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Genzano, lo stilista Flavio Filippi ci ha presentato la sua collezione Hortense – CN Moda (Video & Foto) fotogallery video

Di ritorno dal successo dell’evento sfilata International Couture “Mediterranean Moonlight”, che si è svolto giovedì 13 luglio a Roma,  presso il Maxxi (Museo nazionale delle arti del XXI secolo), il giovane stilista Flavio Filippi ha aperto la sua Haute Couture genzanese per la presentazione della collezione “Hortense”.

Flavio, diplomato presso  l’Accademia delle Belle Arti di Roma in “Culture e Tecnologie della Moda” nel 2015, nasce come designer di gioielli realizzati da lui stesso o da maestranze artigianali con paste vitree e perle giapponesi di alta bigiotteria. Dopo una breve esperienza in un atelier di abiti da sposa a Pomezia si rende conto che non trova nei gioielli la sua piena realizzazione e inizia il suo percorso come stilista: nel  2017 vince “L’Infiorata in un abito”, nel 2018 sfila cosi con la sua prima collezione e poi ad Altaroma nel 2019 nell’evento M.I.A. (Moda Incontro Aperto) con la collezione Victoire e nel 2021 con  la collezione Roxanne nell’International Couture. 

E’ “Hortense” la collezione presentata quest’anno,  ispirata all’Infiorata di Genzano, la sua cittadina a cui è molto legato, con stampe più realistiche nel broccato o più astratte nel satin che riproducono fiori dall’Iris alle rose alle orchidee, e nella quale si fonde  il gusto per gli anni cinquanta: una unione armoniosa di classicità e raffinata eleganza che spazia dagli abiti da cocktail agli abiti da gran gala. 

“Ho deciso di trarre ispirazione proprio dalla natura – ci racconta Flavio – dai fiori, dalle cromie dei petali e anche dalle loro forme per le gonne. Gli abiti sono interamente realizzati a mano con tecniche sartoriali di Alta Moda e sono principalmente pezzi unici”. Realizzati in broccato, in duchesse di seta, con inserti di pizzo interamente ricamati a mano con paste vitree, in chiffon e in satin, rivelano la sua predilezione per i tessuti molto scivolati perché il tessuto accarezzi il corpo della donna che lo indossa valorizzandolo al meglio e creando un dialogo. “L’abito è per me una forma di espressione, è la voce del corpo” ci confida ancora lo stilista.

Un figurino, un bozzetto, un cartamodello, gli accostamenti di materiali, il taglio della stoffa, l’ispirazione iniziale e poi il mood di ricerca, il leitmotiv della collezione, e tutto prende forma. Così crea i suoi abiti, dal disegno all’arte sartoriale a quella del ricamo, il tutto interamente eseguito dal giovane stilista di Genzano, che svela nelle sue linee anche gli stilisti da cui trae da sempre ispirazione, Valentino e Armani, nei quali  il classico si fonde nella modernità in un racconto raffinato ed elegante dove emerge la capacità di esaltare il corpo di ogni donna che indossa le loro creazioni. 

Quello che ha dato il “motore” a quest’ultima collezione, “Hortense”,  è un abito da sera con corpino steccato dritto in organza cangiante oro e rosa cipria, ricamato su una base di tulle di seta con fiori effetto 3d, realizzati con il satin della sottogonna (in satin rosa antico), fili metallici e paste  vitree e cristalli,  a cui ha abbinato una collana a due fili realizzata con perle kumamoto (perle giapponesi  di alta bigiotteria, prodotte in modo sintetico) e cristalli di Boemia, con montatura in metallo argentato, e una lunga collana che richiama quella indossata da Donna Franca Florio, la divina dannunziana, nobildonna palermitana dei primi del novecento, che sottolinea la sua passione per l’arte, da quella orientale, a quella impressionista, allo stile Luigi XV. 

La collezione, come le precedenti, chiude con un abito da sposa composto da due capi: un tubino in mikado con un corpino in cady  e organza di seta color crema su cui sono stati realizzati ricami che richiamano fiori stilizzati orientali e soprabito realizzato in doppio strato di chiffon di seta con corpino in mikado di seta e applicazioni in strass, cristalli di Boemia e perle. Ricami sul fondo della gonna richiamano il soprabito, segno di ricercatezza dell’eccellenza anche nei dettagli.

Studio, accuratezza  e gusto uniti ad una sua storia molto personale fanno di quest’artista un professionista completo e promettente. “Chi mi ha trasmesso la passione per la sartoria  è stata la mia nonna materna, nonna Enia – ci racconta ancora Flavio, con la mamma Lorella -.  Un giorno da bambino  trovai il suo cerchio moda ricamo, perché lei oltre ad essere sarta era anche ricamatrice, le chiesi a cosa servisse e lei mi insegnò a ricamare una farfalla. Ancora oggi utilizzo il suo cerchio per i miei ricami e anche se non è più con me fisicamente la sento spesso vicina. Grazie a lei non uso i classici punti erba, punto ombra ma realizzo ricami gioiello, fondendo cosi il mio amore per la sartoria, al ricamo e ai gioielli che sono stati la mia prima passione”.     

       

 

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