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Monte Porzio – Incendi, una cittadina: “Abbiamo vissuto un film. È ora che il Comune sanzioni chi lascia i terreni incolti”

Dopo lo spaventoso incendio che lunedì ha coinvolto i territori di Monte Compatri e Monte Porzio, distruggendo oltre 30 ettari di terreni tra sottobosco, uliveti, vigne e giardini, abbiamo deciso di raccogliere e pubblicare integralmente la riflessione di una cittadina di Monte Porzio direttamente coinvolta nei roghi e che ha visto andare letteralmente in fiamme tutta l’area intorno a casa sua, in zona via 2 giugno.
“In qualità di cittadina coinvolta dal gravissimo incendio del 27 giugno – ha scritto Vittoria Fausta Marino -desidero pubblicare alcune foto per mostrare il paesaggio spettrale che circonda la mia abitazione. Stamattina ho letto sui social un post di ringraziamento da parte del sindaco. Mi unisco ai ringraziamenti a tutte quelle unità che si sono adoperate giorno e notte (in particolare voglio ringraziare il personale paramedico dell’autoambulanza di Zagarolo , per avere accolto la mia richiesta di aiuto per una vicina impossibilità a muoversi autonomamente).
Fondamentale è stato il contributo dei vicini di casa e di mio marito che si sono adoperati con ogni mezzo per salvaguardare le abitazioni.
Il fato ci ha anche aiutato perché nel momento in cui la protezione civile ha dovuto fare allontanare i volontari, perché nulla si poteva più fare contro le fiamme, più di quanto si era fatto, il vento ha cambiato direzione ed il fuoco ha risparmiato le abitazioni. Io personalmente non ho fatto nulla se non mettere in una borsa qualche indumento e, con le mie figlie ed il cane, montare in macchina per raggiungere un posto dove l’aria fosse respirabile. Ringrazio i tantissimi amici che mi hanno supportato, offerto ospitalità per la notte e chi, da vicino o con messaggi, mi ha espresso affetto e solidarietà.
Ora però è il momento della riflessione e dell’AZIONE.
Tutti questi ringraziamenti sono solo carta straccia se non si attua un piano per far sì che si contrasti davvero il problema. Ho vissuto scene da film, ho temuto davvero di vedere sfumare i sacrifici ed i ricordi di una vita e la rabbia mi assale.
Era da un mese che segnalavo che nella mia via (ma temo che il problema non sia circoscritto alla mia zona) ci fosse una situazione di pericolo. Ho contattato più volte i carabinieri, la polizia locale ed i vigili del fuoco. Ho inviato PEC all’ufficio del protocollo del comune, alla polizia locale ed all’ufficio del sindaco.
Lungo la strada i rovi e le erbacce erano cresciuti in maniera incontrollata. Nei terreni privati, cataste di sterpaglie bruciate o lasciate incustodite. Quando si dà fuoco, ILLEGALMENTE, alle sterpaglie il rischio che le fiamme prendano il sopravvento è reale e quando il fuoco si propaga con il vento caldo, non lo controlli più. È inutile sottolinearlo: L’incendio di due giorni fa ha trovato linfa nei tanti terreni incolti e non curati.
Le strade devono essere pulite dai rovi e dalle erbacce. E non sempre è di competenza delle abitazioni private. NON È VERO! Su via 2 giugno c’è tanta vegetazione che nasce spontaneamente ai bordi della strada che non è stata mai pulita. Non mi importa di ciò che non è stato fatto in passato ( solita risposta in modalità automatica). Io da cittadina che ha appena pagato circa 500€ di Tari, pretendo che venga fatta la pulizia, e non solo su richiesta ma con cadenza programmata.
I proprietari dei terreni incolti devono essere OBBLIGATI A PULIRE. Se non lo fanno devono essere sanzionati. Quante sanzioni sono state fatte? Poche, pochissime. Non basta! Tutti lo devono fare e se non lo fanno, il comune deve intervenire, deve pulire le strade e poi in caso addebitare le spese si proprietari, ma non si può più correre il rischio che abbiamo corso. Se si trovano fondi per 700000€ per fare degli interventi su strada, di devono trovare fondi anche per questo problema annoso.
Concludo ricordando al sindaco che i cittadini devono essere trattati tutti allo stesso modo. E’ il sindaco di tutti e non solo di chi l’ha votato.
Colgo l’occasione invece per ringraziare i consiglieri Carla Carletti e Sergio Dolciotti che stamattina ci hanno contattato e sono venuti sul posto per rendersi conto di persona di quanto verde e di quanta natura meravigliosa siamo stati privati e di che incubo abbiamo vissuto”.
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