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CN Libri: Genzano, a Parco Sforza Cesarini il Presidente Pietro Grasso presenta “Il mio amico Giovanni”

Nel cuore di Genzano, precisamente a Palazzo Sforza Cesarini, il Presidente Pietro Grasso ha presentato il suo ultimo libro “Il mio amico Giovanni” edito da Up Feltrinelli e dedicato a tutti, in particolare alle nuove e future generazioni, con l’obiettivo di raccontare – attraverso gli occhi di chi l’ha vissuto da vicino – i trionfi e le sconfitte di un gruppo di uomini che ha messo la loro vita al servizio dello Stato italiano, della giustizia e di tutti gli italiani.

Come di consueto, a dare il via alla serata, il proprietario della Mondadori Bo0kstore di Genzano Guido Ciarla che ha ringraziato tutti i tantisimi presenti e ha lasciato la parola al Sindaco di Genzano Carlo Zoccolotti: “E’ un grandissimo onore per me, oggi, avere qui a Genzano un uomo come il Presidente Pietro Grasso. Molti di noi, me in particolar modo, sono sensibili a temi come la legalità e la lotta alla mafia, la mia generazione è cresciuta sentendo parlare di uomini di valore che hanno avuto un ruolo cruciale nella storia di questo paese”. 

“Se ho imparato qualcosa dal loro sacrificio, dai libri che ho letto, è che in questi momenti le organizzazioni criminali hanno gioco facili in situazioni difficili e il nostro paese – in questo momento più di altri – è estremamente esposto: dal punto di vista macroeconomico, nel mercato di lavoro, la politica energetica e sociale. La malavita, in questi momenti, torna prepotentemente come attore all’interno della società civile e bisogna stare attenti per far si che quello che è stato non ricapiti e che il sacrificio di uomini e donne di valore non sia stato vano” ha concluso il Sindaco Carlo Zoccolotti lasciando così la parola al Presidente Pietro Grasso accompagnato dal giornalista di Sky TG24 Roberto Palladino.

Un grande e caloroso applauso ha accolto l’ospite di ieri sera del “Parco dei Libri”, l’incontro si è aperto con un piacevole scambio di battute tra il senatore Grasso e il giornalista Palladino che ha introdotto il libro e ha spiegato l’importanza di questo libro, che sarà distribuito nelle scuole, a futura memoria delle prossime generazioni.

Il mio libro” comincia il Presidente Pietro Grasso “prende il via con il racconto dell’uccisione di un bambino, un tredicenne di nome Giuseppe Letizia, barbaramente ucciso dalla mafia per aver “visto troppo” nell’uccisione del sindacalista Placido Rizzotto. A quel tempo io e Giovanni Falcone non ci conoscevamo, eravamo due bambini di 3 e 9 anni, ma quel momento – vissuto in modo diverso – segnò per sempre la nostra vita e ci portò a scegliere di lottare contro questi crimini”.

Durante la serata, sapientemente guidato dalla voce fuoricampo del giornalista di Sky Tg24, il Presidente Grasso ha raccontato com’è stato conoscere, lavorare ed essere amico di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. Il primo incontro tra Grasso e Falcone fu tra le stanze della Procura di Palermo, ma il momento che cambiò per sempre il corso del rapporto tra i due fu nel 1986 quando cominciò il maxiprocesso e Grasso fu chiamato per svolgere il ruolo di Giudice a latere.

“Il nostro primo incontro nell’86 fu a tratti surreale; venni chiamato – mentre ero in vacanza – dall’allora procuratore Costa e invitato a raggiungere la procura. Io, in tutta onestà, non volevo andare, ma alla fine il procuratore mi inviò una macchina e andai, fu in quel momento che seppi di essere stato nominato giudice a latere del maxi processo che portò a 19 ergastoli e pene detentive per un totale di 2665 anni di reclusione. Quando incontrai Falcone lui mi sorrise e mi portò in una stanza dove – gonfio di orgoglio – mi presentò il ‘maxiprocesso’, ovvero una serie infinita di faldoni pari a circa 40000 fogli” ha continuato Pietro Grasso.

Durante gli anni, come viene raccontato e spiegato nel libro tra i due nacque una felice e sincera amicizia che coinvolse anche le mogli dei due magistrati, tanto da avere diversi aneddoti divertenti che furono raccontati in un secondo momento da Maria Grasso al marito.

Per tutta la serata il Senatore Grasso ha parlato del “suo amico Giovanni” in modo distaccato, tradito però – in diversi momenti – da occhi lucidi ed emozionati di chi è legato a doppio filo da un’amicizia forte che – nonostante la morte – continua ad essere immutabile. C’è un racconto che – più di altri – ha emozionato il pubblico presente ieri sera a Parco Sforza Cesarini: un racconto di sincero affetto e stima tra i due.

L’accendito che trovate sulla copertina del libro è questo qui” dice il Presidente Grasso tirando fuori dalla tasca destra un massiccio accendino d’argento “questo è l’accendino di Giovanni Falcone che lui stesso, nel marzo del ’94, mi ha consegnato chiedendo di custodirlo fino al giorno in cui avesse deciso di ricominciare a fumare. Quest’accendino, purtroppo, non è mai tornato al proprietario ma viene sempre con me. Dal giorno in cui – dallo sguardo di Paolo – ho appreso che non c’era più nulla da fare quest’accendino è funzionante e gira nelle scuole insieme a me, perchè questa scintilla – ancora oggi – mi dà la forza di andare avanti, aiutandomi a portare avanti quegli ideali che i miei amici hanno sempre avuto” (CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO)

L’evento si è concluso con una standing ovation in ricordo di uomini e donne che hanno sacrificato la propria vita per i propri ideali e che oggi – grazie a Pietro Grasso e a tantissimi altri – viene conservato il ricordo, la memoria e soprattutto la volontà di continuare questa lotta che loro hanno cominciato.

Il Presidente Pietro Grasso si è concesso, con estrema dolcezza, a foto, video e chiacchiere con i tanti presenti che hanno ascoltato entusiasti il racconto commosso del senatore ed ex magistrato.

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