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Termovalorizzatore a due passi dai Castelli Romani: i cittadini invitano i rappresentanti delle istituzioni a visitare Santa Palomba

Santa Palomba Termovalorizzatore

Negli ultimi anni Santa Palomba sembra essere diventata il centro dei progetti della politica romana, dall’housing sociale per le famiglie a basso reddito, con mille nuovi appartamenti in cantiere e trecento alloggi popolari già abitati, accanto al più recente inceneritore, annunciato nonostante gli ampi margini di miglioramento per la raccolta differenziata romana e senza una valutazione ambientale preliminare che individui un’area secondo criteri scientifici, in grado di minimizzare l’impatto sull’ambiente e sulla salute, ad esempio riducendo la distanza dal luogo di produzione dei rifiuti.

Il timore dei cittadini è che la scelta sia dettata solo dalla volontà di non cambiare le abitudini degli elettori, bruciando i rifiuti il più lontano possibile dal centro, differenziandosi così anche dalle città europee che negli anni passati hanno realizzato impianti simili vicino a dove i rifiuti vengono prodotti.

Per questo la rete di associazioni e comitati dell’area sud di Roma e provincia, con l’intento di aiutare i rappresentanti delle istituzioni a compiere scelte consapevoli, hanno organizzato delle visite sul campo, l’8 luglio alle 18 e il 9 luglio alle 10.

Nella più famosa delle sue “Prediche inutili” Luigi Einaudi poneva una domanda che ancora oggi è fondamentale per ogni buon legislatore: “Come si può deliberare senza conoscere?”

L’obiettivo della visita è far conoscere Santa Palomba, un’area suddivisa tra quattro Comuni, tre dei quali (Albano, Ardea e Pomezia) adottano soluzioni sostenibili sia dal punto di vista ambientale che economico, differenziando tra il 70% e l’80% dei rifiuti, abbastanza vicini al traguardo rifiuti zero. Come in una rivisitazione al contrario della favola di Esopo, le cicale faranno respirare le emissioni nocive della combustione di rifiuti indifferenziati alle formiche, che quotidianamente separano i materiali che vengono venduti come materie prime e reimmessi nel ciclo produttivo con grande risparmio di energia.
L’invito a raccontare le criticità e le opportunità del territorio riguarda anche i professionisti dell’informazione, non solo i quasi 600 consiglieri e assessori municipali e comunali destinatari dell’iniziativa.

In allegato trovate una scheda sintetica del programma, con i contatti per eventuali chiarimenti e prenotare la visita. Successivamente sarà pubblicata una relazione puntuale delle evidenze emerse durante questi incontri, con la percentuale di adesione da parte degli amministratori.

Chi siamo?
La Rete di Tutela Roma Sud è stata costituita dalle seguenti associazioni e Comitati:
– Comitato di quartiere S. Palomba – Paolo Ceccarelli
– Comitato di quartiere G. Canestrini – Claudio De Santis
– Circolo Legambiente Appia Sud “Il Riccio” – Mirko Laurenti
– Circolo Legambiente Agro Romano Meridionale – Massimiliano Coppola  Comitato di quartiere Pavona Uno – Salvatore Stefanelli
– Comitato di quartiere Villa Ferrajoli – Arturo De Marzi
– Associazione Fabrica Albano – Carla Oliva
– Italia Nostra Sezione Castelli Romani – Enrico Del Vescovo

SCARICA IL PDF DEL DOCUMENTO PRESENTATO ALLE ISTITUZIONI

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