Politica

Ciampino – Politiche 2022: il PD ha presentato i candidati Di Biase, D’Elia, Cirinnà e Morassut

A Ciampino, su un palco allestito davanti all’entrata di Parco Aldo Moro, in via Mura dei Francesi, si sono presentati ufficialmente ieri pomeriggio 4 candidati alle elezioni politiche di domenica 25 settembre con il Partito Democratico: la consigliera regionale Michela Di Biase e la deputata Cecilia D’Elia, candidate ai collegi plurinominali Camera e Senato “Lazio 1”, e la senatrice Monica Cirinnà e il deputato Roberto Morassut, candidati ai collegi uninominali Camera e Senato “Roma U4”.

Ad aprire l’incontro pubblico, il segretario del Partito Democratico di Ciampino Alessandro Silvi.
“Sarà una campagna elettorale breve, ma molto intensa – ha detto -, che deve essere un punto di partenza per rimettere al centro la buona politica. A mettere fine al governo Draghi è stata una crisi, in piena estate, voluta da Lega e Forza Italia, che ora chiedono di intervenire sulle criticità del caro-bollette. Noi, come Partito Democratico, siamo pronti a tornare tra le persone, perché oggi abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. A giugno, a Ciampino, abbiamo vinto dopo due anni di lotta con il centrodestra, che abbiamo visto di cosa sia capace e quale atteggiamento abbia nei confronti del prossimo: questo ci deve rendere consapevoli e responsabili, perché solo con una campagna elettorale presente e costante riusciremo ad avere una classe dirigente migliore”.

“Pochi mesi fa eravamo a Ciampino per la campagna elettorale che ha visto vincere Emanuela Colella – ha ricordato Michela Di Biase -. Quella non era una campagna elettorale facile, ma noi abbiamo dimostrato che siamo capaci di vincere anche quando sembra impossibile, con la buona politica, stando tra le persone e portando avanti proposte comprensibili che risolvano i problemi. Noi pensiamo a dare una prospettiva di futuro e lavoro, non dobbiamo consentire che vinca una destra retriva, populista e nostalgica”.

“Le persone devono essere protagoniste di questa campagna elettorale – così Cecilia D’Elia – e bisogna spiegare le nostre proposte a chi non ha voglia di votare, per poterlo convincere. Noi siamo stati in grado di gestire una crisi sanitaria, sociale ed economica senza precedenti, con una pandemia, e siamo stati in grado di cambiare le politiche nazionali ed europee. Ora si decide il futuro della società, che sta vivendo anche una crisi alimentare ed energetica. Bisogna pensare al lavoro e al futuro, soprattutto femminile e giovanile, all’ambiente, alla dignità e ai diritti di tutte le persone. Dall’altro lato c’è un’idea regressiva delle relazioni sociali, ‘Dio, patria e famiglia’, secondo cui le donne possono essere solo madri. Spieghiamo le nostre idee casa per casa e strada per strada: il risultato di queste elezioni non è già scritto”.

“Il 25 settembre non vede già scritta alcuna sentenza di condanna per la sinistra – queste le parole di Monica Cirinnà -. Il centrodestra, nei sondaggi, sembra super favorito, ma la campagna elettorale vera non la fanno i sondaggi, bensì le persone e i temi: ognuno di noi può convincere altre persone ad andare a votare per non consegnare questo Paese all’oscurantismo e a chi vuole ‘picconare’ la nostra Costituzione alla base, parlando di Repubblica presidenziale e minando la divisione dei poteri, fondamento di ogni democrazia”.

“Voglio ringraziare i candidati e le candidate – ha detto il senatore Bruno Astorre, segretario regionale del Partito Democratico, intervenuto per un saluto -. Ciampino, insieme a Frascati, Grottaferrata e Monte Compatri, è il simbolo della nostra riconquista: non ci siamo mai persi d’animo, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo costruito coalizioni capaci, credibili e con persone spendibili, che ci hanno permesso di riprendere quello che negli anni precedenti avevamo perso. Proprio da qui vogliamo ripartire, sperando che Ciampino possa essere il ‘portafortuna’ per le elezioni politiche”.

“A Ciampino c’è stato un esperimento vittorioso di ‘campo largo’, di energie civiche e partitiche – ha sottolineato Roberto Morassut -, che ha sconfitto una destra che, come al solito, quando va al governo si dimostra incapace. Dovremo combattere, ma se anche andranno loro al governo è sicuro che in pochi mesi si sfasceranno, perché la destra è piena di contraddizioni. La gente è impaurita, per questo ha bisogno di una speranza di una prospettiva che non siano le chiacchiere di una destra gaglioffa, che sta sempre dalla parte dei potenti e non dei cittadini: basti pensare ai dubbi sul salario minimo, al contrasto al PNRR e all’idea della flat tax. Dalla destra vengono solo grandi promesse, grandi ingiustizie e grandi ambiguità, da noi vengono riforme a vantaggio di tutti i cittadini. Se vincerà la destra dovremo fare un’opposizione forte e combattiva, in grado di rovesciare quello che sarebbe uno dei peggiori Governi della nostra Repubblica”.

“Fa piacere che si sia aperta questa campagna elettorale a Ciampino – ha esordito la sindaca Emanuela Colella -. Quando noi abbiamo chiuso la nostra campagna elettorale, abbiamo detto ai cittadini che dovevano scegliere tra una destra autoreferenziale, arrogante e incapace di governare, brava solo a cavalcare l’odio, la paura e le disuguaglianze, e una squadra come la nostra, credibile, che voleva la partecipazione dei cittadini e una città in cui nessuno rimanesse indietro. I cittadini hanno scelto l’alleanza che ha portato me a diventare sindaca di questo comune, con grande responsabilità, quella responsabilità che alla destra manca. Oggi rinnovo il mio appello ai cittadini: il 25 settembre bisogna scegliere, sapete come fa politica la destra e come fa politica il Partito Democratico, che mette al primo posto il bene del Paese. Votiamo tutti dalla parte giusta!”.

“In questi anni – ha concluso Debora Serracchiani, capogruppo del Partito Democratico alla Camera dei Deputati – abbiamo fatto un lavoro di grande responsabilità, ma ora siamo davanti alle elezioni più importanti del secondo Dopoguerra. Dall’altra parte c’è la destra peggiore, che è contro l’Europa, che va a braccetto con Orban, con Kaczyński e con Trump. Ma noi dobbiamo parlare di noi, dei nostri temi e della nostra volontà di essere vicini alle persone, per esempio con la proposta del contratto di luce sociale per le famiglie più in difficoltà, con le proposte sulla Sanità pubblica e sulla scuola pubblica, con il salario minimo… Gli altri usano parole come ‘credo’ e ‘pronti’, noi diciamo ‘scegli’, perché vogliamo che l’elettore capisca chi sta votando e quale responsabilità ha di fronte. Oggi si parla di un possibile 40% di astensionisti o di indecisi, dobbiamo riuscire a convincere le persone a votare e far capire loro su quali temi potrebbero essere più convinti a votare per noi. Questa è la partita più difficile, ma è un partita aperta e che si può vincere, perché noi siamo in grado di rappresentare al meglio questo Paese”.

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