convegni, congressi e momenti di socialità”.

Insomma, tra le visioni di Daniela Ballico e Alessandro Porchetta sembra esserci ben poca possibilità di convergenza, ma questo era già noto prima dell’evento. Va però riconosciuto a entrambi il merito di non essersi sottratti al confronto, nonostante l’assenza degli altri due candidati a sindaco Emanuela Colella e Massimo Grasso, e di aver voluto esporre pubblicamente le proprie idee in un incontro che, sicuramente, in città aspettavano in molti.

commenta