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Il Governo dei (presunti) “migliori” sta crollando! Mario Draghi al Quirinale per le dimissioni, respinte da Mattarella

Draghi

Il Governo dei (presunti) “migliori” pare avere le ore contate: il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, succeduto lo scorso anno a Giuseppe Conte, si è infatti recato nel pomeriggio al Quirinale per presentare le sue dimissioni al riconfermato Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che le ha però respinte al mittente, invitando “il Presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica”. 

In precedenza, al termine di una lunga e tribolata giornata, segnata dalla decisione del Movimento 5 Stelle di non votare la fiducia sul Decreto Aiuti, il Premier aveva infatti convocato i ministri per annunciare le sue intenzioni dimissionarie. “Voglio annunciarvi – ha detto in apertura del Consiglio dei Ministri – che questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica”. 

“Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo”, ha sottolineato. “In questi giorni da parte mia c’è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche”, ha continuato il premier Mario Draghi parlando ai ministri convocati a Palazzo Chigi.

“Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente. Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più. Vi ringrazio per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell’interesse di tutti gli italiani”, ha concluso.

Innumerevoli le reazioni, a partire da quelle delle ampie forze che costituivano la sua variegata e variopinta maggioranza, in cui il collante più forte, per i detrattori – al di là delle dichiarazioni pubbliche sul “bene” dell’Italia e degli italiani – è stato quello di restare incollati alla poltrona e ritardare il più possibile le elezioni anticipate, col rischio di perdere i benefit e ritrovarsi a spasso (la prossima legislatura, dopo il taglio dei parlamentari, sarà infatti la prima con meno deputati e senatori e, sondaggi alla mano, per alcuni partiti sarà impossibile tornare ai “vecchi” numeri, ndr).

LE REAZIONI ESTERE ALLE DIMISSIONI DI MARIO DRAGHI

La notizia delle dimissioni del premier Mario Draghi sta facendo il giro del mondo sulle principali testate internazionali. “Il premier italiano Mario Draghi si dimette per il crollo della coalizione”, è il titolo della breaking news di Bbc, che scrive che Draghi si dimetterà “dopo che i 5 Stelle, partner populista della coalizione, hanno ritirato il loro sostegno in un importante voto di fiducia”. “Il primo ministro italiano Mario Draghi dice che si dimetterà, il governo rischia il collasso”, scrive invece il Washington Post, sottolineando che “negli ultimi 17 mesi, il primo ministro Mario Draghi è stato una rara forza unificante nella politica italiana”, e i 5 Stelle, “ex partito populista che ha perso la maggior parte del suo sostegno – hanno optato per il boicottaggio apparentemente a causa di una serie di rimostranze a Draghi e per un disegno di legge legato al voto di fiducia”. La notizia delle dimissioni è stata rilanciata anche da Cnn, Financial Times, Cnbc, Bloomberg, France 24, dal tabloid tedesco Bild e dalle principali agenzie.

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