Cronaca

Velletri e il traffico di droga, fruttava fino a 80mila euro al mese: 2 gemelli tra i coinvolti

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Decapitato il mercato dello spaccio. Otto italiani e un cittadino di nazionalità straniera tra i nove arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Velletri nell’ambito di una vasta operazione scattata ieri e annunciata dal sorvolo di elicotteri sul territorio che non è passato inosservato ai residenti.

Droga e riciclaggio: colpita la centrale della droga a Velletri e dintorni. L’ordinanza, emessa dal Gip del Tribunale di Velletri su richiesta della Procura, ha chiuso il cerchio all’attività investigativa che ha smantellato un vasto giro incentrato sulla produzione, svendita e consegna della droga, tramite giovani pusher, anche al domicilio degli acquirenti.

E tra i 9 finiti nel mirino dei militari spiccano anche i due  figli gemelli di un noto imprenditore locale nel campo edile, finito al centro di un quadro criminoso legato ad un trafficante albanese, in azione nella Capitale, che l’anno scorso aveva messo gli occhi su di lui per sequestrarlo. E chiedere oltre 500 mila euro.

Del rapimento, poi, non se ne fece nulla, ma la maxi operazione dei carabinieri ha messo in luce il grosso traffico di droga che arrivava a fruttare anche 80 mila euro al mese. La banda aveva, infatti, in casa, 4 mila dosi di cocaina pronte per essere immesse sul mercato e 20 mila di hashish: l’ingente quantitativo è stato messo sotto sequestro dai militari del Nucleo Operativo Radiomobile.

L’albanese aveva persino incaricato i suoi uomini di acquistare le armi “giuste” e di fare sopralluoghi a Velletri per meglio definire i dettagli del piano. Segno che la piazza di Velletri è fiorente, per questo contesa tra criminali albanesi e bande locali, probabilmente più forti, a detta degli investigatori, per l’aderenza al territorio e il legame con la realtà locale.

Per i carabinieri i fratelli veliterni avevano un ruolo predominante a capo del sodalizio e si occupavano minuziosamente di chi dovesse custodire la droga, chi smerciarla fino allo smistamento di schede telefoniche intestate a soggetti fittizi per non essere intercettati e all’utilizzo di veicoli a noleggio.

Tutti gli indagati sono da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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