Politica

Rocca di Papa, sul Museo Geofisico il cittadino delegato Nicola Pagliuca risponde al Pd

Museo Geofisico Rocca di Papa

In merito alla chiusura del Museo Geofisico di Rocca di Papa è intervenuto il delegato cittadino del Comune, Nicola Pagliuca, rispondendo alla nota di aperta critica diramata dal Pd locale.

“La riapertura  del Museo è tra le priorità che l’Amministrazione ha in agenda. Ma veniamo a noi. Intanto il Museo non è accessibile ai visitatori dalla fine del 2013 e non dal 2016. In questo modo è facile: si dà la responsabilità su chi “chi è venuto dopo” e non a “chi c’era prima”. Siamo al punto per cui, non riuscendo ad affrancarsi politicamente da “chi c’era prima”, i polemisti da strapazzo si mostrano incapaci ad elaborare proposte. Potrebbero farsi aiutare da chi magari ne sa qualcosa! E invece puntano il dito contro cittadini che cercano di fare qualcosa di utile per la città in cui vivono, e che mettono a disposizione le proprie competenze avendo come obiettivo l’interesse generale.

Ma tant’è! Purtroppo, a condizionare la vita del Museo, nel 2013 sono intervenuti due fattori:
1) il pensionamento del direttore che lo ha realizzato il Museo, il prof. Calvino Gasparini, con cui ho avuto l’onore di collaborare anche alla realizzazione del Museo;
2) il mancato rinnovo del contratto all’associazione che si occupava dell’apertura e delle visite al Museo, cosa a cui l’amministrazione dell’epoca, monocolore PD, non ha saputo far fronte, trasferendo ai successori l’onere. Altro aspetto non secondario, è che il Comune di Rocca di Papa non è il proprietario del Museo e non lo è mai stato. E’ vero che il Museo è stato realizzato grazie ai finanziamenti regionali ottenuti dal Comune, che sono stati investiti per ristrutturare un edificio di proprietà del Demanio dello Stato e concesso all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il vecchio Osservatorio Geodinamico, da cui è scaturita la collaborazione con l’INGV mediante una joint venture Comune-INGV, dove la gestione fa capo all’INGV.

Quindi, fino al 2013 il Museo è stato un esempio virtuoso di collaborazione decantato da tutti, tra un importante ente pubblico di ricerca a livello internazionale (di cui faccio parte) e il Comune di Rocca di Papa. Mentre negli anni successivi è stato chiuso oppure ha funzionato a singhiozzo, ospitando scuole (grazie al supporto scientifico dell’INGV, mai venuto meno) e svariati eventi, ma il visitatore non ha più potuto frequentare la struttura come avveniva in precedenza. E nel 2017 l’INGV, che ne ha la gestione, per questioni tecniche e per ottemperare a obblighi legati alla sicurezza, ne ha comunicato la chiusura al Comune. L’esplosione della casa comunale, con tutto ciò che ne è conseguito, e successivamente la pandemia, non hanno certo aiutato a far ripartire il Museo. Da subito, appena ricevuto l’incarico dal Comune, abbiamo cercato di risolvere questa annosa vicenda, per rendere fruibile il Museo quanto prima, trovando interlocutori attenti nei vertici INGV che si sono prontamente attivati: al fine di garantire la riapertura dello stesso al pubblico, visto il suo alto valore scientifico e culturale per tutto il territorio dei Castelli Romani, hanno provveduto alla nomina del nuovo direttore e hanno stanziato circa 80mila euro per rimodulare l’offerta scientifica. Attualmente il Museo è chiuso per consentire di effettuare i lavori!”.

Peccato nella risposta del cittadino delegato non vi sia specificato se i lavori sono iniziati o meno e quanto dureranno e quando finalmente, visti i tempi biblici, si potrà annunciare la riapertura del Museo Geofisico dal quale condusse i suoi esperimenti Guglielmo Marconi.

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