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Body shaming contro la Sindaca di Rocca Priora Anna Gentili: di cosa si tratta?

Donne Body Shaming

In un nostro articolo di ieri sera vi abbiamo parlato della vicenda che ha riguardato la sindaca di Rocca Priora Anna Gentili, che ha ricevuto un insulto riconducibile al body shaming dopo aver semplicemente postato un piatto con una bistecca per elogiare la qualità di un ristorante del nostro territorio nel quale era andata a pranzo.

Molti i messaggi che hanno stigmatizzato lo spiacevole e increscioso episodio, esprimendo solidarietà alla prima cittadina roccapriorese, da parte non solo di semplici cittadini, ma anche di rappresentanti istituzionali. Proprio stamattina è arrivato un messaggio dalle forze di opposizione, che hanno ricordato l’importanza di “tornare a coltivare rapporti capaci di supportare un confronto civile nel rispetto reciproco dei ruoli istituzionali e sociali” in quanto “una persona va giudicata per la qualità del proprio lavoro, non certo per il suo aspetto fisico”.

La stessa Anna Gentili, nel suo post di ieri pomeriggio, aveva rivolto un invito ai genitori, affinché educhino i propri figli al rispetto, e ai ragazzi, perché non si sentano continuamente sotto esame per il loro aspetto esteriore.

Alcuni nostri lettori, commentando l’articolo presente sulla nostra testata, hanno sottolineato il ricorso all’espressione inglese “body shaming”, sostenendo che sarebbe preferibile utilizzarne una italiana. Argomento, questo, anche condivisibile, che però meriterebbe un approfondimento a parte, dal momento che sposterebbe la questione su altri binari. Peraltro, la traduzione “derisione del corpo” non è altrettanto diffusa né, probabilmente, potrebbe essere ugualmente di tendenza (si sa che l’inglese, in molti ambiti, fa più “figo”…).

Chiariamo, in ogni caso, perché abbiamo parlato di “body shaming”. Di cosa si tratta?

Il body shaming è l’atto di deridere o discriminare una persona per una sua qualsiasi caratteristica fisica, spesso con la complicità dei mezzi di comunicazione e di informazione, che istillano nelle persone la necessità di una “perfezione”, molte volte, impossibile da raggiungere e legati a dei canoni estetici ritenuti ideali (quasi sempre associati a modelli e modelle di alcune pubblicità o a personaggi famosi socialmente ritenuti “belli”).

Il body shaming è, inoltre, qualcosa che, soprattutto ai tempi della scuola, in tanti abbiamo vissuto e conosciuto: si pensi, ad esempio, alle prese in giro nei confronti dei bambini e dei ragazzi con i capelli rossi (in alcune credenze popolari, ritenuti addirittura in grado di portare sfortuna); nei confronti di quelli troppo bassi, troppo grassi o troppo magri; nei confronti delle ragazze con poco seno o con i fianchi pronunciati; nei confronti di chi aveva un naso “importante”; nei confronti di chi non era eccessivamente muscoloso e di chi portava gli occhiali o l’apparecchio ai denti; nei confronti di chi iniziava a manifestare l’acne giovanile, con la comparsa dei primi brufoli. E si potrebbero fare tanti altri esempi.

Tutte queste prese in giro vengono rivolte, spesso, con l’intento di risultare simpatici, ma possono avere delle conseguenze serissime, anche perché non tutti sono in grado di reagire a una battuta sul proprio aspetto fisico con una risata: possono, infatti, sfociare in bullismo e cyberbullismo e ferire profondamente la vittima, che può iniziare a provare dei fortissimi complessi psicologici, non sentendosi “normale” né degna di essere accettata nella società, e può anche arrivare, per la vergogna, a dei gesti estremi inconsulti.

Noi, come redazione, nel ribadire nuovamente la solidarietà alla sindaca di Rocca Priori Anna Gentili diciamo un fortissimo “NO!” agli insulti e alle discriminazioni, ovviamente non solo quelli legate all’aspetto fisico, invitiamo i nostri colleghi a fare altrettanto e invitiamo, soprattutto, le famiglie e le amministrazioni comunali a sensibilizzare i figli e i cittadini sull’importanza di una cultura del rispetto della persona a prescindere dalla sua bellezza o bruttezza e “perfezione”.

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