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Velletri, con i laboratori di Maria Grazia Zuin esplode la creatività dei bambini di Bubu7te nella Villa Ginnetti

La mostra ha chiuso la serie di incontri organizzati con i bambini da Maria Grazia Zuin presso Lo Spazio Ricreativo Bubu7te a Velletri

“Più che il quadro in se stesso, quello che conta è ciò che sprigiona ciò che diffonde. Poco importa che il quadro sia distrutto.  L’arte può morire. Quel che conta è che abbia sparso semi sulla terra”.
Questa frase del pittore Joan Mirò ben rappresenta il lavoro svolto quest’anno presso i locali di Bubu7te con i bambini da 3 a 10 anni durante i laboratori di Atelier dell’arte e Atelier delle emozioni tenuti da Maria Grazia Zuin, atelierista ed esperta in arteterapia.
Sabato 18 giugno, presso la Villa Ginnetti di Velletri, si sono raccolti questi semi tutti insieme e si è dato vita ad un meraviglioso prato fiorito, ispirandosi ad i laboratori di Hervè Tullet, grandissimo artista ed illustratore.
Bambini e genitori si sono messi in gioco abbandonando ogni riserva e, seguendo le indicazioni del testo La Fabbrica dei Colori, hanno creato passo passo una meravigliosa opera d’arte collettiva.
Meravigliosa perchè frutto del divertimento, della sorpresa, della voglia di lasciarsi andare e di lasciare la propria traccia, un segno della propria esistenza.
Nel corso dell’anno i bambini hanno conosciuto le storie e le opere delle più grandi personalità del panorama artistico mondiale ma oltre a questo, obiettivo principe degli incontri è stato avvicinare i bambini alla conoscenza di sé stessi e all’esplicitazione dei propri bisogni.
L’arte ha un ruolo determinante nella vita di ogni individuo perchè attraverso essa si ha la possibilità di esprimere vissuti, esperienze ed il proprio sentire dando così voce a quella parte del proprio essere che non si può esplicitare in altro modo.
Stesso obiettivo è stato perseguito durante l’Atelier delle emozioni: i bambini sono stati messi di fronte alle emozioni che la vita può riservare e, dove le parole non sempre riescono  a dire, è arrivata in soccorso l’arte che ha permesso ai bambini di far emergere le proprie risorse, qualità e talenti.
Perchè, come dice il grande Bruno Munari, “un bambino creativo è un bambino felice”.
Ci si è salutati con le  parole di Peppino Impastato che sono state, e continueranno ad essere sempre, ispirazione di  ogni proposta di laboratorio:
«Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore».
Ancora grazie per tutta la meraviglia di cui siete stati capaci.
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