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Ciampino – Ballico-Porchetta, in Consiglio comunale la spaccatura è… all’opposizione!

Ballico Porchetta Microfono

Eletta domenica sindaca di Ciampino e insediata ieri in Comune, Emanuela Colella annuncerà nei prossimi giorni la data ufficiale del primo Consiglio comunale e la composizione della Giunta che dovrà lavorare con lei per i prossimi 5 anni.

Intanto, come vi avevamo già raccontato, è ufficiale la composizione del Consiglio comunale. Quello che, però, balza agli occhi è quanto sia “strana” la formazione di 9 elementi che farà parte dell’opposizione, che per comodità si può dividere in due gruppi molto diversi tra loro: uno con 6 elementi di centrodestra, l’altro con 3 componenti di sinistra.

Ora, non è una rarità che in una minoranza vi siano consiglieri di orientamento politico molto diverso tra loro: si pensi alla vicina Marino, a maggioranza Lega, che ha in opposizione Fratelli d’Italia, Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle. A Ciampino il vero problema è la totale divergenza di vedute tra i due blocchi, emersa non solo durante la precedente amministrazione Ballico, ma anche e ancor di più durante l’ultima campagna elettorale.

Il minimo comune denominatore tra la sindacatura Ballico e la sindacatura Colella è la presenza del gruppo consiliare di Diritti in Comune, coalizione che alle ultime elezioni ha sostenuto la candidatura a sindaco di Alessandro Porchetta. Oltre alla lista principale, che porterà in Consiglio lo stesso Porchetta e Francesca De Rosa, ci sarà Mauro Testa, della lista civica Insieme per Ciampino. Porchetta e Testa sono stati oppositori di Daniela Ballico e della sua amministrazione, che comprendeva altri 4 elementi che ora, proprio insieme all’ex sindaca, saranno insieme al trio di sinistra nei banchi della minoranza: Gianfranco Di Luca e Mirella Atzori, consiglieri eletti con Fratelli d’Italia (ex Lega); Anna Rita Contestabile (la più votata dei candidati consiglieri all’ultima tornata ed ex assessore alla Pubblica Istruzione con Daniela Ballico sindaco) e Ranieri Carenza, della lista civica Ciampino Merita di +; l’ex presidente del Consiglio Massimo Balmas, il più votato tra i candidati della Lega.

Tra l’ex Giunta di centrodestra e il gruppo di Diritti in Comune, è innegabile, non è mai corso buon sangue. Gli attacchi da parte di Diritti in Comune nei confronti della vecchia maggioranza sono stati, al tempo, moltissimi: ricordiamo, per fare qualche esempio, l’ira di Porchetta e compagni per la bocciatura delle mozioni per chiedere verità per Giulio Regeni e per conferire la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki e a Liliana Segre; il sit-in per protestare contro l’invito allo storico revisionista Pietro Cappellari a un convegno sulle Foibe; la richiesta di dimissioni dell’allora presidente del Consiglio Massimo Balmas, accusato dall’ex compagna di violenza domestica, e la rabbia per la mancata presa di posizione di Daniela Ballico sulla questione; nell’ultima campagna elettorale, poi, le critiche della coalizione a sostegno di Alessandro Porchetta sui project financing che la Ballico aveva in mente per il campo sportivo di via Cagliari e l’ex Cantina Sociale, ritenuti delle vere e proprie privatizzazioni in contrasto con il concetto cardine di “città pubblica” di Diritti in Comune, Partecipazione Attiva e Insieme per Ciampino.

Come se non bastasse, poi, a inasprire ulteriormente i rapporti tra la candidata di centrodestra e quello di sinistra, il mancato incontro sull’IGDO Pubblico, quando a Porchetta non andò giù la scelta di Daniela Ballico di far partecipare altre persone al dibattito in quanto voleva solo un confronto tra candidati, ma soprattutto l’appoggio dello stesso Porchetta a Emanuela Colella al ballottaggio, nel nome di un “voto antifascista”, dopo le tante battaglie da lui portate avanti negli anni precedenti al 2019 contro il PD, che prima dell’elezione di Daniela Ballico l’aveva sempre fatta da padrone a Ciampino.

Oggi l’ex prima cittadina ha risposto al comunicato (da noi pubblicato) di Diritti in Comune, che ha garantito un’opposizione ferma e un controllo costante sull’operato della neo sindaca Colella e della sua Giunta, scrivendo sui social: “Porchetta prima si presenta come il terzo polo di estrema sinistra, alternativo a quel PD che ha permesso che l’IGDO andasse in mano alla speculazione privata, che ha portato le aziende ASP e Ambi.En.Te. verso il fallimento e che ha pagato tutti con consulenze e progetti inutili, poi fa in modo che vinca le elezioni dicendo chiaramente di votare PD perché gli altri sono estremisti di destra, e ora vuole la discontinuità e dice che controllerà? Ma per piacere… Caro Porchetta, sei la stampella che ha fatto vincere il PD e assisterai inerme allo scempio di Ciampino con la responsabilità che hai”.

Dal canto suo, il nuovo collega di opposizione di Daniela Ballico ha replicato che “l’opzione di governo con il centrosinistra non ci interessa, perché non ci convince nella sostanza. Rimarremo nei banchi della minoranza sperando di avere un confronto civile, anche duro se necessario, sui temi concreti che riguardano il rilancio di questa cittadina”.

Certo, sulla carta sarà così ed è quello che anche il gruppo di opposizione di orientamento di centrodestra farà. Ma è molto difficile immaginare che si riescano a trovare accordi per fare un’opposizione rigida e, soprattutto, con unità di vedute e di intenti da entrambe le parti.

Facciamo degli esempi concreti. Se Daniela Ballico, da sindaca, insieme alla sua maggioranza non ha concesso la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, ed Emanuela Colella ha annunciato che sarà tra le sue priorità, è difficile pensare che in Consiglio comunale l’intera minoranza voti contro: lo farà, eventualmente, solo il centrodestra. Altra priorità della nuova sindaca sarà la revoca dei project financing dell’ex amministrazione: anche qui è facile pensare a come andrà, ossia centrodestra contrario e sinistra favorevole. Inoltre, viste le enormi divergenze praticamente sul 100% delle tematiche politiche e cittadine, è impresa ardua ipotizzare anche un solo argomento sul quale i 9 oppositori possano presentare una mozione firmata da tutti e trovarsi, per una volta, d’accordo.

Insomma, se è vero che in una città serve una maggioranza forte (e a Ciampino ancora di più, visti i commissariamenti a cui sono arrivate le amministrazioni Terzulli e Ballico), è altrettanto vero che anche l’opposizione deve essere forte e farsi sentire. Il rischio, però, è che stavolta ci sia una spaccatura troppo ampia e che in Consiglio si litighi, paradossalmente, più tra colleghi di opposizione che tra maggioranza e minoranza. Di certo, se così fosse, nessuno dei cittadini e degli addetti ai lavori che seguiranno i Consigli comunali ciampinesi avrà di che annoiarsi…

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