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Velletri, 4 anni fa il tragico investimento della piccola Lavinia Montebove

Lavinia prima dell'incidente

Quattro anni. Quattro anni di emozioni contrastanti, iniziati con un dolore lancinante e proseguiti tra barlumi di speranza e la sete di giustizia. Anni che anche in questo afoso agosto del 2022 scandiscono una terribile ricorrenza, capace di segnare – per sempre – la vittima di chi ne è stata suo malgrado protagonista e, a cascata, di tutti coloro che l’amavano e l’amano ancora. Sconfinatamente.

Quattro anni esatti oggi, da quel tragico 7 agosto 2018, giorno in cui la vita della piccola Lavinia Montebove, che quella mattina aveva appena 16 mesi, è cambiata per sempre.

Da allora il tempo, per lei indefinito, è scandito dall’amore infinito con cui la sua famiglia si prende cura di lei, con l’ausilio di macchine cruciali per la sua esistenza, prolungando il suo attaccamento ad una vita che vive in uno stato vegetativo di minima coscienza.

lavinia

E’  allora un anniversario inevitabilmente intriso di tristezza, quello che riporta a quel terribile martedì mattina. 1461 giorni dopo Lavinia è ancora lì, in quella casa dalla quale è uscita quel maledetto giorno per farvi rientro diversi mesi dopo, senza neppure potersene accorgere, inghiottita in quel buco nero in cui la sua vita é precipitata nell’attimo in cui un’automobile si é presa il suo futuro e i suoi sorrisi.

Nella sua casa Lavinia é tornata solo mercoledì 27 febbraio del 2019, a 204 giorni da quella mattinata iniziata tra gli amorevoli sorrisi della sua famiglia. Oggi Lavinia ha poco più di 5 anni e il suo fisico cresce nell’amore infinito di mamma Lara e papà Massimo, accudita anche dagli sguardi amorevoli del fratellino e della sorellina, che così tanto le somiglia.

Un anniversario che, ancora una volta, rende ancor più doloroso il ricordo di quanto é stato, accompagnato dai mille interrogativi su come tutto questo sia potuto accadere.

“Ci fosse un Oscar anche per chi col proprio esempio di tenacia, resistenza e spirito civico insegna come affrontare la vita, anche se messi di fronte a terribili peripezie, questo andrebbe proprio a Massimo e Lara”, scrivemmo nel 2019, in occasione del primo anniversario del tragico investimento nel parcheggio del nido famiglia “La Fattoria di Mamma Cocca”, nelle campagne a sud di Velletri.

Lavinia Montebove

E anche oggi, mentre la vita per Lavinia scorre in uno stato vegetativo di minima coscienza, ci capitano tra le mani le istantanee di quando la vita, per la piccolina, aveva ancora tutti i colori dell’arcobaleno. Una Lavinia spensierata quella che dall’altalena guardava sorridente la sua maestra, appena pochi giorni prima del giorno più brutto.

Proprio da lei é partita quella mattina la telefonata a mamma Lara: “Corri, Lavinia é stata investita”, il messaggio, agghiacciante, che ha tolto fiato, respiro e vita a quella giovane mamma travolta dal dolore più grande che possa esserci. Poco prima si era compiuto il tragico incidente, culminato con l’investimento della piccola, travolta dalla Bmw Station Wagon guidata dalla giovane mamma di un altro dei bimbi presenti presso il Nido Famiglia.

Per i genitori, appena accorsi in Ospedale, fu difficile riconoscere Lavinia, se non per un particolare del suo pancino. Il volto era irriconoscibile, per la frattura scomposta degli ossicini della piccola.”I medici non ci avevano detto alcuna speranza, al massimo 48 ore di vita, tanto che avevamo già acconsentito alla donazione degli organi” ha raccontato più volte Massimo.

Da allora l’attenzione è protesa all’esito dell’indagine giudiziaria, culminata nel processo che dovrà portare a stabilire cosa accadde davvero quella mattina. La prossima udienza del processo dibattimentale di primo grado è stata rinviata al 12 settembre, giorno in cui dovrebbero essere sentite in aula le due imputate: la maestra, accusata di abbandono di minore e la donna che era alla guida dell’auto, alla quale viene contestato il reato di lesioni colpose gravissime.

Il primo obiettivo della famiglia di Lavinia è quello di evitare che il processo possa finire con un nulla di fatto a causa della prescrizione. Nelle scorse settimane anche l’attrice Simona Izzo ha sposato la causa, lanciando un appello di sensibilizzazione in difesa della piccola Lavinia, sperando che la prescrizione venga evitata e la bimba possa avere giustizia. Prima di lei Fabio Concato ha intonato una splendida versione della sua “Fiori di Maggio”, dedicata proprio alla piccolina.

Lei che da quel tragico 7 agosto del 2018 rappresenta uno straordinario esempio d’attaccamento alla Vita.

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