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Ultimo conquista il Circo Massimo: “Stavolta abbiamo vinto NOI”

Oltre 70mila persone hanno assistito nella serata di ieri al concerto di Ultimo a Circo Massimo a Roma

Dopo tre lunghi anni di attesa – causa pandemia –  il popolo romano ha potuto abbracciare Ultimo, il principe degli stadi che ieri in una calda serata di mezza estate, ha conquistato il cuore di oltre 70mila persone diventando uno degli artisti più giovani di sempre a riempire il Circo Massimo.

Niccolò Morricone (in arte Ultimo), classe 1996, giovane cantautore romano con numeri da popstar (negli ultimi anni 52 dischi di platino, 17 dischi d’oro, più di un miliardo di stream totali sul canale Spotify, 550 mila biglietti venduti nel nuovo tour iniziato a giugno) ha aperto una performance travolgente che ha ripercorso a fondo, attraverso circa 30 canzoni (medley compreso) il suo percorso musicale, ad accoglierlo il popolo di Roma, di tutte le età, che non ha smesso di cantare e saltare fino alla fine.

Un viaggio, il concerto di ieri sera, iniziato dalla mattina di ieri tra caldo torrido, sole cocente, idranti dei vigili del fuoco a bagnare chi – dopo ore di attesa – è riuscito a guadagnarsi un posto in prima fila per assistere ad uno spettacolo unico nel suo genere e tanta, tantissima buona musica. Il concerto, cominciato intorno alle 21.15, ha ripercorso i passi più importanti del giovane cantautore di San Basilio riportandolo indietro nel tempo e facendolo commuovere più volte sulle note dei suoi pezzi più famosi, in particolare: Pianeti in cui tutto il Circo Massimo si è acceso regalando un’immagine suggestiva di uno dei luoghi più belli della Città Eterna, Farfalla Bianca e, ovviamente, Sogni Appesi il suo inno agli emarginati che – prima o poi – emergeranno diventando primi.

Ah Belli!” sono queste le prime parole che Ultimo pronuncia al suo pubblico dopo aver cantato alcuni pezzi, “sono finalmente tornato a casa, siamo 70mila. Che bello che possò parlà romano” dice raggiante introducendo il brano – scritto subito dopo Sanremo 2019 – “Fateme Cantà”, seguita subito dopo dalla sua personale dedica alla Città Eterna “Poesia per Roma” inchinandosi alla fine e prendendo il fragoroso applauso di casa sua.

Sono stati i momenti emozionanti di questa lunga notte romana, ma ce n’è uno che rimarrà impresso nel cuore di tutti i 70mila fan che si sono radunati al Circo Massimo per omaggiare il loro beniamino, ovvero, il momento di Sogni Appesi, la canzone che fin dall’inizio segna la fine del concerto, ma che trascina con se un significato potente. “Da quando ero un bambino, solo un obiettivo: dalla parte degli ultimi per sentirmi primo” la frase che più di tutto racchiude Ultimo cantata a squarciagola e con le torce dei telefoni alto, un’emozione troppo forte per il giovane cantante che si è lasciato andare ad un lungo inchino – per nascondere le lacrime che rigavano il suo volto – ma soprattutto un ringraziamento per questa città e per questa gente che ha creduto in lui fin dal primo momento.

“Stasera abbiamo vinto noi, grazie per essere stati qui. Questa sera siamo tutti ULTIMO!” e poi la corsa tra la prima fila per riuscire a stringere quante più mani possibili e ringraziare – ancora una volta – la sua Roma.

 

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