Attualità

Genzano, conferita la cittadinanza onoraria al professor Alessandro Portelli: con lui rivive la memoria attraverso la cultura musicale dei Castelli Romani

Alessandro Portelli, accademico, critico musicale, nonché studioso della lingua, della letteratura e della cultura inglese, è ora cittadino onorario di Genzano.

La onorificenza è stata concessa dall’Amministrazione comunale nella giornata di ieri, nel corso del Consiglio comunale, nel giorno in cui presso il cinema Cynthianum è andato in scena lo spettacolo teatrale e musicale riservato alle scuole, intitolato “MIRA LA RONDONDELLA – Musica, storia e storie dai Castelli Romani”, ideato dallo stesso Portelli, insieme a Costanza Calabretta, volto a raccontare la storia dei Castelli Romani, con canti e letture, da fine Ottocento al secondo Dopoguerra, fra occupazioni di terre, antifascismo e Resistenza.

Esito di una quarantennale ricerca sul campo curata da Alessandro Portelli, che ha interessato Albano, Ariccia, Genzano, Lanuvio, Lariano, Marino, Rocca di Papa e Velletri, toccando anche Frascati e Grottaferrata, lo spettacolo ricostruisce una memoria storica e una cultura musicale, forgiate dalla vicinanza con Roma e dal rapporto con la terra, nell’originale intreccio di cultura contadina ed echi urbani.

Al professor Portelli è stato riconosciuto il preziosissimo lavoro fatto sul racconto orale del territorio castellano, che in consiglio ha stimolato un profondo confronto sul ruolo della ricostruzione storica e sul valore della conoscenza della proprie radici da parte di tutti, per progettare il futuro.

Tanti gli interventi dei consiglieri comunali che si sono detti onorati nel conferire tale onorificenza, per la crescita sociale e culturale della città di Genzano.
Un applauso corale e sentito ha accolto la lettura della motivazione del conferimento della cittadinanza onoraria, per bocca della Presidente del Consiglio Patrizia Mancini.

“Chi riceve un onore incredibile sono io – ha detto emozionato Portelli -. Il contributo che ho dato a Genzano non è altro il dono che la città ha fatto a me”.

“Il lavoro che abbiamo fatto, insieme a tanti altri, è stato quello di stare a sentire e poi raccontare” ha aggiunto, sottolineando la necessità di ricordare alle nuove generazioni di continuare a sperare, citando le parole di Bruce Springsteen in “The River”, del conservare cioè la dignità di è capace di sognare, di tornare ancora al fiume… anche se ora è secco.

.

Più informazioni
commenta