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Genzano – Moda e arte all’Anfiteatro con Amavis, Sonia Ricci e Sergio Gotti nel Castelli Beer Festival fotogallery video

Un anfiteatro calato per l’occasione in un suggestivo passato, Donna Livia, nobildonna di Genzano, che viene svegliata nel cuore notte nel suo castello dal frastuono  di strumenti musicali e scende di corsa, attraversando attimi scanditi da abiti sartoriali. Questo lo scenario che si è presentato giovedì  7 luglio all’Olmata, nella serata di apertura del  “Castelli Beer Festival” di Genzano. 

“Give me…. a second chance”,  è la collezione Donna Livia 2022: “Dannata e soave al contempo, Donna Livia passa leggera sulla terra, conscia del peso di secoli di storia. Dispiega le ali, attraverso tagli sapienti che si aprono a nudo fino ai polsi. Si protegge con camere d’aria, finemente intarsiate che adagiate sulla pelle si fanno indelebili tatuaggi..”. Questa la poesia, che guida la mano sapiente di Amavis, Ada Santarelli, che con il suo amore per il gusto e il raffinato ha trasportato i presenti in un viaggio tra passato e futuro, donando nuova vita a materiali in disuso, quali tende, copriletti, lampadari, con i quali crea abiti “riciclati”.

E’ un’immersione quasi totale – nella concentricità dell’anfiteatro – nella performance “Upcycling Amavis”. Un connubio artistico con la bodypainter Sonia Ricci che ha trasformato per l’occasione, con la sua innata maestria, la sua modella Giada in una creatura ponte tra passato e futuro. E’ stata lei a guidare la Bandao ( band di percussionisti di samba) all’Anfiteatro “Michael Ende”, traghettando al contempo Donna Livia Cesarini, consorte di Francesco Sforza, nelle sue molteplici figure, attraverso le installazioni scultoree in cartone, realizzate con una tecnica stratigrafica e ritagliate interamente a mano frutto di continue ricerche e sperimentazione, del Maestro Sergio Gotti.

Dalle mani dello scultore hanno preso forma un albero e tre bambini, di cui due si presentano metà umani e metà robotici e il terzo rappresenta la Linfa che prende dall’albero. Poco distante il terzo millennio con una figura robotica ricoperta di lastre di alluminio lucide e opache ci rimanda ad un mondo futuristico che lascia poco spazio all’ umanità.

Prezioso anche il contributo della Fashion Stylist Stefania Izzo, di Lanuvio, che ha creato tutte le acconciature con materiale di riciclo: extention smontate, sfere di legno naturale, passamanerie e bordure.

In definitiva si è tratta di una performance nella quale i tre artisti hanno fuso la loro arte lanciando un messaggio che invita alla riflessione sul futuro del genere umano, pur esprimendo un necessario ritorno alla socialità.


Ringraziamo Marco Spinetti per alcune delle fotografie contenute nella fotogallery che segue e Piermarco Arata per il bel video della serata.

 

 

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