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Tartaruga depone 73 uova a Marina di Ardea, la schiusa a settembre. E’ il quarto nido dell’estate dopo Anzio, Fondi e Ventotene fotogallery video

Anche quest’anno, come avviene ormai con una frequenza sempre maggiore da almeno un lustro a questa parte, le spiagge della costiera laziale sono state interessate dal fenomeno della deposizione di uova in un nido scavato a pochi metri dalla battigia da parte di Tartarughe marine (Caretta Caretta). 

Nei giorni scorsi a Marina di Ardea, presso lo stabilimento Torre Marina, una tartaruga è infatti uscita dal mare e ha scavato il nido vicino ad un pattino e vi ha deposto ben 73 uova. Ovviamente i bagnanti presenti sono rimasti sorpresi ed affascinati dall’evento ma, anche grazie al personale del vicino stabilimento balneare che ha provveduto a recintare l’area attorno alla tartaruga, il disturbo è stato limitato.

Essendo accaduto in pieno giorno sono stati diversi i video realizzati dai bagnanti che hanno avvistato la tartaruga. Gli esperti di Tartalazio sono stati avvisati con solerzia e hanno potuto raggiungere il sito a poca distanza dall’accaduto.

L’emozione e lo stupore delle persone è comprensibile e inevitabile, ma proprio gli esperti di Tartalazio hanno ricordato come in questi casi è necessario mantenere sempre una distanza di almeno 10 metri dall’animale, non toccarlo o urlare, non camminargli davanti, attendere che la tartaruga finisca la deposizione, mantenendo il silenzio e la distanza, ma poi lasciarle libero il passaggio per tornare in mare. In più sarebbe sempre preferibile chiamare subito il 1530, la Capitaneria di Porto, che avviserà così il team di Tartalazio.

Le uova deposte a Marina di Ardea sono state messe in sicurezza dal gruppo Tartalazio e si schiuderanno dopo circa 40 giorni, quindi nel mese di settembre.  

Dall’inizio dell’estate è il quarto nido di cui si ha traccia ufficiale, visto che si aggiunge a quelli di Anzio, Fondi e Ventotene. Durante la stagione estiva è di fondamentale importanza anche l’aiuto dei volontari, al fine di monitorare le spiagge laziali alla ricerca delle tracce di nidificazione delle tartarughe marine. Tutti possono partecipare, l’unico requisito è la voglia di dare una mano e mettersi in gioco.

Ricordiamo che quella di Tartalazio è la Rete della Regione Lazio per il recupero, il soccorso, l’affidamento e la gestione delle tartarughe marine ai sensi delle linee guida MATTM, oggi Ministero della Transizione Ecologica. Alla rete collaborano sia istituzioni pubbliche sia private con lo scopo di salvare gli animali in difficoltà, tutelarne la riproduzione e restituirli alla vita selvatica in mare una volta curati. Con l’arrivo della stagione estiva è però di fondamentale importanza anche l’aiuto dei volontari, al fine di monitorare le spiagge laziali alla ricerca delle tracce di nidificazione delle tartarughe marine. Tutti possono partecipare, l’unico requisito è la voglia di dare una mano e mettersi in gioco. 

In vista delle prossime stagioni, per quando si tornerà ad avviare la fase operativa vera e propria (solitamente comincia intorno alla metà di giugno), chi è interessato può inviare una e-mail a Luca Marini, il coordinatore della Rete Tartalazio, scrivendo a lmarini@regione.lazio.it  e comunicando la propria volontà di essere inserito nel gruppo Whatsapp dei volontari dove vengono condivise tutte le informazioni utili e necessarie per le future attività.

Spesso i biologi di Tartalazio si trovano costretti a traslocare il nido di qualche decina di metri più all’interno della spiaggia per metterlo al riparo da eventuali mareggiate. Questa è un’operazione che può essere effettuata solo da personale esperto ed esplicitamente autorizzato e solo in casi di effettiva necessità. Purtroppo le nostre spiagge sono spesso troppo strette e le tartarughe, per qualche motivo, depongono il nido in punti a serio rischio di allagamento. Tuttavia, in tutti i nidi traslocati finora, nelle scorse stagioni, la percentuale di schiusa è sempre stato molto alto, grazie proprio alla capacità degli operatori di Tartalazio.
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