Ad un paio di giorni di distanza dal terribile incendio che ha mandato in fumo ettari di vegetazione e sbriciolato auto e case, arriva una nota stampa del Commissario della Lega di Monte Porzio Catone, Stefano Simoni, che attacca frontalmente i vertici comunali.
“Con questa amministrazione comunale – esordisce Simoni – sembra di essere governati da Chiara Ferragni. Dal sindaco Pulcini, che ci propone le proprie foto con bacheche dei libri in quel parcheggio da lui tanto lodato, senza notare o fa finta di non vedere, che i lavori non sono stati terminati come dovevano.
Tombini fissati con la sola sabbia, sporcizia sparsa per tutto il perimetro e poi quella striscia di asfalto! Perché non terminare con la pavimentazione in betonella? La sua risposta sarà come sempre: il comune è in dissesto. Cosa si è fatto per rimediare a ciò? Vendere la villetta dell’Armetta? Venduta sotto costo per poi ricavarne il nulla. Qui gatta ci cova! La vice sindaco Morani, non pensa agli educatori della cooperativa che assistono i loro ragazzi speciali nelle scuole e ora sono senza stipendio, ma si fa bella con la fascia tricolore ad Albano al Lazio Pride.
Perché non fare i centri estivi affinché non solo loro ma anche i ragazzi speciali siano occupati in qualcosa così da alleggerire anche le loro famiglie? Invece di commissionare privati? La gatta ci cova un’altra volta.
Il presidente del consiglio Pitolli (vecchia conoscenza), con deleghe all’ambiente, pensa di risolvere il problema degli incendi con l’ordinanza n’9 del 29/03/2021? Un’ordinanza senza capo né coda. Purtroppo abbiamo vissuto ore di terrore, per fortuna non ci sono vittime grazie a vigili del fuoco, alla protezione civile e a tutti quei cittadini che con il loro senso civico e umano hanno aiutato il proprio paese.
Ma rimangono ingenti danni all’ambiente e a proprietà private. Adesso chi paga? Di certo non Pitolli! La Lega Monte Porzio Catone sta lavorando su più fronti, dal rinnovo dell’ordinanza per prevenire incendi, pensando anche alla sicurezza dei residenti dell’Armetta e cronisti, con proposte concrete e non coi selfie”.
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